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Assassin's Creed, quale ambientazione per il prossimo capitolo?

Assassin's Creed torna a far parlare di sé con diversi rumor sul nuovo, possibile sfondo storico: facciamo un punto di dove e quando, oltre alla guerra dei cent'anni, potrebbe ambientarsi il nuovo capitolo

SPECIALE di Alessandra Borgonovo   —   24/04/2021
Assassin's Creed Valhalla
Assassin's Creed Valhalla
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Assassin's Creed Valhalla non si è ancora arricchito con la prima delle sue espansioni (L'Ira dei Druidi, recentemente rimandato) che già da qualche settimana hanno iniziato a circolare le voci su cosa bisogna aspettarsi dal nuovo capitolo. La voce di corridoio più quotata è quella che vorrebbe come periodo storico la guerra dei cent'anni ma non mancano altre ambientazioni come il Sudamerica, nel periodo dei Conquistadores, o addirittura un sequel diretto del primo che dunque vedrebbe ancora il coinvolgimento di Altaïr Ibn-La'Ahad.

Quest'ultima ipotesi è a nostro avviso la meno plausibile, perché se da un lato è vero che si giocherebbe sul fattore nostalgia per richiamare uno fra i personaggi più apprezzati, dall'altro Altaïr ha detto tutto quello che poteva dire: i suoi dubbi, la sua crescita, il ritorno a Masyaf e il suo destino, sono già stati esposti sia nel capitolo originale della saga sia in Assassin's Creed: Bloodlines - per non parlare delle menzioni durante la trilogia di Ezio Auditore.

Insomma, scarteremmo fin da subito questa possibilità, con la speranza che Ubisoft non tenti davvero una sterile operazione nostalgia e provi a sfruttare meglio il suo vastissimo universo narrativo. Per il resto, anziché analizzare questi rumor vorremmo proporvi le nostre idee in merito a quale sarà l'ambientazione del prossimo Assassin's Creed, analizzando il materiale che la saga stessa mette a disposizione.

Impero romano, I secolo d.C. - Leonius

Arrendendoci al fatto che molte idee siano state sprecate in favore della trasposizione a fumetto (prima su tutte Elijah Miles e il suo confronto con Juno, che sarebbe stato perfetto almeno per un paio di capitoli), l'elemento su cui batteremo di più il chiodo sarà il Santuario di Monteriggioni: visto, come potete intuire o sapete, in Assassin's Creed II, è stato costruito per onorare la memoria di sette grandi assassini del passato. Se la presenza di Altaïr Ibn-La'Ahad era scontata e la sua figura era stata già sfruttata in ben due giochi, abbiamo dovuto attendere il cambio di direzione della serie con Assassin's Creed Origins perché l'argomento fosse toccato ancora: Amunet, o Aya, è una delle statue presenti e così anche Darius - trattato nei DLC di Assassin's Creed Odyssey.

Assassin's Creed, Leonius
Assassin's Creed, Leonius

Il nuovo corso preso dalla serie, almeno per quanto riguarda le ambientazioni del passato, ci aveva spinto a credere che la trilogia di Layla Hassan fosse una cosiddetta trilogia "classica" e dunque, dopo Egitto e Grecia, sarebbe andata logicamente verso la Roma imperiale. Sarebbe stato del tutto coerente e un ottimo collegamento con quanto il finale stesso de L'Eredità della Prima Lama ci aveva suggerito. Con una vera e propria mossa Kansas City, invece, ci siamo ritrovati nell'epopea norrena di Eivor, probabilmente per cavalcare l'onda dell'ambientazione vichinga disinteressandosi della potenziale logica narrativa di cui si erano gettati le basi. Difficilmente dunque vedremo l'assassino Leonius in azione, nel 41 d.C., poiché il punto d'incontro è stato del tutto sorvolato, ma non ci sentiamo di escludere la possibilità. Questo però lo renderebbe una goccia rossa nel mare, un capitolo senza capo né coda che dovrebbe essere considerato a sé stante e non essere legato ad alcun eventuale nuovo protagonista del presente (che Valhalla ci suggerisce ma non vi diremo per evitare spoiler). Difficile, come abbiamo detto, ma sperare non costa nulla.

