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Assassin's Creed Odyssey, il combattimento navale e i suoi segreti

Le meccaniche delle battaglie navali e la navigazione stessa sono un pilastro di Assassin's Creed Odyssey: Ubisoft ci ha svelato i suoi segreti

SPECIALE di Raffaele Staccini   —   08/08/2018
Assassin's Creed Odyssey
Assassin's Creed Odyssey
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Non è un caso se con Grande Guerra gli antichi storici designassero senza dubbio alcuno proprio la Guerra del Peloponneso protagonista di Assassin's Creed Odissey. Sul finire del V secolo a.C. il conflitto tra Sparta e Atene aveva coinvolto praticamente tutte le città-stato greche, andando a ribaltare i precari equilibri di forze che si erano sviluppati negli anni successivi alle guerre persiane e alla battaglia di Platea. Grazie all'ambizione e al carisma di Pericle, Atene aveva infatti trasformato in funzione imperialista quella che era nata come semplice alleanza difensiva, esercitando sulle poleis della cosiddetta lega Delio-attica un controllo sempre più autoritario, a tratti apertamente dispotico. D'altronde la flotta costruita con i fondi della lega era ormai diventata talmente potente da non avere rivali nel Mediterraneo e da poter controllare senza sforzo le rotte commerciali e gli scambi con l'Asia minore. A opporsi a questa egemonia c'era però Sparta, che poteva ancora contare su un formidabile esercito di terra e guidava con sicurezza le città della lega del Peloponneso. Un tale bipolarismo non poteva non portare a uno scontro su larga scala, capace di mettere a ferro e fuoco le terre e i mari della Grecia e delle sue colonie asiatiche.

Assassins Creed Odyssey Naval Combat 4

In questo contesto non stupisce allora che Assassin's Creed Odyssey, la cui storia, tra scelte e conseguenze, è ambientata proprio nella prima fase dello scontro (la cosiddetta fase Archidamica iniziata nel 431 a.C., dal nome di uno dei diarchi spartani dell'epoca), dia grande rilevanza anche agli scontri in mare. Le meccaniche delle battaglie navali e la navigazione stessa sono dunque un vero e proprio pilastro del gioco: Ubisoft ce ne ha parlato in maniera approfondita durante la nostra recente visita negli studi di Quebec City e in questo nuovo speciale vi raccontiamo tutto quello che abbiamo scoperto.

Le navi dell'odissea

Come ormai da prassi Ubisoft, anche con Assassin's Creed Odyssey si avvale del supporto di studiosi affermati per ricostruire i fatti storici che fanno da cornice agli eventi di fantasia portati in scena con il supporto dell'Animus. In questo capitolo un ruolo chiave è quindi rivestito dalla specialista in storia antica Stéphanie-Anne Ruatta, già docente alla Sorbonne di Parigi. Sfruttando fonti storiche come Tucidide ed Erodoto, insieme a ricerche moderne, Stéphanie ha contribuito in maniera decisiva a una ricostruzione realistica delle navi dell'epoca e, in particolar modo, alla rappresentazione di una tipologia di imbarcazione iconica per il periodo, ovvero la trireme. Si tratta di una nave veloce da costruire, realizzata principalmente in legno e metallo, che deve il nome alla sua struttura su tre livelli. In questo modo, oltre ai rematori e alle merci, poteva essere adibita anche al trasporto dei cittadini, mentre sul ponte trovavano spesso posto i soldati, indispensabili per difendere la nave da attacchi di pirati o dalla flotta di una città nemica.

