Sono passati oramai più di dieci anni e SEGA ci riprova, questa volta non su console fissa. Purtroppo per noi, non ci sarà alcun Dreamcast o successore spirituale a portare avanti la bandiera del prolifico franchise.
Il titolo delizierà solamente i giocatori PC, segnando una sorta di fine era dell'online RPG su console in casa SEGA. Spenderemmo volentieri qualche parola in più sulla gloria e l'avanzamento tecnologico dell'ultima casalinga SEGA, fallita troppo presto per errori di marketing ed emorragie finanziarie interne, ma sarebbe solo un rivangare ricordi dolorosi. L'epopea tra le stelle è pronta per iniziare ancora una volta, dunque vediamo cosa ci ha mostrato SEGA in questo Tokyo Game Show 2011.
Missione: colonizzare
Con una trama a suo tempo parecchio caratterizzata dai temi sci-fi più conosciuti, in Phantasy Star Online è grazie a una devastazione del pianeta Coral che l'Alleanza delle Nazioni si unisce per formare gruppi di colonizzazione, con l'intento di trovare nuovi pianeti sui quali abitare.
I risultati ci sono, Ragol sembra il prescelto ideale, peccato sia proprio all'arrivo che il secondo gruppo di navi assiste a un'esplosione sulla colonia appena formata, la popolazione scomparsa nel nulla. Il primo capitolo era infatti formato da due episodi, in cui il nostro obiettivo era, ovviamente, quello di trovare il responsabile degli eventi e allo stesso tempo assicurarsi un posto dove costruire una nuova civiltà. In virtù di suo seguito ufficiale, Phantasy Star Online 2 si propone di riprendere da dove il primo episodio era terminato e riportare nuovamente tra le stelle gli esploratori spaziali che vorranno cimentarsi nell'impresa. Da quanto abbiamo provato, la struttura di gioco seppur aggiornata non è stata stravolta, con la formula area-nemici-esplorazione-boss a farla ancora da padrone. Se dovessimo scegliere un aspetto che non ammetta critiche e obiezioni, sceglieremmo senza dubbio quello tecnico.
Non sappiamo di certo su quale PC astronave girasse la nostra demo ma ciò nonostante, fiduciosi dei requisiti non stellari che richiederà il gioco, possiamo testimoniare che il titolo è graficamente solido, con un character design perfettamente in linea con quanto già visto nei precedenti capitoli, sfondi ottimamente disegnati e personaggi modellati con stile, seppure i poligoni non siano numerosissimi. L'avanzamento è fluido e nonostante l'azione di gioco sia a tratti confusa, con numerosi nemici a schermo, il motore non batte ciglio e la giusta distanza di visuale ci garantisce il pieno controllo delle nostre azioni. L'essenza giapponese del titolo è confermata dallo stile dei personaggi, immediatamente riconoscibile.
MMO dal sapore action
A prima vista, la presentazione della demo sullo showfloor SEGA ci ha subito spiazzato. Pensavamo di dover subire un corso accelerato di comandi di tastiera e modalità di gioco, con la conseguenza (viste le informazioni solo in lingua nipponica) di scordarci in breve tempo quanto imparato e ritrovarci impotenti sin da subito. Nulla di più sbagliato: con un semplice disegno esplicativo a indicare la struttura di avanzamento e l'input dei comandi affidato a un pad, la missione non poteva essere meglio presentata.
Ai comandi del nostro alter ego, un robot in stile Gundam dalle fattezze antropomorfe, iniziamo l'avanzamento notando, oltre a non essere soli, di aver ben più di un party a seguirci. Nella foresta iniziale, verde e lussureggiante, sono infatti tre i team di gioco in contemporanea su schermo, ognuno composto da quattro avventurieri, con un totale quindi di undici giocatori ad avanzare in nostra compagnia. Il sistema di gioco integra con una certa comodità la possibilità di cambiare lo stile in base all'arma: se impugneremo una mitragliatrice o un qualsiasi armamento a distanza, sarà un mirino a indicarci la traiettoria dei colpi; se invece vorremo menare fendenti con la spada, non dovremo far altro che avanzare e iniziare ad affettare i molteplici nemici, con punti di collisione ad acquistare un peso specifico solo in presenza del boss. Il menù di gioco, nella tradizione decennale, permette di cambiare con facilità armi e oggetti, con una mappa ad aggiornarci sempre in tempo reale della nostra posizione e di quella dei compagni di ventura. La demo non è lunga, la foresta lascia ben presto la scena per dare spazio a una caverna minacciosa dove andremo ad affrontare il boss, un drago rosso sputafuoco. E' in questa sezione che gli sviluppatori hanno deciso di evitare l'interazione tra team, lasciando così ogni gruppo per i fatti propri, slegato dal resto. Ci siamo quindi ritrovati a dover abbattere da soli un drago corazzato, con un unico punto debole rappresentato da uno specifico punto della coda, stranamente senza scaglie a proteggerlo. Il gioco è in uscita per fine anno in Giappone, ma purtroppo non c'è ancora una data ufficiale per l'Europa, dove lo vedremo probabilmente a 2012 inoltrato.
CERTEZZE
- Ambientazioni ben realizza
- Buona interazione tra i team
- Struttura di apprendimento veloce all'inizio...
DUBBI
- ...ma alla lunga non particolarmente profonda
- Per ora poche strategie da sfruttare
- E' l'ennesimo MMORPG