Flipside
Tipo: Recensione
Sviluppatore: Team 3
Mod per: Half-Life 2
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Spazio all'originalità con Flipside, sin dalla trama. Negli scomodi panni di Hannibal Hildorf, un paziente scappato da un istituto psichiatrico, il giocatore deve completare alcuni livelli a scorrimento orizzontale, nel più classico stile dei platform 2D. La particolarità non è quindi nell'impostazione, ma nella bizzarra scelta di far vedere all'utente il mondo come appare agli occhi del protagonista: distorto e contraddittorio, a tratti pieno di colori saturi e ricco di una natura festante, altre volte cupo e pauroso, come in un racconto del terrore.
In qualsiasi momento è possibile scambiare le due realtà, passando da quella allegra e priva di pericoli all'altra, con le sue mille insidie. Ora, la domanda che sorge giustamente spontanea è: per quale motivo si dovrebbe abbandonare la strada sicura per quella nuova? Semplice, nella seconda Hannibal guadagna la capacità di scalare determinati ostacoli – spesso dei muri – e può performare un attacco in grado di sconfiggere i nemici e distruggere oggetti che altrimenti ne impedirebbero il passaggio. Un'idea semplice ma intelligente, che influenza il gameplay con poche e chiare regole rendendone immediato l'apprendimento.
Purtroppo non mancano alcune lacune, che manifestano il carattere sperimentale del progetto, creato in ambito universitario. Specialmente i controlli, sia dei combattimenti che dei movimenti di base e del salto, sono poco precisi e risultano frustranti durante le prime sessioni di gioco. Anche la longevità non brilla, occupando poche ore di tempo per mostrare ogni singolo aspetto dell'esperienza.
Graficamente delizioso e dal sonoro accattivante, il comparto tecnico è molto più che dignitoso ed incornicia un quadro generale di qualità. Flipside è quindi da provare e godere per quello che è, chiudendo un occhio sulle sbavature che si dimostrano null'altro se non peccati di gioventù.
Formula BMW
Tipo: Recensione
Sviluppatore: iDT
Mod per: rFactor
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Acquistabile direttamente online e con alle spalle una folta schiera di appassionati, rFactor si sta imponendo come il titolo automobilistico ideale per creare e condividere mod dai differenti scopi ed ambizioni; singole piste e automobili ricreate sin nei più piccoli dettagli così come interi campionati. L'idea di fondo è però sempre la stessa, ossia offrire una simulazione dall'incredibile realismo, grafico ma non solo, contemplando fisica e dinamica ai massimi livelli sperimentabili in un videogame.
Formula BMW consiste nella riproduzione della omonima classe di vetture a ruote scoperte, partecipanti in tutto il mondo a competizioni specificatamente pensate e spesso usate come trampolino di lancio per giovani piloti, vogliosi di mettersi in mostra. Nello specifico questi piccoli bolidi sono capaci di scaricare sul terreno oltre 140 cavalli e raggiungere velocità di circa 250 Km/h, avvicinandole alle più prestigiose Indy Car e Formula 1, senza però avere costi paragonabili.
Questo nella realtà ma anche nella partial convertion di iDT, che di realistico non ha solo le nove livree realmente appartenenti ad altrettanti team. La sensazione di guida è ottima e, come prevedibile, ogni singolo errore viene pagato con una prematura quanto dannosa uscita di pista. Per quanto, poi, FBMW sia pensato per mettere di fronte avversari umani che si sfidano online, anche l'intelligenza artificiale si dimostra curata e credibile, sempre perfetta.
Un download obbligatorio per tutti coloro non hanno paura di confrontarsi con molti settaggi e lunghe sessioni di pratica, magari in compagnia di un buon volante e dei relativi pedali. Non adatto – anche se una prova la merita in ogni caso – a chi ha votato la propria anima all'arcade.
Eternal Silence
Tipo: Recensione
Sviluppatore: ES Team
Mod per: Half-Life 2
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Ancora Half-Life 2, imperatore incontrastato quando si tratta di decidere la base sulla quale costruire – o come in questo caso convertire – la propria modification. Eternal Silence era infatti un progetto inizialmente pensato per Battlefield 1942 e, solo in un secondo momento, traslocato sul più flessibile sparatutto di Valve.
L'ambientazione è quella futuristico-spaziale, dove le due differenti forze in campo, United Terran Forces e Neo Galattic Militia, si scontrano per il dominio della galassia. Uno spunto non nuovo, che serve solo come pretesto a questo deathmatch a squadre unicamente multiplayer.