Assassins Creed Odyssey Naval Combat 1

Una tale attenzione al dettaglio marittimo è dovuta, visto che le meccaniche navali sono una parte integrante della produzione. L'obiettivo è infatti quello di creare un'esperienza senza soluzione di continuità, che affianchi agli spostamenti via terra e sott'acqua anche un sistema di navigazione solido e convincente. Per farlo i ragazzi di Ubisoft Quebec non si sono limitati a riprendere quando già visto in Assassin's Creed Origins, come ci ha rivelato Scott Philipps, il game director di Odyssey. "Quando abbiamo cominciato a lavorare a Odyssey", ci ha spiegato Scott, "sapevamo che il team di Assassin's Creed Origins stava lavorando ad alcune missioni navali esotiche, come le chiamiamo noi, perché credo ce ne siano giusto tre o quattro in tutto. Però sapevamo anche che per noi sarebbe stato un elemento sistemico, presente ovunque e in ogni momento, e abbiamo sviluppato molte nuove tecnologie per l'acqua e anche per le stesse navi, per far sì che potessero funzionare su quell'acqua. Quindi sì, c'è voluto un po' e siamo stati sicuramente ispirati da dove sono arrivati con il combattimento navale di Assassin's Creed Origins, ma abbiamo dovuto anche ricostruire tutta la tecnologia per creare un vero e proprio open-world navale".

Assassins Creed Odyssey 10

Oltre alla tecnologia per l'acqua, il team ha realizzato anche quattro diverse tipologie di imbarcazioni principali, che all'interno del gioco hanno delle caratteristiche specifiche. La più semplice è la pentecontera, una nave piccola e veloce a propulsione mista, sospinta sia dai remi che dalla vela, che sfrutta l'ariete come arma principale. È quindi un bersaglio difficile da prendere di mira con archi e giavellotti, ma è piuttosto vulnerabile al fuoco. La bireme, invece, è un'imbarcazione un po' più grande, che fa affidamento su due file di remi e cerca di rimanere a distanza; bisogna quindi fare attenzione ai suoi arcieri, che hanno accesso agli attacchi infuocati e possono scagliare tre serie di frecce. Vista la sua velocità può essere utile paralizzarla con attacchi specifici per renderla più facile da colpire. Delle caratteristiche base della trireme si è già parlato: a livello di armamentario è equipaggiata con ariete, archi e giavellotti, che diventano particolarmente pericolosi quando vengono scagliati in tripla serie negli scontri ravvicinati. È una nave anche più resistente da abbattere e a livello di punti vita è seconda solo alle triremi pesanti, che perdono però un po' a livello di velocità.

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Potenziamenti e attacchi speciali

Le varietà di attacchi principali durante le battaglie navali di Assassin's Creed Odyssey sono quindi due: archi e frecce dalla media e lunga distanza, giavellotti per quella corta. Il sistema descritto dagli sviluppatori è semplice, ma si presta a essere fruito a diversi livelli di profondità. Da Origins, per esempio, viene ripresa la possibilità di ripararsi dagli attacchi nemici e di rilasciare il tasto per un rapido contrattacco. Un altro esempio pratico è l'utilizzo dell'ariete, che sfrutta l'accelerazione della nave per portare un attacco più potente. Questa meccanica è stata aggiunta in un secondo momento proprio per dare maggiore libertà di movimento e permettere manovre evasive per schivare attacchi avversari modificando rapidamente l'orientamento della nave. Non è un'azione particolarmente realistica, ma offre più opzioni strategiche e dovrebbe aumentare il divertimento pad alla mano, anche grazie alla gestione della stamina necessaria a utilizzarla. Ci sono poi tecniche avanzate come il cosiddetto focus shot: se si tiene premuto il tasto per un attacco con le frecce, questo può essere più potente, concentrato e andare a colpire i punti deboli che appaiono sullo scafo nemico. Un altro livello di profondità è dato dalla barra della furia, che permette di utilizzare attacchi speciali come le frecce infuocate, e dai perk, che possono dare bonus come una maggiore potenza di fuoco. I colpi infuocati, inoltre, possono paralizzare la nave nemica, che a quel punto non può muoversi e si ritrova con l'equipaggio in panico totale. Oppure si possono usare per creare punti infuocati come difesa, che danneggiano il vascello avversario durante l'inseguimento.

