Che fossero sante o profane, le guerre ahi noi non sono mai mancate. Nonostante questo, pareva che un blocco creativo affliggese gli sviluppatori di tutto il mondo, fino a quando InnoGlow non decise di inventarsene una di sana pianta. In realtà, qualche aggancio con la realtà è presente. Durante gli anni bui nei quali un muro lacerava Berlino, avvenne infatti uno sfortunato incidente: un caccia russo finì per collidere in volo con un veicolo NATO, dando il via alla Guerra Fredda. La storia di Cold War prende spunto da questo avvenimento, passato alla storia come l'incidente di Tempelhof, immaginando però l'escalation di un conflitto cruento e rovente sotto ogni punto di vista. A noi coraggiosi difensori dell'acquila, toccherà quindi intraprendere una campagna di 18 missioni contro il grande orso. Fanno eccezione una sparuta serie di schermaglie durante le quali prenderemo i comandi della gloriosa Armata Rossa. Sapete com'è, che non si dica poi che l'Occidente non sa immedesimarsi nel suo nemico. Fanta-politca e fanta-storia dunque, ma con sotto un gioco reale ed esplosivo, con tutte le carte in regola per portare la serie di Panzers al successo che il suo potenziale merita senz'altro.
Paese che vai, Panzer che trovi
Qualcuno potrebbe preoccuparsi di questo cambiamento - ma come, la mia marca preferita ha cambiato sapore? - mentre in realtà Cold War tiene a mente quanto di buono l'ha caratterizzato finora, completando però il condimento con spezie nuove che stuzzicheranno gli appassionati. Ribadiamo subito quelli che sono i canoni di Panzers. Tanto per cominciare, non dovrete costruire edifici o accumulare risorse, così che tutta la concentrazione si accumula sullo scontro. Cold War procede a un passo molto rapido e ingrana fin dal primo istante la marcia dell'azione. Come dovremo gestire i rinforzi e i rifornimenti, sarà oggetto di discussione del prossimo paragrafo. Per ora concentriamoci sulle basi. Si potrebbe dividere il vostro esercito tra unità di terra e mezzi mobili, con i carri armati in testa a tutti, essendo i veri protagonisti dello scontro. Ancora una volta, le unità accumulano punti esperienza e salgono di grado ogni qualvolta riescono a salvare la pellaccia, e possiamo confermare la presenza degli Eroi. Questi altro non sono che squadre capitanate da un personaggio legato alla narrazione principale, come il veterano Kirkland. Va da sé che i cingolati abbattono alberi, muri e spesso anche altri tipi di sbarramento, ma possono cadere vittima facilmente di un insidioso manipolo di uomini armati di bazooka o bombe a mano. Da quanto abbiamo potuto provare finora, è fondamentale coordinare gli uomini per consentire ai nostri veicoli di superari indenni le imboscate che ci vengono preparate nel corso delle missioni. Anche un fumogeno che copra la ritirata dell'antiaerea può salvare preziose risorse del nostro esercito. La struttura dei livelli - per lo meno quelli che abbiamo avuto modo di provare - è composta da numerosi palazzi e sinuose strade cittadine, che rendono pericoloso ogni spostamento, mettendo in risalto l'utilità dei mezzi di ricognizione.
Il mio fucile è mio amico
Ogni unità dispone di potenziamenti e abilità speciali. Kirkland per esempio, è in grado di erigere una postazione meccanica per la manutenzione dei blindati. Inoltre è stata inserita l'unità medica, che oltre a curare i feriti, può anche allestire una tenda da campo per risanare interi gruppi di fanteria. La gestione di questi edifici improvvisati, così come la costruzione di torrette o postazioni difensive, non è affatto semplice da padroneggiare. Innanzitutto si tratta di strutture debolissime, che non resisterebbero un minuto al fuoco nemico. Inoltre, devono essere disposte in modo tale che la ritirata dei mezzi si possa attuare senza lasciare per troppo tempo scoperta la linea del fronte che segna l'avanzata. Una soluzione diversa è data per esempio dal potenziamento del veicolo di trasporto con l'upgrade di riparazione, così che possa tenere il passo con i cingolati e fornire manutenzione sul posto. In questo modo anche le unità logistiche si possono rivelare cruciali, oltre che una perdita pericolosa nel caso dobbiate difendervi da un assedio. Ci sono all'incirca una ventina di soldati diversi, tra i quali ingegneri, commando e tiratori. Ognuno svolge compiti specifici, che sebbene sembrino poca cosa paragonati alla potenza di fuoco dei carri armati, non di rado si rivelano il margine che consente la vittoria sul nemico, come nel caso di un sentiero minato per coprirci le spalle. Le possibilità di personalizzazione sono molto ampie e riguardano anche i cingolati, sui quali si possono installare per esempio un lanciafiamme o un motore più potente. Non sempre l'avanzamento bellico è la carta da giocare: quando i segnalatori sul campo preannunciano un bombardamento sulle nostre forze, è triste rendersi conto che i nostri carri montano ancora dei motori Fiat.