All'inizio di ciascun incontro i due team compaiono nei rispettivi avamposti, dai quali poi partire a bordo di navicelle spaziali armate di mitragliatori e missili. Gli scontri sulle piccole imbarcazioni sono certamente il punto di maggior interesse, essendo le stesse molto semplici da guidare ma in grado di regalare grandi emozioni e compiere spericolate manovre ed inseguimenti. A questo proposito un menzione d'onore la meritano le quattro mappe, tutte ambientate tra stelle ed asteroidi e dalle generosissime dimensioni: gli sviluppatori parlano di 32768 chilometri cubi – ovvero un cubo 32 x 32 x 32 km – un riferimento difficilmente sperimentabile durante i normali test di gioco, che però appare credibile.
Nel caso i nemici tardino ad uscire dalla loro base, sarà concesso l'assalto alla stessa che, dopo molti colpi, non potrà che cedere, aprendo un breccia e facendo sì che lo scontro possa proseguire a piedi al suo stesso interno. Purtroppo queste battaglie tra fanteria non hanno l'impatto di quelle volanti, diventando presto noiose.
Complessivamente buono, Eternal Silence appare curato anche dal punto di vista visivo, nonostante una rappresentazione standard dell'ambientazione fantascientifica, di quelle che si vedono in moltissimi film.
Operation Masada
Tipo: Recensione
Sviluppatore: Garry Fulton
Mod per: F.E.A.R.
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L'uomo avrà già colonizzato le profondità spaziali e la vita media si sarà assestata sui 130 anni, che ancora F.E.A.R. rappresenterà un ottimo benchmark per valutare le prestazioni delle schede grafiche appena lanciate sul mercato universale. Scherzi a parte, il titolo Monolith è stato un gran bel videogame, che negli anni si è auto-punito a causa di un motore pesante che nessuno o quasi ha voluto sfruttare, sia in campo professionale che nella realizzazione di prodotti amatoriali. Mentre ci si prepara al seguito è nostra intenzione rendere onore al capostipite, prendendo in considerazione un mod dalle limpide qualità.
Operation Masada è fondamentalmente una mappa multiplayer, molto ben fatta ed in grado di ospitare dagli otto ai sedici giocatori, facendoli scannare attraverso quattro modalità che più canoniche non sarebbe stato possibile: il deathmacth, a squadre e non, l'eliminazione altrimenti conosciuta come Last Man Standing ed infine Cattura la Bandiera.
Il prode sviluppatore, Garry Fulton, si deve però essere reso conto che le virtù dell'ambientazione da lui creata erano perfette anche per una breve storia dedicata ai singoli giocatori, inaspettatamente ben fatta. La base militare di Masada diventa quindi un centro di ricerca per pericolosi esperimenti e, nei panni di un agente infiltrato, il giocatore dovrà riuscire a smantellarla, uccidendo chiunque gli si pari contro. Tutto ciò viene inoltre narrato attraverso alcuni ottimi filmati e con un paio di azzeccati scontri con altrettanti boss.
Tanti contenuti in meno di trenta megabyte quindi che invogliano ulteriormente il download. Un gesto nobile anche nell'ottica di tenere in vita F.E.A.R. il più a lungo possibile, assieme ce la possiamo fare!
Matto 4
Tipo: Recensione
Sviluppatore: Matthias Otto
Mod per: Far Cry
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Dopo un anno, sette mesi e quattro giorni di programmazione, Matto 4 – i primi tre sono anch'essi reperibili seppur più datati - è pronto e si candida ad essere una delle migliori total convertion di Far Cry. Un contenuto aggiuntivo come sempre gratuito, unicamente pensato per il single player e quindi godibile senza le soventi sincopi legate alla presenza di altre forme di vita sui server.
L'ambientazione è duplice: da una parte la jungla selvaggia che tanti hanno imparato ad amare in Far Cry, dall'altra una struttura misteriosa ed abitata da pericolosi individui, il complesso industriale A.R.M.. In mezzo una trama raccontata con undici minuti di parlato e quasi sedici di cut scene, a rendere più cinematografica l'esperienza. Ci si muoverà quindi attraverso sette livelli, equipaggiati di tutto punto con un buon numero di armi realmente esistenti e fedelmente riprodotte, oltre ad alcuni gadget più o meno utili, come le bottiglie fumogene. Buona anche la longevità che, tra alti e bassi, tieni incollati al monitor per diverse ore.
