Abbiamo esplorato la Baghdad di Assassin's Creed Mirage in lungo e in largo, tra moschee, hammam e palmeti, alla ricerca dei membri dell'Ordine degli Antichi intenti a tirare i fili del potere all'interno del califfato abbaside del IX secolo (del quale, assieme ad altri elementi del contesto storico del gioco, abbiamo parlato in un approfondimento dedicato). Durante le nostre scorribande, abbiamo trovato molti scorci evocativi, che ci imploravano di essere immortalati. Così, utilizzando la collaudata modalità fotografica, che accompagna la serie sin da Assassin's Creed Origins, abbiamo deciso di avventurarci per la mappa di gioco e catturare tutto ciò che ci colpiva.
Ecco i risultati di quanto abbiamo scovato esplorando Baghdad attraverso la modalità fotografica di Assassin's Creed Mirage.
Anbar, dove tutto ha inizio
Prima di raggiungere il cuore della capitale abbaside, partiamo dalle periferie (dove, d'altronde, inizia anche l'avventura di Basim). I malfamati vicoli di Anbar sono il primo contatto che abbiamo con l'universo di Mirage, quindi non stupisce la loro qualità scenica.
Gli stretti passaggi tra le case in argilla si accendono quando i raggi del sole vengono a contatto con la loro superfice rossastra. Poi i dettagli in legno decadente, i panni appesi, i tappeti. Tutto contribuisce a portarci all'interno di un mondo lontano, che sembra rievocare quei luoghi esotici in cui avremmo potuto veder vagare, più fuori posto di un lupo in un pascolo, un Humphrey Bogart o una Marlene Dietrich durante gli anni d'oro del cinema hollywoodiano.
La piccola cittadina, capitale dell'Impero abbaside prima che venisse fondata Baghdad, si distingue proprio per il suo carattere commerciale, punto d'approdo sul fiume Eufrate di merci da tutto il Medio Oriente e oltre. I suoi abitanti sono mercanti, contadini e pescatori; persone umili, asserragliate attorno allo sfarzo del califfato, quest'ultimo incarnato nel grande Palazzo d'Inverno, icona del successo di pochi alimentato dal sacrificio di molti.
I consigli di Multiplayer.it: la profondità di campo è vostra amica
Un'immagine capace di restituire un certo senso di profondità fa sempre la sua figura. Un modo per creare questa impressione è utilizzare la profondità di campo e il punto di messa a fuoco. Frapporre tra l'obiettivo e il vostro soggetto un "ostacolo" o qualcosa che faccia da cornice è un ottimo modo per conferire alla vostra foto un forte senso di spazio tra gli elementi immortalati. Inoltre, dato che nessun videogioco è esente da dettagli di qualità inferiore rispetto al colpo d'occhio generale, men che meno Assassin's Creed Mirage, sperimentare con la profondità di campo vi permetterà di inserire nel vostro scatto elementi che, se resi protagonisti, sarebbero risultati sgraziati e visivamente scadenti. E, con molta probabilità, ne gioverà anche l'immagine nel suo complesso.
Le dune alle porte
A dividere la grande capitale dal resto dell'impero troviamo, oltre al Tigri, un arido deserto, frastagliato, di tanto in tanto, da oasi verdeggianti e resti di società passate.
In queste terre selvagge non c'è molto da ammirare, tranne, appunto, le rovine di alcuni insediamenti ormai dimenticati. Il più stupefacente tra questi è sicuramente il complesso di Dūr-Kurigalzū.
Quella che, all'apparenza, pare una strana montagna erosa dai venti del deserto non è altro che lo scheletro di una ziqqurat risalente ai tempi del dominio cassite, edificata indicativamente nel XIV secolo a.C. e in piedi tutt'oggi. Dalla cima della sua struttura in mattoni cotti è possibile scorgere sostanzialmente tutto il territorio a nord di Baghdad, le cui cupole turchesi contrastano con le calde dune di sabbia.
I consigli di Multiplayer.it: Enkidu, il vostro occhio impossibile
La modalità fotografica permette di cogliere la scena nel modo che si preferisce, se si è disposti a perdere un po' di tempo per prenderci la mano. Resta, però, il fatto che spesso non è possibile allontanarsi più di tanto dal nostro personaggio. Ed è qui che viene in nostro aiuto la nostra fidata aquila, Enkidu. Infatti, come in tutti gli altri capitoli della serie che ne posseggono una, è possibile attivare la modalità fotografica mentre si è in volo, permettendoci così di avere una visione molto più ampia della scena, che possiamo riprendere da altezze smisurate o avvicinandoci maggiormente all'azione (con tutte i limiti del caso, ovviamente).