I nemici dei miei nemici, sono miei amici
Non siete soli là fuori. Questo potrebbe consolarvi, perché noterete molto presto l'imbarazzante inferiorità numerica. Fortunatamente, la NATO è una coalizione di bravi boyscout e se sarete in difficoltà, non esiterà a mandare alleati sul campo, purché abbiate fatto piazza pulita. E qui arriviamo al discorso degli obiettivi, dei punti prestigio e della campagna dinamica di Cold War. Se c'è una cosa che ci ha esaltato durante questa prova, è lo spirito con il quale sono strutturate le missioni. Anziché mandare orchi in miniera o braccianti a zappare, avrete subito sotto controllo uno sparuto gruppo di combattenti. La mappa intanto vi segnala gli obiettivi sensibili che possono essere parte delle condizioni per terminare il livello oppure obiettivi secondari. Da questo momento, a ogni passo succede qualcosa. Una finestra in alto a sinistra mostra gli eventi in corso sotto forma di video d'intelligence, e dovrete adeguarvi ai cambi di condizioni. Ponti che crollano, cecchini, bombardamenti e imboscate sono all'ordine del giorno, rendendo l'avanzata una marcia serrata ed emozionante. In alcuni casi può essere frustrante scoprire che la posizione che avete conquistato va difesa, mentre voi avete dimenticato di edificare anche solo una dannata torre di guardia, ma il più delle volte, con un po' di buon senso anticipatorio, potrete prevedere le mosse del nemico. Inoltre, gli obiettivi conquistati danno diritto ad azioni speciali, come raid aerei - insospettabilmente chirurgici - o scansioni della mappa con l'ausilio del radar (UAV in volo... vi ricorda niente?). Fortunatamente, le postazioni conquistate saranno subito difese da unità alleate di supporto, inviate per festeggiare il lieto avvenimento. Quanto potrete dormire sogni tranquilli dipende dal livello di difficoltà, perché i russi porteranno costantemente nuovi attacchi ai loro vecchi possedimenti, per prenderne nuovamente il controllo. Questa sequenza di eventi è una carta vincente di Cold War, soprattutto per il modo nel quale sono operati. Ci sono anche aerei nemici che sbarcano sul campo intere unità di fanteria pronte a calarsi da una fune, aprendo la strada a ogni sorta di imprevedibile cambio di scenario. Certo tutto questo ha un costo, per voi come per loro, ma di loro non ci interessiamo, mentre il nostro denaro ci sta a cuore. Ecco dunque in che modo entrano in gioco i punti prestigio. Ogni obiettivo conquistato, specie se appartenente a quelli secondari, e ogni unità nemica fatta a pezzi, garantisce un certo numero di punti prestigio. Questi possono essere spesi in raid aerei, azioni di intelligence, rifornimenti (non pensavate mica che i panzer ve li portassero con i punti ritagliati dalle bottiglie di vodka vero?) e soprattutto per il potenziamento e l'acquisto di nuove delizie belliche durante il briefing tra una missione e la successiva. Purtroppo, i punti prestigio non sono mai quanti ne vorremmo e completare al meglio ogni missione diventa quasi un obbligo, specialmente a livelli elevati di difficoltà.
Niente si crea, tutto si distrugge
Non potrete costruire basi o magazzini è vero, ma in compenso si rivelerà vitale il controllo di alcuni edifici, in particolare per nascondere truppe al loro interno. La cattiva notizia è che il motore di gioco consente la distruzione di qualunque elemento, per grande che sia, con il risultato che potrebbero crollare le travi in testa ai vostri genieri così ben imboscati. Tecnicamente Cold War è splendido, sia nei dettagli che negli effetti delle esplosioni, pirotecniche e realistiche quanto basta per farvi sentire con gli scarponi nel fango di un duro conflitto. La polvere che si solleva dopo il crollo di una casa e l'effetto dei fumogeni di segnalazione sono solo alcuni esempi della bontà visiva del gioco, impreziosita dalle animazioni dei soldati, che vorreste spesso osservare da vicino a discapito della visione d'insieme. Anche se in questa prova non abbiamo avuto occasione di testarla, c'è un'importante innovazione per quanto riguarda gli RTS, e riguarda la possibilità di giocare la campagna principale in cooperativa con un altro giocatore. Il tutto naturalmente tramite il collegamento a Internet, che ci permetterà di accedere anche al multiplayer. Inoltre l'intero gioco è stato tradotto e doppiato in italiano. Sono rimaste in inglese solo le voci delle unità all'interno del gioco, che rappresentano comunque ben poca cosa. Fino a qui, Cold War ci ha fatto quindi un'impressione più che positiva e considerando lo stato avanzato della build, possiamo anche azzardare un pronostico più che buono per la versione definitiva, che arriverà sugli scaffali entro la fine di febbraio. Naturalmente, noi saremo ancora qui a parlarvene.