Ottime poi le texture e il modello fisico, in alcuni frangenti superiori all'originale di CryTech; fanno da contro altare una serie di bug ed imperfezioni, a cui una preliminare patch ha già però parzialmente posto rimedio.
I piani per il futuro parlano di una modalità cooperativa, che sarebbe perfetta anche in funzione delle vastissime aree di gioco e della difficoltà elevata. Per il momento Matto 4 resta in ogni caso altamente consigliato, in grado com'è di dare qualità senza stravolgere il concept dell'originale.
Kaos Studios
Per la serie “quelli che ce l'hanno fatta”, Kaos Studios hanno alle spalle le stesse menti che alcuni anni or sono rilasciarono la magnifica total convertion Desert Combat, dedicata a Battlefield 1942. Ambientato durante la prima guerra del golfo, questo corposo progetto ebbe grande successo sin dal 2003, accattivandosi moltissimi utenti che ancora oggi lo utilizzano per interminabili sessioni multiplayer.
Quegli stessi ragazzi, dicevamo, sono attualmente al lavoro su Frontlines: Fuel of War, titolo professionale e di prossima uscita su Xbox 360, PS3 e PC, che manterrà inalterato buona parte dello spirito che ha contraddistinto il mod di cui sopra: mappe enormi esplorabili con molti mezzi, l'incoraggiamento al lavoro di squadra ed un gameplay immediato.
Se anche voi, quindi, aspirate ad avere degli uffici a Manhattan e ricevere la costante visita di curiosi giornalisti, non dovete fare altro che partire da qualche lavoro amatoriale ben costruito. Se invece vi accontentate di farne parte, sappiate che sono attualmente in cerca di personale.
L'estate in città
Mentre molti potenziali lettori sono stancamente adagiati sui loro lettini in spiaggia o alle pendici delle nostrane montagne, questo instancabile redattore si cura di tutti coloro sono restati in città – o ancora non sono partiti – offrendo loro la consueta carrellata sui mod più meritevoli. In fondo, i distributori non scelgono certamente la parte centrale dell'estate per lanciare i loro cavalli di battaglia, lasciando molti giocatori orfani di titoli con i quali saziare gli appetiti. Quale occasione migliore, quindi, per gustarsi una varietà di gameplay diversi al solo costo della connessione internet? Nessuna, appunto.
La prima nota la merita StarCraft 2. Al momento lo strategico Blizzard centra poco, non essendo ancora stati rivelati i tool che agevoleranno la creazione di nuove mappe ed altri contenuti. Sappiamo già, però, che saranno due: il primo più immediato e quasi completamente grafico, per i neofiti, il secondo invece permetterà l'inserimento degli script, ampliando infinitamente le possibilità ma richiedendo una maggiore perizia. La speranza, anche degli sviluppatori, è che si ripeta il fenomeno che si ebbe con StarCraft, per il quale la comunità creò capolavori di valore paragonabile a quelli della confezione in vendita; se nomi come Legacy of the Confederation, Gundam Century e Aeon of the Hawk non vi dicono nulla, meglio provvedere al più presto.
Spazio poi ad una missione più che un progetto: i ragazzi di D-Watts.net, si sono messi in testa di ingrandire ed alzare la risoluzione di tutte, ma veramente tutte, le texture di Deus-Ex, convinti di potergli donare un aspetto paragonabile alle produzioni attuali. Viste le prime foto, effettivamente, sembrano avere ragione ed il capolavoro incompreso di Ion Storm può davvero ambire ad una nuova gioventù. Un solo problema: su 2870 immagini, complete sono solo 168, circa il 7%, ponendo la meta lontana e su un terreno irto di ostacoli.
Una menzione d'onore non possiamo poi negarla a Mind, conversione totale di Doom 3 che, da poco annunciata, già ha trovato moltissimo sostenitori. L'idea è più o meno quella su cui si basa anche Portal, ovvero di un FPP, first person puzzle, sigla completamente inventata e della quale mi prendo la totale paternità – nel quale risolvere livelli-enigma ed uscire sani e salvi. Non mancheranno alcuni poteri come la telecinesi, per aprire maggiori possibilità in ottica gameplay. Lo stile dei dieci schemi previsti, quasi totalmente in bianco e nero, è unico ed accattivante. [C]
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