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In modo simile a quanto abbiamo descritto nello speciale su sistema di combattimento e abilità di Assassin's Creed Odyssey, le navi e l'equipaggio hanno potenziamenti e modifiche a livello estetico e strutturale. Gli arcieri, per esempio, partono con un singolo attacco, ma andando avanti si sbloccano upgrade che danno più colpi o maggiore forza. Per accedere ai potenziamenti servono ovviamente delle risorse, che possono essere ottenute proprio grazie agli scontri in mare: ogni nave sconfitta dà infatti come ricompensa materiali diversi. Proprio come in Assassin's Creed IV: Black Flag, durante uno scontro navale si può decidere di affondare o di abbordare i nemici. La prima opzione è più rapida e dà più risorse, magari attraverso lo sfruttamento di perk acquisiti in precedenza. La seconda permette invece di accedere a scrigni di diverso valore, che in generale contengono oggetti di maggior pregio. Ci sono nove tipi di upgrade e tutte le modifiche hanno un impatto anche estetico, dalle vele allo scafo, fino alla polena. Cambiare la composizione della ciurma modifica inoltre i canti marinareschi intonati durante i viaggi. E sì, se ve lo steste chiedendo anche questi hanno una base storica, visto che sono modellati sulla base di antichi inni e peana.

Mercenari, luogotenenti e fazioni

I mari di Assassin's Creed Odyssey sono popolati da diverse fazioni: ci sono pirati che cercano mercanti da derubare, e a volte attaccano anche il giocatore; ci sono le navi delle due fazioni principali in lotta, ovvero Ateniesi e Spartani, che molto spesso finiscono per scontarsi tra loro; infine ci sono i mercenari (dei quali abbiamo già parlato nello speciale su sistema di combattimento e abilità), che arrivano in mare con navi epiche molto resistenti e dotate di specifici segni distintivi. Alcune hanno a disposizione una vera e propria flotta di pirati a difenderle e sfruttano comportamenti differenti per aumentare il livello di sfida. Ovviamente sconfiggerle permette di accedere a ricompense uniche, come risorse rare ed elementi per personalizzare la nave.

Tornando a parlare di abbordaggio, infine, è importante sottolineare che durante le fasi di attacco prendono parte al combattimento anche i cosiddetti luogotenenti. Questi sono personaggi che possono essere reclutati nel corso dell'avventura e che rendono più semplice eliminare il capitano nemico. Se nel corso di una missione compare un personaggio reclutabile questo viene evidenziato da Icaros, l'aquila che accompagna il giocatore. In questa fase sono visibili anche le sue abilità, mentre la categoria dipendere dalle armi utilizzate. Ci sono anche missioni specifiche che si concludono con il personaggio che chiede di unirsi alla ciurma, ma nella maggior parte dei casi è sufficiente mandarli al tappeto senza ucciderli per avere la loro fiducia. "Una volta che avete reclutato un nuovo alleato", ci ha raccontato ancora Scott Philipps quando gli abbiamo chiesto se alcuni personaggi potessero opporre un rifiuto, "tutto ciò che dovete fare è pagarlo e si unirà alla vostra ciurma. Quindi no, nel classico stile de Il Padrino, non rifiuteranno mai l'offerta". I luogotenenti hanno rarità diverse e offrono vari perk utili alla nave: permettono così di personalizzare l'esperienza e possono lavorare insieme, dando la possibilità di creare una ciurma che si adatti al meglio alle necessità del giocatore. Si possono poi chiamare per combattere in scontri in campo aperto: in questo caso hanno un tempo limitato di utilizzo, ma anche questo aspetto è potenziabile e sono molto utili per dare supporto in combattimento o creare un diversivo. Non possono nemmeno essere uccisi, ma se vengono sconfitti è impossibile utilizzarli per un po' di tempo.