Il mondo in tasca
Tra tutti i luoghi che compongono le periferie della Città rotonda di Baghdad, uno in particolare ci ha da subito stregati, perché diverso da qualsiasi altro posto presente nel gioco: il bazar. Situato a sud-est, è il cuore del distretto di Karkh. È uno degli edifici più imponenti della città, quindi è facilmente individuabile.
Visto dall'esterno sembra nulla più che un casermone, spoglio, monocromatico e con poche finestre. Ma, una volta varcata la soglia di una delle sue immense porte, i colori del mondo intero ti sovrastano, specialmente durante le ore diurne, quando il sole riflette su tessuti e pentolame, muri spogli e ricchezze d'ogni genere.
Una volta usciti, è difficile lasciarsi stupire da altri scorci, ma fortunatamente il vagare senza meta tra le viuzze della città permette di cogliere molti dettagli che, correndo e saltando da un tetto all'altro, non è facile notare. Quelle che di giorno sono strade invase da tonalità calde, di notte si trasformano in tavolozze di blu profondo, la cui reminiscenza del sole viene dettata dalle torce che chiazzano le fredde pareti della sera.
Tra questi due mondi, si nascondono strutture arabeggianti, figlie del neonato stile abbaside. Le palme sbucano ai lati delle abitazioni e, spesso, le sovrastano in altezza. A catturarci sono sempre stati edifici che presentavano una sgangherata scala di legno appoggiata su uno dei muri esterni, crediamo perché capace di creare un ulteriore grado di contrasto, oltre a quello fornito dagli edifici giustapposti al cielo terso delle terre d'Oriente.
I consigli di Multiplayer.it: sfruttate le qualità acrobatiche di Basim
Un paesaggio è sempre affascinante, ma potrebbe esserlo ancora di più se gli si aggiunge un elemento inusuale. Nel caso di Assassin's Creed Mirage, cosa c'è di più inusuale di un tizio col cappuccio che sta appollaiato sulla cima di un minareto? Per le vostre fotografie paesaggistiche, sfruttate Basim e le sue doti atletiche; rendetelo parte della scena, ma senza farlo diventare il protagonista.
Città rotonda
A chiudere l'immaginario cerchio che abbiamo tracciato attorno alla città di Baghdad, eccoci arrivati nell'occhio del ciclone. Il cuore pulsante della capitale abbaside è senza ombra di dubbio la Città rotonda, luogo dove risiedevano le massime cariche dell'impero, circoscritto da una cinta muraria circolare.
Oltrepassata una delle quattro porte che conducono in direzione della residenza califfale, il mondo di gioco pare tramutarsi. I panni appesi nei palazzi delle periferie fanno posto alle composizioni floreali che avvolgono e decorano le belle case nobiliari, i cui fiori e foglie secche vanno a sostituire la sozzura ai lati della strada. I minareti avvinghiati dalla vegetazione paiono ancora più deliziosi in questa zona, forse perché si integrano alla perfezione con ciò che li circonda. E giù, in fondo ai grandi viali, eccola, l'ombra che ci accompagna da quando abbiamo messo piede nelle terre abbasidi del IX secolo: il Palazzo della Cupola Verde.
L'imponente edificio, circondato da giardini curati e laghetti artificiali, è effettivamente il centro dell'universo di questo Assassin's Creed Mirage. In un modo o nell'altro, si trova sempre nel campo visivo, monito di quello che ci aspetta, perché è chiaro che, prima o poi, la nostra lama si spingerà fino all'interno di quelle alte mura, sotto quelle cupole splendenti, coste di smeraldo in cielo che riverberano per chilometri e chilometri la magnificenza di quello che fu uno degli imperi più importanti del suo tempo.
Ora tocca ai vostri luoghi preferiti!
Questi sono i luoghi che ci hanno colpito particolarmente mentre esploravamo il mondo di Assassin's Creed Mirage attraverso la modalità fotografica. Sicuramente ce ne sono molti altri che, per un motivo o per un altro, non abbiamo notato o che abbiamo semplicemente incontrato nel momento sbagliato della giornata. Tra quelli riportati avremmo inserito volentieri anche la leggendaria fortezza di Alamut, ma destino ha voluto che gli scatti che avevamo fatto sono andati perduti e non li abbiamo potuti replicare in alcun modo, dato che quella regione è accessibile solo in determinati momenti della storia.
Per il resto, speriamo vivamente che questo speciale velatamente dedicato alla modalità fotografica di Assassin's Creed Mirage vi abbia catturato. Ora vi aspettiamo nei commenti per conoscere i vostri punti panoramici preferiti. Magari vale la pena tornarci per fare qualche altro scatto.