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La tattica tutta italiana di Insidia

Abbiamo visitato gli studi di BadSeed per vedere da vicino l'interessante tattico a turni sviluppato a Milano

PROVATO di Umberto Moioli   —   19/12/2017
Insidia
Insidia
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Uno dei motivi per cui ricordare il 2017 videoludico è certamente Mario + Rabbids, piccola perla per Nintendo Switch sviluppata da Ubisoft Milano e divenuta una delle terze parti più interessanti attualmente disponibili nel catalogo della console ibrida. In Italia negli ultimi dodici mesi un altro team si è però dato da fare per dire la sua nel mondo della strategia tattica a turni: Bad Seed, piccolo ma affiatato gruppo con sede anch'esso nella città meneghina, ha rilasciato in Accesso Anticipato Insidia. Un prodotto per molti versi differente da quello di Ubisoft, votato alla competizione e con ambizioni da e-sport come già notato nella nostra precedente anteprima, che ha però in comune con l'impresa di Ubisoft Milano la voglia di partire da un genere classico, per certi versi vecchio, e ridargli nuova vita grazie ad alcune interessanti scelte di design. Di recente abbiamo potuto spendere una giornata nella sede della software house, convincendoci che quanto disponibile gratuitamente su Steam non è altro che la punta di un iceberg ben più grande.

La tattica tutta italiana di Insidia

Classico e innovativo

Nel nostro provato di alcune settimane addietro abbiamo spiegato nel dettaglio le meccaniche di gioco e cosa rende Insidia un titolo degno di finire sotto i radar dei giocatori PC. Per chi si fosse perso quell'appuntamento, in sintesi basti sapere che si tratta di un prodotto pensato per essere giocato uno contro uno, con ciascun giocatore a capo di un team di quattro personaggi che dovrà muovere su una mappa casellata, un turno per volta. Conquistato il centro dell'area di gioco, le difese avversarie verranno prese di mira finché non cadranno e ci daranno accesso al cuore dell'altrui base, quindi alla vittoria. Scelte come la risoluzione contemporanea dei turni sono interessanti perché mescolano la necessità di pensare alla strategia corretta, con quella di capire quale sarà la prossima mossa del proprio avversario, senza scordarsi un pizzico di fortuna che non guasta mai. Il limite di venti secondi di tempo per risolvere il proprio turno impongono inoltre di pensare in fretta, molto in fretta, e aiutano a contenere il tempo delle partite entro i dieci o quindici minuti. Una soglia temporale che ha senso visto che di certo non toglie nulla alla soddisfazione di una vittoria, ma rende meno frustrante ogni sconfitta, dandoci modo di giocare un gran numero di match in un lasso relativamente breve di tempo.

La tattica tutta italiana di Insidia

Insomma c'è modo di rifarsi in fretta da una batosta. I sistemi di gioco da imparare non sono in numero spropositato ma, è indubbio, Insidia è un gioco complesso: in questo senso il tutorial riesce a spiegare tutte le meccaniche di base ma il forte dell'offerta e l'approdo finale per ogni giocatore sono le sfide contro altri utenti in carne ed ossa, quindi è normale e salutare pensare di perdere qualche partita appena installato il titolo giusto per farsi le ossa e capire come affrontare gli avversari più esperti. Una modalità più corposa contro l'intelligenza artificiale sarebbe un'aggiunta gradita e supponiamo in un futuro arriverà qualora la community di appassionati che Bad Seed sta costruendo attorno al suo progetto lo chiedesse. Quello che ci ha davvero impressionato del team di ragazzi al lavoro sul gioco è proprio la volontà di seguire i feedback che raccolgono giornalmente: ogni martedì viene rilasciato un aggiornamento che ad esempio ha portato la settimana scorsa il sistema di partite Ranked e quella precedente Baz III, un nuovo personaggio che si aggiunge a un roster sempre più corposo e vario.

La tattica tutta italiana di Insidia

Un mix di idee e richieste provenienti dai fan e idee già inserite nella pipeline dello sviluppo, dirige quindi gli sforzi di un gruppo che sembra intenzionato a fare bene, mescolando il solido gameplay di base con alcune idee più innovative. In futuro, ad esempio, c'è l'intenzione di aggiungere nuove mappe e farlo legando ciascuna di esse a meccaniche uniche e distintive. Un po' come Heroes of the Storm. Già si parla della possibilità di implementare le meccancihe del classico Payload in Insidia, un esperimento che potrebbe rivelarsi molto interessante. L'interesse di Bad Seed per Blizzard si nota anche in uno stile che attinge a piene mani da quello della casa di Irvine, colorato e capace di mescolare personaggi provenienti da immaginari molto differenti, dal fantasy allo sci-fi. Proprio le skin per gli eroi sono il sistema di monetizzazione pensato per un titolo che si presenta come un free to play giocabile senza alcun esborso economico, già dotato di sistemi apparentemente secondari ma utili a dare senso di progressione e appare gli utenti, come gli obiettivi. Insomma se è vero che la strada verso la perfezione è lunga e la mole di contenuti è ancora fisiologicamente non elevatissima, vale di certo la pena dare una chance a un gioco divertente, ben supportato e, non guasta mai, gratuito.

Insidia è un titolo tutto italiano che gli appassionati di tattica a turni e competizione dovrebbero provare. Le meccaniche sono già ben implementate e la mole di contenuti ancora non stratosferica viene bilanciata da una gran voglia di fare e un ottimo supporto da parte del team. La gratuità del titolo rende una prova quasi obbligatoria.

CERTEZZE

  • Interessanti meccaniche di gioco
  • Costante supporto da parte del team
  • Un vero free to play

DUBBI

  • I contenuti sono ancora limitati (ma in costante aumento)
  • Il genere impone un po' di pazienza per impratichirsi