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Dark Souls nel Nuovo Mondo

Immaginiamo come sarebbe un titolo From Software ambientato tra i miti aztechi

SPECIALE di Massimo Reina   —   25/02/2018

Qualche tempo fa, Hidetaka Miyazaki ha affermato che quando lui e il suo team realizzano un nuovo gioco non si preoccupano di fare qualcosa che ricordi i loro progetti passati o, viceversa, che se ne discosti. "Non ci interessa se sarà simile a Dark Souls o differente", ha dichiarato il game designer, "mi sto dedicando al titolo che desidero creare in questo preciso momento, ed è l'unica cosa che conta". Pertanto è legittimo porsi la domanda: e se la nuova proprietà intellettuale cui sta lavorando From Software fosse una via di mezzo? Un gioco di ambientazione dark fantasy, ma non più con elementi tipici della tradizione occidentale, cioè a dire draghi, scheletri guerrieri, orchi e cavalieri in armatura, ma di un'altra parte del mondo, del Sud America? In fondo la formula stessa, fatta di elementi ruolistici, esplorazione, concentrazione sui combattimenti e un folklore, un background fantasy pieno nonostante un certo ermetismo è anche difficile da circoscrivere, pertanto gli sviluppatori possono disporre in maniera piuttosto libera del prezioso bagaglio culturale che si sono costruiti in questi anni.

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Nel regno dei morti

La possibilità che le voci secondo le quali From Software starebbe lavorando a una nuova proprietà intellettuale intitolata per ora Phantom Wail, un action RPG con combattimenti principalmente a mani nude, sono parecchie. Che questo progetto sia però legato ad un'ambientazione nel mondo degli Aztechi (o dei Maya) e dei loro Miti, come rivelato da un noto insider, un po' meno, anche se certi rumor potrebbero non essere del tutto campati in aria. In fondo queste antichissime popolazioni suscitano un fascino indiscusso nel pubblico e vantano tradizioni militari e religiose anche violente, nonché leggende oscure che potrebbero offrire alla fantasia di un team di sviluppo decine di spunti per degli scenari particolarmente evocativi.

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Il nuovo progetto di From Software potrebbe essere legato ai Miti aztechi, magari a quello di Mictlan, il livello inferiore del mondo sotterraneo dove finivano tutti coloro che morivano, tranne i guerrieri deceduti in battaglia e le donne del popolo che perivano di parto. I guerrieri si sarebbero alleati agli aiutanti del sole nella guerra quotidiana contro le tenebre e dopo quattro anni si sarebbero trasformati in colibrì o in farfalle. Le donne invece che morivano partorendo si sarebbero congiunte al sole per quattro anni, per diventare successivamente degli spiriti ed avrebbero vagato tutte le notti per l'eternità per il mondo.

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Per raggiungere Mictlan, i defunti dovevano affrontare un faticoso viaggio lungo quattro anni, aiutati da Xolotl, il guardiano dell'aldilà. Phantom Wail potrebbe proprio raccontare la storia di questo viaggio di un anima in pena, attraverso mille peripezie e i combattimenti contro creature come le terrificanti Cihuatateo, femmine vampiro che secondo la leggenda in vita erano state donne di stirpe nobile, ma morte durante il parto, diventavano bestie che inseguivano i viaggiatori e infestavano i templi. Oppure enormi esseri come il Tlaltecuhtli, un mostro marino che viveva nelle profondità dell'oceano. Insomma, per il giocatore si tratterebbe di una discesa agli Inferi davvero affascinante, dominati da una tensione costante dovuta al fatto che dietro ogni angolo e sopra ogni altura potrebbe nascondersi una terribile minaccia. Un Souls-like in un "altro" mondo, con altri Miti e leggende.

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Alla ricerca della pace eterna

Questo scenario potrebbe anche essere rielaborato "all'incontrario", e invece di un individuo che cerca di raggiungere il mondo dei morti, si potrebbe ipotizzare a uno spirito che cerca di fuggire da Mictlan. Secondo le credenze popolari, questo luogo sinistro era una dimensione formata da nove aree, di cui nelle prime otto i morti dovevano affrontare numerose lotte e penitenze, mentre nel nono e più profondo, Chicunahuapan, trovavano finalmente il riposo eterno. Di fatto le anime (chiamate tonalli) dovevano attraversare luoghi come Itztepetl, la collina delle lame, Pancuecuetlacayan, luogo ai piedi dell'ultima collina dell'Izteecayan dove i corpi "sventolavano" come bandiere, una zona desertica molto fredda composta de otto pianure desolate o Teyollocualoyan, una zona dove le belve mangiavano il cuore dei defunti costringendoli nel caso a un'eternità trascorsa in uno stagno, perseguitati da un caimano.

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Per non parlare di aree evocative come Itzmictlán Apochcalocan, perennemente avvolta da una nebbia fittissima che impediva di vedere troppo in là. E poi i nemici: i boss potrebbero essere il re di Mictlan, Mictlantecuhtli, la regina Mictecacihuatl, Ciucoatl, che comandava gli spiriti chiamati Ciuteoteo, Acolnahuacatl, Chalmecacihuilt e Chalmecatl. E mille altri, anche inventati di sana pianta, ma sempre creature capaci di uccidere con un colpo solo, come da tradizione per i Dark Souls. Perché a conti fatti non c'è veramente la necessità di un abbandono di certe meccaniche, visto che la formula ha comunque una base solidissima e ampi margini di modifica e rinnovamento. Dunque basterebbe qualche ritocco a determinate meccaniche di Dark Souls III e trasferire il tutto in nuovi contesti e ambientazioni inedite per portare comunque qualcosa di nuovo, in un contesto collaudato. Staremo a vedere.

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