Che fine ha fatto Biomutant? Domanda più che lecita, visto che negli ultimi mesi di notizie e nuove informazioni sul promettente action RPG prodotto da THQ Nordic non ce ne sono state. Almeno sulla carta, il titolo realizzato da Experiment 101 continua a essere pianificato per quest'anno, tuttavia conferme definitive in tal senso tardano ad arrivare. La situazione non si è sbloccata nemmeno durante l'E3 2019, dove non sono stati proposti né nuovi trailer né sequenze di gameplay inedite. Presso lo stand del publisher austriaco era infatti disponibile una versione giocabile della durata di circa venti minuti, che di fatto non introduceva nessuna novità sostanziale rispetto alle sequenze già mostrate in precedenza. In attesa che la situazione evolva, diamo nuovamente uno sguardo a quelle che sono le caratteristiche del progetto note al momento.
Azione e frenesia in un coloratissimo mondo open world
Biomutant sembra disporre di un imprinting ben delineato, proponendosi di offrire un'esperienza votata all'azione in un vasto contesto open world. Dopotutto se pensiamo al curriculum del team di sviluppo - fondato da ex sviluppatori di Just Cause - era difficile aspettarsi qualcosa di diverso. Il sistema di combattimento avrà quindi una funzione centrale nell'economia del gioco, sostenuto da dinamiche di progressione del personaggio e da un'interazione ambientale di ampio respiro. Come già sappiamo, al centro dell'ampia mappa sarà presente un imponente albero della vita, dotato di cinque radici che si irradiano in altrettante zone esplorabili. Ognuna di queste aree corrisponderà a un territorio dotato di caratteristiche uniche e distintive, con un proprio habitat, nemici personalizzati e boss che andranno mandati al tappeto per ridonare vigore al vecchio cuore pulsante che regge le sorti del mondo di gioco. Per riuscire in questa impervia impresa si dovranno vestire i panni di una sorta di procione mutante armato fino ai denti. Il protagonista non esiterà un istante a lanciarsi nel vivo della battaglia, dando sfoggio delle proprie innate abilità per gli scontri ravvicinati e servendosi al contempo di un equipaggiamento ben assortito anche dalla distanza. Osservando le sequenze di gioco di Biomutant non si può fare a meno di notare la presenza di ambientazioni molto ricche di colori, nelle quali la vegetazione sembra essere tornata ad avere il sopravvento sulla desolazione che abitualmente domina i contesti post apocalittici. In quest'ottica si colgono analogie con opere come Enslaved: Odyssey to the West o Horizon Zero Dawn, giacché il giocatore viene proiettato in un futuro remoto dove il disastro che ha messo fine al genere umano è ormai talmente lontano da essere stato dimenticato. Questa sorta di nuovo inizio viene per l'appunto simboleggiato dalla rinascita della natura. Parlando dell'utilizzo dei colori e della volontà di plasmare un mondo di gioco dalle tonalità accese e vivaci, gli sviluppatori citano spesso la ben nota serie Ratchet & Clank di Insomniac Games, dalla quale effettivamente Biomutant sembra trarre ispirazione sul piano della frenesia e della fluidità delle manovre.
Prima di iniziare la propria partita sarà possibile selezionare le caratteristiche del personaggio modulando cinque differenti abilità: forza, agilità, intelletto, carisma e vitalità. Attraverso queste voci si potrà adattarne non solo talenti e propensioni, ma anche l'aspetto prettamente estetico. Le fattezze del proprio alter ego virtuale muteranno in tempo reale a seconda delle scelte effettuate, mentre sarà liberamente accessibile la selezione dei colori del manto. A livello di gameplay Biomutant promette di offrire intensi combattimenti nei quali le fasi corpo a corpo si alterneranno agli attacchi dalla media distanza affidati alle armi da fuoco o da lancio, con risultati che a prima vista sembrano essere piuttosto stimolanti da fruire. Anche su questo fronte non mancano alcuni spunti e analogie con altri titoli, pensiamo ad esempio agli scontri visti in Marvel's Spider-Man o a quelli tipici della serie Batman: Arkham. Il giocatore sarà infatti messo in condizione di eludere in molti modi gli attacchi nemici, affidandosi talvolta al salto o alla tradizionale schivata, oppure passando sotto alle gambe o sopra alla testa dei poveri malcapitati per coglierli di sorpresa alle spalle. Attraverso i cosiddetti attacchi Super Wushu si avrà accesso a colpi potenti che varieranno in relazione al tipo di arma equipaggiata, ma non mancheranno nemmeno alcune bizzarrie assortite, come una massiccia bolla rimbalzante che potrà essere sfruttata a proprio vantaggio per sbarazzarsi di più avversari in contemporanea. La varietà delle situazioni di gioco stimolerà gli appassionati a interfacciarsi anche con dei mech personalizzabili, e ovviamente non mancheranno nemmeno bizzarri boss da far fuori in un tripudio di acrobazie e proiettili. Durante i combattimenti e le fasi esplorative il giocatore verrà inoltre accompagnato da una voce narrante, la quale fornirà indicazioni preziose su ambientazioni, missioni da svolgere e personaggi non giocanti, commentando in tempo reale ciò che di più eclatante sta avvenendo davanti agli occhi del fruitore.
Da quel poco che si è visto Biomutant sembra essere un'esperienza ricca di potenziale, specie se si tiene in conto la dinamicità del sistema di combattimento e l'aggiunta di elementi RPG volti a dare maggiore spessore alla componente interattiva. Permangono alcuni punti interrogativi legati alla varietà delle missioni e alla consistenza di un mondo di gioco di cui, a conti fatti, abbiamo visto ancora abbastanza poco. Da tenere sicuramente d'occhio, anche se in questo momento la data d'uscita resta avvolta nella nebbia. Auguriamoci di poterne presto sapere di più, magari già in occasione della Gamescom 2019.
CERTEZZE
- Sistema di combattimento fluido
- Personalizzazione del personaggio
DUBBI
- La varietà delle situazioni
- La consistenza del mondo open world