Nuova fiera, nuova prova con Killzone 3, costante che ci accompagnerà fino all'uscita del gioco come è giusto che accada quando si parla di uno dei titoli di punta dell'offerta PlayStation 3, che ha lo scopo di confermarsi e di migliorare gli aspetti più deboli del precedente capitolo. Protagonista assoluto della nostra prova di questa GamesCom 2010 è stata la componente multiplayer, che abbiamo avuto modo di saggiare per la prima volta dopo una presentazione delle nuove caratteristiche di cui potrà fregiarsi. In realtà sullo showfloor era presente anche una demo in single player, ma la parte provata era sostanzialmente la stessa che abbiamo avuto modo di apprezzare all'E3 di Los Angeles.
Visto però che abbiamo un cuore d'oro, un riassuntino veloce possiamo pure farlo, in modo da evidenziare alcune delle novità che abbiamo catturato rispetto a Killzone 2. Le sezioni che abbiamo avuto modo infatti di provare erano tutte ambientate nel pianeta Helghan e in un contesto innevato e ghiacciato, introduzione inedita rispetto al precedente capitolo al pari di un'altra novità interessante dal punto di vista del gameplay, il jetpack. Il suo controllo è piuttosto semplice, col dorsale inferiore sinistro infatti si da luogo alla reazione nucleare necessaria per spingere il giocatore in alto, con X è possibile dare un'ulteriore spinta mentre con L1 e R1 si attivano rispettivamente lo zoom e lo sparo, seguendo lo schema del secondo capitolo. In questo caso abbiamo affrontato diverse sezioni definibili "platform", nelle quali bisognava utilizzare il jetpack stesso per muoversi da una piattaforma all'altra piuttosto che raggiungere posizioni sopraelevate. Gli stessi combattimenti contro gli Helghast cambiano un minimo di impostazione, poiché è possibile sfruttare maggiormente a proprio favore l'ambiente circostante per attaccarli magari dall'alto, sviluppando quindi il gameplay maggiormente in verticale, come evidenziato dagli sviluppatori Guerrilla anche in fase di presentazione durante la GamesCom 2010. Già da questi scorci di livelli giocati abbiamo notato come Guerrilla abbia cercato di rendere il titolo molto più vario, la stessa ambientazione è inedita e gode di una palette grafica più ampia e con più tonalità di colore.
L'utilizzo del jetpack ci è parso subito naturale e convincente, mentre il controllo classico di Sev un minimo più dinamico e fluido. Permane infatti l'estrema fisicità (per un titolo console) nei movimenti e durante le sparatorie, ma adesso la risposta ai comandi sembra essere migliorata, e la stessa copertura funzionare meglio. Con L2 infatti ci si "aggancia" al punto dove bisogna coprirsi, e adesso premendo il tasto di sparo piuttosto che muovendo l'analogico sinistro verso la parte scoperta è possibile attaccare e rientrare dalla copertura in maniera meno macchinosa che in passato.
L'impatto grafico per ovvie ragioni non può essere lo stesso di quello del secondo capitolo nel contesto all'interno del quale era posto, ma comunque già a questo punto di sviluppo Killzone 3 rientra nei titoli di maggior pregio da questo punto di vista, con un'ottima realizzazione degli ambienti e delle luci, un uso talvolta esagerato ma convincente degli effetti particellari e un'estensione della mappa che ci è sembrata essere pari o maggiore a quelle più grandi del secondo capitolo. E' presente invece qualche problema di aliasing che rende l'immagine un po' sporca e un frame rate da sistemare in più di un'occasione, ma come ben noto solitamente sono "problematiche" che vengono affrontate nelle fasi molto avanzate dello sviluppo.
Multiplayer mon amour
Il multiplayer di Killzone 2 è stato sotto diversi aspetti sottovalutato sia da parte della critica che degli utenti, dove soprattutto in chiave di bilanciamento e modalità a disposizione Guerrilla aveva fatto un ottimo lavoro. Il nostro contatto col multiplayer di Killzone 3 parte proprio da qui, e dalla prova diretta di una delle due modalità inedite che saranno presenti in questo terzo capitolo, denominata Operations. Le sue peculiarità sono basate sul fatto che il multiplayer proposto è incentrato su una mini storia che fa da sfondo a tutta la partita e dove la fazione degli ISA e quella degli Helghast sono contrapposte nel portare a termine un obiettivo. Ad ogni evento intermedio "scatenato" è possibile assistere ad una sequenza d'intermezzo che diventa visibile per entrambe le squadre, e alcuni di questi possono andare a modificare anche aspetti della mappa di gioco: nel nostro caso specifico lo scopo era quello di disattivare un condotto di areazione che diffondeva gas nervino ed infine far saltare una sorta di diga per inondare la postazione degli Helghast. Diamo inoltre il benvenuto all'utilizzo dei veicoli anche in multiplayer, per quanto abbiamo visto l'Exoskeletons (mech di generose dimensioni) del secondo capitolo e il jetpack del quale abbiamo parlato qualche riga più su.
Non abbiamo invece avuto modo di provare la seconda modalità inedita, denominata Guerrilla Warfare, che dovrebbe essere un deathmatch a squadre incentrato pesantemente sui combattimenti a distanza ravvicinata.
Questo perché, in un video che ci è stato mostrato a chiusura della presentazione, gli scontri corpo a corpo sembrano poter diventare molto più importanti rispetto al passato, e a supporto ci saranno una serie di animazioni e diverse modalità di uccisione che abbiamo contato essere nell'ordine di almeno una mezza dozzina.
Del sistema di controllo ne abbiamo discusso in fase di descrizione del single player, dell'evoluzione del personaggio in multiplayer invece ne possiamo parlare adesso, visto che ci sarà una sorta di nuovo sistema di carriera che comprenderà diversi obbiettivi interni legati alle azioni del giocatore, e ogni classe disporrà di talenti specifici in grado di aiutare il giocatore in battaglia.
Noi abbiamo scelto il marksman, come arma primaria il fucile da cecchino e come secondaria una pistola a pallettoni per l'uso d'emergenza. L'abilità occultamento ci ha permesso di renderci invisibili quando immobili, mentre come talento speciale era possibile scegliere tra varie opzioni, come quella che metteva a disposizione più munizioni, uno scudo in grado di assorbire un certo numero di colpi piuttosto che la possibilità di utilizzare anche come arma secondaria una a scelta tra quelle primarie.
Questo è quanto per la nostra prova del multiplayer, che ci è sembrato essere un'ottima estensione di quello precedente e che grazie a tutte le nuove aggiunte in chiave gameplay e modalità potrebbe ancora di più rappresentare un elemento in grado di aumentare esponenzialmente la longevità del titolo.
Anche perché durante la presentazione abbiamo scorto tutta una serie di novità che potrebbero far gola a non poche persone, come clan potenziati e tornei regionali, obiettivi e ricompense per i membri del clan, una gestione delle squadre più estesa che permette di creare ad esempio anche degli spawn point personalizzati e così via, per finire con una migliore gestione del matchmaking, vitale per garantire eguali possibilità a tutte le tipologie di giocatori.
Poteva poi mancare il supporto a 3D e Move, due tecnologie nelle quali mamma Sony crede molto? Ovviamente no! Nel primo caso poi sarà possibile giocare con gli appositi occhialini in qualsiasi modalità di gioco, offline e online.
CERTEZZE
- Comparto tecnico sempre ai massimi livelli
- Le nuove aggiunte e migliorie nel gameplay e nel multiplayer
DUBBI
- Sistema di copertura da verificare in toto
- Parte narrativa, sarà meglio realizzata?