L'invito alle prove del concerto Assassin's Creed Symphony ci ha colto di sorpresa e non tanto per la natura dell'evento, senza dubbio attinente alla sfera musicale ma comunque legato a doppia mandata al videogioco, quanto per il luogo: il prestigioso ma piccolo teatro Civico della Spezia. Considerando che parliamo di un concerto destinato a debuttare al Dolby Theatre l'E3 di Hollywood, in concomitanza con l'E3, una location del genere ci è sembrata se non altro particolare, vista la lontananza dalle principali arterie sia del nostro paese che del pianeta terra. Ma il motivo della scelta, escludendo la vicinanza di località pittoresche, è legato a un fattore pratico, la vicinanza alla Tuscany Simphony Orchestra, la celebre compagine che è stata scelta per seguire in territorio europeo un concerto itinerante. Uno spettacolo che, non a caso, include nel suo staff anche l'italiano Massimo Gallotta, un produttore musicale che ha lavorato al primo concerto americano di Ennio Morricone e che si è spostato verso il videogioco con The Legend of Zelda: Synphony of the Goddesses e Distant Worlds: Music from Final Fantasy.
Dall'E3 di Los Angeles agli Arcimboldi di Milano
C'è anche un pezzo di Italia, dicevamo, in quello che è un concerto importante, un evento destinato a debuttare in quel di Los Angeles, in concomitanza con un E3 2019 che sembra proprio destinato a ospitare presentazioni importanti. Poi, passando di orchestra in orchestra, lo spettacolo dedicato alle musiche di Assassin's Creed attraverserà il mondo, tornando infine in Europa e nelle mani della Tuscany Orchestra che si esibiranno anche in Italia con una data, i cui biglietti sono già in vendita, presso gli Arcimboldi di Milano, il 6 ottobre. Ed è un appuntamento che consigliamo vivamente di non mancare a chi apprezza la serie Ubisoft. Anche di fronte a una versione embrionale del concerto una lacrima è scesa di fronte alla vista delle gesta di Ezio accompagnate da arrangiamenti spettacolari, nel bel mezzo di una carrellata di sinfonie familiari e già efficaci, riarrangiate con una maestria evidente anche a un profano. E tutto questo in funzione di uno spettacolo audiovisivo che deve avere un senso e una vita a prescindere dal medium videoludico, pur sfruttandone i ricordi e una base musicale di alta qualità. Difficile infatti trovare un Assassin's Creed debole dal punto di vista dell'accompagnamento sonoro che qui diventa protagonista di uno spettacolo che cede la componente interattiva sostituendola con filmati di gioco e ologrammi. Un nuovo corso della musica classica, sposa infatti franchise multimediali e suggestioni visive, creando un prodotto in grado di rilanciare un tipo di arte che non va per la maggiore da ormai parecchio tempo e rischia grosso. Da qui il passaggio a film e videogiochi, le cui musiche familiari possono ridare forza alla dimensione dal vivo della musica sinfonica, suggestiva come poche altre. Nascono così gli arrangiamenti della Assassin's Creed Symphony, brani presi dai diversi titoli della saga e rimodulati per trarre forza dalle immagini che passano su uno schermo piazzato alle spalle dell'orchestra e che sfruttano una serie di pseudo-ologrammi, ottenuti con un tessuto forato piazzato in mezzo al palco. Nel nostro caso l'applicazione della tecnologia era fortemente limitata, messa in campo giusto per dare un assaggio ai presenti, ma ci aspettiamo che la versione finale sia ben diversa da questo punto di vista.
Uno staff d'eccezione per un concerto fatto di passione
Una parte di questo spettacolo ce la siamo goduta in compagnia di qualche fan e giornalista, seduti nelle primissime fila del Teatro Civico spezzino. Ma si è trattato di un antipasto, qualche brano per meno di un'ora destinata a diventare un concerto in piena regola, una cavalcata attraverso l'intera storia del franchise Ubisoft sulle note di un'orchestra composta da 58 musicisti e 20 membri del coro. Ma anche in forma embrionale, senza ologrammi animati e rifiniture alla sincronia tra brani e immagini (ancora grezza durante le prove) siamo stati catturati dalla magia che ha come regista Ivan Linn, un pianista pluripremiato che ha un background fatto di tour a cinque stelle e premi internazionali, oltre al lavoro sulla colonna sonora di Lightning Returns: Final Fantasy XIII e Final Fantasy XV. Ha seguito inoltre il tour di Legend of Zelda e Capcom Live!, ricevendo nel frattempo il Zulalian Award. E dopo aver lavorato sugli arrangiamenti di questo concerto si è presentato nei panni del direttore d'orchestra, di fronte a una piccola platea estasiata, proponendo come anticipato una scaletta ridotta ma intensa che ci ha portato dal carnevale di Assassin's Creed 2 ai toni da antico egizio, mescolati con fiammate da rock classico, di Assassin's Creed Origins. E nel mezzo ci siamo emozionati con una marcia in crescendo riarrangiata dalla colonna sonora di Brotherhood, un mix trascinante, forse ancor di più della comunque esaltante sinfonia dai toni alla Pirati dei Caraibi che ci ha riportato tra le onde di Black Flag, un titolo con qualche mancanza narrativa ma senza dubbio forte per atmosfera. Come lo è Unity, magistrale nella messinscena e nell'accompagnamento sonoro, qui rievocato puntando sulle sonorità inconfondibili da corte francese d'epoca, efficaci nel dare al concerto sapori diversi, saliscendi emozionanti di un lavoro senza dubbio accurato e appassionato. Non a caso nello staff ci sono veterani della comunicazione Ubisoft come Deborah Papiernik e un producer tecnico di calibro come Stevan Lemke, uno che non gioca ma ama la musica, partito dalle registrazioni della musica più classica per arrivare a questo nuovo mondo nato dalla fusione tra sinfonie del videogioco e orchestra. Qualcosa dei videogiochi, però, lo ha assorbito, se non altro in quanto ad atmosfere, lavorando a The Legend of Zelda: Synphony of the Goddesses e Heroes: A Video Game Symphony, paragrafi di pregio di un curriculum che include l'imponente spettacolo del National Geographic e l'impegnativo tour dedicato alle musiche di Star Wars. E con un background del genere, comune a buona parte dello staff, non stupisce ritrovare già una certa qualità, preludio di un qualcosa che tra rifiniture e nuovi brani dovrebbe regalare due ore di emozione e non solo agli amanti della serie, anche se la piena potenza dell'opera vive delle immagini che corrono sullo schermo, cavalcando armonie che per chi ha vissuto la storia di Assassin's Creed sono terra di ricordi, richiami e suggestioni.