L'abitudine porta spesso a giocare brutti scherzi, come farci dimenticare quanto alcune cose rappresentino un bene prezioso. E nel caso dei videogiocatori amanti delle avventure e giochi di ruolo, è impossibile non sottolineare l'importanza storica dello scrigno, ben oltre il mero simbolo della memoria di indimenticabili gesta, ma autentico pilastro dell'appagamento: i tesori in esso nascosti rappresentano l'adeguata e sacrosanta ricompensa per ore di duro lavoro, esplorazioni, combattimenti e chili di materia grigia spesi per arrivare all'agognato obiettivo. Niente è in grado di replicare la gioia di quel momento indimenticabile rappresentato dall'apertura della preziosa cassa, anche se non sempre la sorpresa che ci attende risulta piacevole. Ripensando a questi struggenti momenti abbiamo deciso di raccogliere gli scrigni che ci hanno colpito maggiormente, seguiteci per questa ricerca di tesori che in un modo o un altro hanno arricchito la nostra esperienza di videogiocatori.
The Legend of Zelda: Breath of the Wild
Gli scrigni nella serie di The Legend of Zelda sono praticamente un marchio di fabbrica, tanto che la celebre animazione dell'apertura del forziere da parte di Link fa ormai parte della storia, ma con Breath of the Wild, uscito su Nintendo Wii U e Switch, siamo arrivati a un nuovo livello, dove è quasi possibile distinguere gli orizzonti di una parodia. Forse, nella sua genialità Eiji Aonuma ha voluto comunicarci quanto ci sia del maniacale e compulsivo nello sfrenato desiderio di accumulo e conquista dell'agognato tesoro, anche oltre la sua reale necessità. Su questo assunto ipotetico, gli scrigni di Breath of the Wild sono totalmente imprevedibili nei contenuti proposti, tanto che molto spesso il valore degli oggetti difficilmente giustifica lo sforzo profuso per ottenerli. Parliamo in particolar modo degli scrigni bonus dei sacrari, abilmente nascosti in modo da costringere il giocatore a uno sforzo aggiuntivo per conquistarli oltre il pattern stabilito per la risoluzione dello stesso sacrario. Una sfida nella sfida affatto banale, ma che poteva portare a mettere le mani su una semplice spada di poco valore, come se ne possono trovare in quantità nel mondo di gioco, e senza tutti quegli sforzi. Una grande lezione di vita.
Metroid (serie)
La serie di Metroid non è certo famosa per proporre forzieri con luccicanti tesori nascosti, d'altronde parliamo di un franchise ad ambientazione futuristica e incentrato sulla sensuale (almeno quando fuori dalla sua fida armatura) cacciatrice di taglie Samus. Eppure la storica saga Nintendo mantiene ed esalta quello spirito di meraviglia e scoperta nella forma dei power up e oggetti aggiuntivi, che scandiscono le tappe dell'avventura e aumentano la confidenza del giocatore con il level design della mappa. Come dimenticare poi l'indimenticabile jingle che suonava ogni qualvolta che riuscivamo a trovare una statua Chozo? Gli alieni abitanti del pianeta Zebes sono il nostro contatto verso pulsioni ancestrali di conquista, un simbolo assolutamente compatibile con quel senso di arricchimento spirituale e fisico che solo un forziere ricolmo può regalarci!
Resident Evil
Anche la celebre saga di Resident Evil, è spesso rappresentata da agognati forzieri, o meglio spaziosi bauli, disseminati e ben visibili in zone neutre della mappa. Il loro valore va ben oltre a quello della mera acquisizione, essendo parte integrante dell'esperienza grazie a una grande magia dei videogiochi chiamata game design. Chiedendo una piccola concessione al senso di incredulità dell'utente, il gioco trasferiva automaticamente gli oggetti riposti nel baule a prescindere dalla zona di interazione, in modo da rappresentare un vero e proprio inventario ausiliario per i personaggi, perennemente limitati nello spazio disponibile per trasportare i vari oggetti. Un'idea poco realistica ma assolutamente brillante, che dava una dimensione unica alle famigerate "save room" della serie, ambienti sospesi dalle aberrazioni e gli scontri sanguinari che caratterizzavano i vari titoli, assumendo quindi a piccole quanto effimere parentesi di pace. L'orrore aspettava comunque pazientemente dietro la porta, e anche solo l'idea di indugiare qualche attimo nella stanza prima di rilanciarsi nella bagarre conferiva alla serie quel magnetismo che l'ha consegnata alla storia.
Tomb Raider (reboot)
Curiosamente, il reboot della celebre serie di Tomb Raider, ricostruita da Crystal Dynamics sotto l'ala di Square Enix, offre la presenza di casse distruttibili contenenti oggetti funzionali alla missione di Lara Croft, l'affascinante archeologa amata da grandi e piccini. In fin dei conti tali casse rappresentano la stessa importanza del proverbiale scrigno del tesoro del tipico gioco di ruolo, anche se l'impressione maturata è che loro inclusione sia più che altro una sorta di omaggio al mondo dei giochi di ruolo e vecchi classici di retaggio Nintendo, considerando anche l'esilarante velocità con cui Lara saccheggia la cassa, aprendola a calci o distruggendola rapidamente con il suo piccone. Come risultato, l'importanza dell'atto della scoperta e conquista veniva ridotta veramente al minimo, stringendo il focus su di un lato maggiormente pratico. Poco male, fortunatamente ci sono anche i tesori delle tombe segrete da scovare...
Mario (Serie)
Non solo scatole magiche per il mitologico Mario, il baffuto protagonista di una lunga serie di titoli di successo Nintendo, il franchise è infatti caratterizzato dalla presenza di una serie segreta di scrigni, presenti in diversi capitoli e spin-off della saga. Tra i più celebri ricordiamo quelli di Super Mario 64, situati nell'area del tesoro della grotta sommersa e raggiungibili a seguito di una serie di immersioni e risoluzione di puzzle. Le quattro casse rappresentano la meta della quest relativa all'ambientazione e contengono una preziosa stella dorata. Casse del tesoro fanno capolino anche anche in Super Mario Galaxy la serie alternativa Paper Mario. In questo caso le casse assolvono il compito di contenitori di armi micidiali come il martello ultra, ma conquistarle non è affatto un gioco da ragazzi, Kammy Koopa è pronta a tutto per difenderle con l'aiuto dei sui scagnozzi.
Mimic Chest
Purtroppo grandi desideri implicano spesso grandi debolezze, e anche il più scafato e freddo degli eroi può perdere momentaneamente il lume della ragione di fronte alla prospettiva di poter razziare un generoso forziere. Purtroppo è in questo caso che entrano in scena i crudeli Mimic Chest, creature ostili che assumono la forma di uno scrigno proprio per attirare qualche malcapitato per poi attaccarlo di sorpresa. In sostanza una trappola in piena regola. Oltre all'amarezza di essere stati presi in giro e veder sfumare la conquista di un tesoro, la beffa arriva anche nell'obbligo di dover affrontare il mostro. I falsi scrigni sono tipicamente prerogativa dei giochi di ruolo giapponesi, sono infatti più o meno ospiti fissi in serie come Dragon Quest e Final Fantasy, ma non sono mancate occasioni di vederli in altri franchise, come Mega Man, Castlevania ed esponenti più moderni del gioco di ruolo action, come Dark Souls. Curiosamente, non è raro vederli comparire anche nei picchiaduro a scorrimento, come The King of Dragons di Capcom.