Assassin's Creed Odyssey ha saputo interpretare, numeri alla mano, le esigenze di gran parte dei fan della serie Ubisoft. Si chiedeva a gran voce un sistema di combattimento più consistente, basato su meccanismi action RPG, che valorizzasse i duelli anziché consentire all'Assassino di turno di inanellare uccisioni lasciandosi dietro una scia di cadaveri senza alcuna possibilità di uscire sconfitto dal confronto. Allo stesso tempo, c'era la voglia di esplorare e scoprire nuovi luoghi partendo da concetti che venivano solo abbozzati nell'originale Assassin's Creed. Infine si desiderava una caratterizzazione migliore per i personaggi e una maggiore attenzione per la componente narrativa delle missioni secondarie.
Tutti aspetti che a partire da Assassin's Creed Origins hanno trovato posto nel franchise, e che con Odyssey sono stati consolidati, aggiungendo all'esperienza ulteriori elementi: il ritorno delle sezioni navali, le inedite battaglie su larga scala in stile For Honor e un sistema di scelte e conseguenze che, insieme alla possibilità di selezionare inizialmente un protagonista maschile o femminile, produce interessanti sfaccettature romance e finali alternativi. Quest'ultima feature apre per la prima volta alla concreta rigiocabilità dell'avventura, che si pone peraltro come la più ricca e ampia mai realizzata dalla casa francese. La domanda è: vale la pena di completare Assassin's Creed Odyssey due volte?
Finale buono, finale cattivo
Come sottolineato nella nostra recensione di Assassin's Creed Odyssey, il nuovo episodio della serie Ubisoft include non uno ma tre archi narrativi che è possibile completare in maniera pressoché indipendente, arrivando a sbloccare in questo modo tutti i finali del gioco, incluso quello che porta avanti la storyline del presente che ha ora per protagonista Layla Hassan. Il primo arco è quello strettamente legato alla famiglia del protagonista, che come già detto è uno spartano rinnegato: in giovane età cerca di opporsi all'uccisione della sua sorellina (o del suo fratellino) decretato da una nefasta profezia dell'oracolo, ma tale azione lo porta a dover fuggire da Sparta per trovare miracolosamente riparo sull'isola di Cefalonia, dove viene cresciuto da un uomo del posto e diventa un mysthios, un mercenario.
Tenendo sempre con sé un frammento della lancia di suo nonno Leonida, Alexios (o Kassandra), ormai adulto, si trova a partire per una missione che si rivelerà essere l'uccisione su commissione di un famoso generale spartano... suo padre, Nikolao. Una volta di fronte all'uomo che ha messo la lealtà nei confronti di Sparta prima della sua stessa famiglia, buttandoci giù da una montagna, decideremo di ucciderlo o gli risparmieremo la vita? È questa la prima, importante scelta che Assassin's Creed Odyssey ci chiederà di compiere, influenzando il corso degli eventi a seconda di ciò che faremo e consegnandoci infine una conclusione più o meno felice. Saremo capaci di mettere da parte il rancore e riunire la famiglia? Oppure dovremo rassegnarci a un odio che genera immancabilmente morte e distruzione?
Alexios o Kassandra?
Assassin's Creed Odyssey è un gioco enorme, che richiede oltre quaranta ore solo per il completamento del percorso narrativo principale e viaggia a vele spiegate verso le cento ore perché si possa portare a termine anche le altre due storyline. Si tratta di un elemento che da una parte rappresenta un importante pregio per chi presta attenzione al rapporto fra prezzo e durata di un videogame, dall'altra implica una sfida non indifferente, specie qualora si decida di completare la campagna due volte. È vero, scegliere fra Alexios o Kassandra non modifica la trama: i due personaggi si scambiano semplicemente di ruolo. Ma è chiaramente possibile utilizzare questa ulteriore libertà per caratterizzare in maniera differente la propria esperienza.
L'operazione che stiamo portando avanti da alcune settimane ci ha visto testare una condotta pacifica e leale con Kassandra su PlayStation 4, ottenendo il miglior finale possibile per la storyline principale, e una spietata e vendicativa con Alexios su PC, che sappiamo ci porterà invece all'epilogo peggiore in assoluto. La cosa che ci interessava comprendere è se questo tipo di approccio possa o meno garantire un minimo di varietà al di là dell'inevitabile ripetizione delle quest principali, che cambieranno eventualmente solo nell'esito finale durante il secondo, il sesto, il settimo, l'ottavo e il nono capitolo della campagna principale. Detto questo, è indubbio che dal punto di vista narrativo lo spessore conferito al personaggio che controlliamo, definito attraverso le scelte fatte e la reazione degli NPC, produce di contro un netto "svuotamento" della sua nemesi, che viene così presentata come una figura piatta, monodimensionale, che vive unicamente per combattere.