Babilonia, IV secolo a.C. - Iltani

Assassin's Creed, Iltani
Assassin's Creed, Iltani

Rimanendo sulla linea tracciata dal Santuario, i prossimi assassini potrebbero costituire una potenziale trilogia orientale. La prima di questi sarebbe Iltani, vissuta nel IV secolo a.C. a Babilonia e assassina nientemeno che di Alessandro Magno: facente parte della confraternita babilonese, in seguito conosciuta proprio come Ordine di Iltani, nel 323 a.C. avvelenò il conquistatore macedone, che aveva sfruttato un Bastone dell'Eden dopo averlo trovato nel corso della sua campagna in Asia. Alessandro fu sepolto con esso nella sua tomba ad Alessandria, il cui accesso rimase bloccato fino al 48 a.C. quando Aya e Bayek la riaprirono. Qusto dunque creerebbe un collegamento con la più recente trilogia.

Sebbene la storia di Iltani sia stata un po' approfondita in Assassin's Creed: Initiates e Assassin's Creed Chronicles: India, il problema principale di questo personaggio è la continuità retroattiva portata da Assassin's Creed Origins sulla nascita degli Assassini, che ha di fatto spinto a eliminare qualsiasi menzione di Iltani in quanto membro della Confraternita. Nulla che non possa essere aggiustato, poiché va detto che negli ultimi tempi la coerenza non è esattamente di casa nella serie (sono insomma lontani i tempi in cui si eliminò la balestra ad Altaïr perché non conforme al periodo storico). Inoltre, l'eventuale introduzione di un personaggio come Iltani, che ci sembra più incline ad agire nell'ombra, potrebbe allontanare la serie da quei binari un po' chiassosi e "caciaroni" propri degli ultimi due capitoli.

Cina, III secolo a.C. - Wei Yu

Assassin's Creed, Wei Yu
Assassin's Creed, Wei Yu

A un secolo di distanza da Iltani, e come lei complesso da introdurre poiché appartenente a una Confraternita quando - secondo Assassin's Creed Origins - ancora non esisteva il concetto, troviamo Wei Yu: si tratta di un assassino cinese che operò durante la dinastia Qin e ne uccise il fondatore, l'imperatore Qin Shi Huang (o Shi Huangdi) nel 210 a.C. Per chi non lo sapesse, fu committente dell'imponente esercito di terracotta e l'iniziatore della grande muraglia cinese. Non si sa molto di Wei Yu, se non appunto che si occupò di assassinare l'imperatore trafiggendolo con la propria lancia, né ci sono manufatti dell'Eden legati alle sue vicende: questo lo rende un po' una mosca bianca nell'universo narrativo di Assassin's Creed ma rappresenta l'ultimo membro noto della Confraternita cinese prima dell'arrivo sulle scene di Shao Jun, secoli dopo. La possibilità di sfruttare l'ambientazione cinese e lasciarsi alle spalle l'inflazionato Giappone, che rientra tra i leak, sarebbe ottimo per avere uno sguardo sull'Asia che non sia quasi esclusivamente rivolto, appunto, al Giappone.

Mongolia, XIII secolo - Qulan Gal

Assassin's Creed, Qulan Gal
Assassin's Creed, Qulan Gal

A chiudere in ordine cronologico questa possibile trilogia orientale troviamo Qulan Gal. Questo assassino ha molto più ruolo nell'universo narrativo rispetto ai precedenti due, essendo menzionato nel romanzo Assassin's Creed: La Crociata Segreta, ma questo non ne impedisce l'introduzione a livello videoludico: anzitutto per la presenza di Altaïr, al quale Qulan Gal chiede aiuto per uccidere Gengis Khan intorno al 1227, che andrebbe a favore della potenziale operazione nostalgia ma non lo vedrebbe come protagonista - portando quindi una certa freschezza nonostante tutto; poi per la Spada dell'Eden, già in possesso di Deimos (o Alexios) in Assassin's Creed Odyssey e impugnata in seguito da Attila, Artù Pendragon, persino Odino fino ad arrivare, appunto, a Gengis Khan.

Non è chiaro se si tratti della stessa spada che è sopravvissuta ai secoli, oppure ce ne siano diverse, fatto sta che in entrambi i casi sarebbe un ottimo collegamento con altri capitoli della saga e, anzi, potrebbe eventualmente aprire la strada alla tanto decantata ambientazione medievale durante la guerra dei cent'anni, poiché Giovanna d'Arco ne entrò in possesso. Insomma, sia in termini di ambientazione sia di incastri storici, un capitolo su Qulan Gal sarebbe interessante e renderebbe ancora di più se pensato come chiusura di una ipotetica trilogia orientale: i personaggi complicati in tal senso sarebbero Iltani e Wei Yu ma, dopo quanto fatto in Assassin's Creed Valhalla, siamo sicuri che non risulterebbe troppo problematico far quadrare i conti - coerentemente o meno, anche se auspichiamo in una soluzione sensata. Questo farebbe infine sì di chiudere la parentesi del Santuario di Monteriggioni, aperta da ormai troppo tempo.