Consigli per gli acquisti
Volendosi imbarcare in una doppia odissea, appunto quella di Alexios e di Kassandra, perseguendo esiti differenti, è possibile procedere in diversi modi, più o meno lunghi e impegnativi. La scelta che pensiamo possa valorizzare al massimo la vostra esperienza con Assassin's Creed Odyssey è quella di effettuare il primo playthrough con calma, utilizzando la modalità esplorativa e il grado di sfida normale o difficile, a seconda delle vostre preferenze, dedicandovi al contempo a un numero sufficiente ma selezionato di missioni secondarie. Evitarle del tutto è praticamente impossibile ai fini del completamento, perché ci sono due momenti durante la storyline principale in cui sarà necessario ottenere un livello superiore per poter affrontare nuovi avversari. Il bilanciamento è una delle cose che il titolo di Ubisoft Quebec prende molto sul serio, utilizzando nativamente la funzione di livellamento automatico introdotta in Origins con una patch, che evita il doversi cimentare durante l'endgame con missioni troppo semplici.
Ci sono diverse quest multiple che si sviluppano in modo interessante anche dal punto di vista narrativo, e che possiamo selezionare fra quelle che porteremo avanti durante l'avventura, lasciandone alcune per il nostro secondo giro. Svariate decine di ore dopo, una volta completati tutti gli archi, andremo quindi a cominciare una nuova partita con l'altra versione del protagonista. In questo caso meglio passare alla modalità assistita, che evidenzia rapidamente l'obiettivo di ogni missione anziché spingerci a scoprirlo parlando con gli NPC ed esplorando la zona: un elemento che velocizza in modo sostanziale la progressione. Il fatto di poter scegliere dialoghi diversi durante le quest principali manterrà vivo l'interesse per la campagna, potremo sperimentare soluzioni estreme e battagliere, scegliere sempre la violenza e salire di livello in maniera più rapida, ottenendo anche un loot migliore in tutti quei casi in cui verremo inviati a cercare qualcosa ma diremo poi di non averla trovata. Starà a voi decidere quanto essere cattivi, tenendo ben presenti i bivi che porteranno le vicende ad assumere una connotazione positiva o negativa. L'inevitabile contorno di subquest andrà dunque selezionato attingendo preferibilmente alle missioni che non abbiamo completato durante il precedente playthrough.
Ne vale la pena?
Giocare due volte Assassin's Creed Odyssey consente di senza dubbio di assaporare appieno l'esperienza messa a punto da Ubisoft Quebec, con le sue varie sfaccettature. Le scelte influenzano in modo significativo la progressione della storia, producendo esiti differenti, e volendo è finanche possibile effettuare dei salvataggi veloci quando ci si trova davanti a decisioni importanti, così da potervi tornare successivamente per prendere una strada leggermente diversa. Dopodiché è chiaro che bisogna essere davvero innamorati del gioco per passarci così tante ore, accettando peraltro di rinunciare durante il secondo playthrough alla freschezza di determinate situazioni, alla scoperta di tanti luoghi che abbiamo già esplorato e personaggi che abbiamo imparato a conoscere.
È quindi possibile giustificare, quantomeno in quest'ottica, il ricorso al famigerato pacchetto a pagamento che, in cambio di 9,99 euro, consente di ottenere un raddoppio permanente dei punti esperienza. In questo modo dovrebbe essere possibile completare Odyssey una seconda volta senza particolari sforzi, procedendo di gran carriera verso i propri obiettivi e restando ancorati quasi esclusivamente alle missioni principali. Arriviamo così alla domanda fondamentale: ne vale la pena? La risposta, be', è dentro di voi. Assassin's Creed Odyssey vi mette a disposizione un lore ricco di luoghi affascinanti e belle storie, ha davvero tanto da dare ma al contempo si perde nei momenti chiave per via di una direzione e di una scrittura che non riescono ancora a fare il grande passo. In quest'ottica il finale "buono" è probabilmente il meno riuscito, il meno plausibile per quelli che sono i presupposti della storia, ed è dunque naturale voler sperimentare almeno un altro epilogo.