Guardando indietro alla storia dei videogiochi di Dragon Ball, si può capire perché la serie Sparking! (da noi pubblicata col nome Budokai Tenkaichi) sia ricordata con tanto affetto. Quando debuttò nei primi anni 2000 su PlayStation 2, la qualità dei giochi legati al manga di Akira Toriyama era decisamente altalenante, e picchiaduro meritevoli - come i Budokai di Dimps - erano l'eccezione in mezzo a un mare di prodotti discutibili.
Budokai Tenkaichi, specialmente col terzo capitolo, è rimasto per anni il tentativo più riuscito di creare il videogioco "acchiappatutto" capace di avvicinare ogni tipo di appassionato. Con combattimenti veloci e spettacolari, la telecamera alle spalle dei personaggi (al tempo non così inflazionata), una modalità storia che ripercorreva gli eventi del manga e una lista di combattenti smisurata, Budokai Tenkaichi voleva essere il gioco definitivo di Dragon Ball. E c'era riuscito grazie a una formula che accontentava un po' tutti i fan.
Tuttavia, come le sfere del drago che si dividono in vari angoli del mondo, le diverse anime di Budokai Tenkaichi si sono separate negli anni e oggi si ritrovano in tanti giochi diversi: FighterZ è un eccezionale picchiaduro per chi cerca un'esperienza più tecnica, Kakarot è un'avventura single player che è una lettera d'amore all'intera saga di Dragon Ball Z, mentre Xenoverse 2 parla ai giocatori più casual che vogliono un roster di personaggi enorme. Curiosi di scoprire se dopo diciassette anni dall'ultimo episodio la serie Budokai Tenkaichi ha ancora una sua identità in quest'offerta così varia, abbiamo provato Dragon Ball: Sparking! Zero alla Summer Game Fest di Los Angeles, parlando con gli sviluppatori per scoprire tante piccole chicche e curiosità sul gioco e sulle sue modalità.
Il sistema di combattimento
Mentre ci si teletrasporta in una danza di schivate, pugni e onde energetiche, appare evidente quanto Dragon Ball: Sparking! Zero sia rimasto fedele all'approccio casual-core della serie Budokai Tenkaichi.
Una volta caricato abbastanza Ki si possono eseguire coreografici attacchi speciali con la pressione di un tasto, e il sistema è pensato per dare soddisfazione anche ai giocatori meno esperti.
Tuttavia è quando si inizia a fare pratica col sistema di combo e con le abilità di ciascun personaggio che si intuisce come si possa approcciare Dragon Ball: Sparking! Zero in maniera più ragionata: sia chiaro, non si parla di un picchiaduro tecnico quanto lo può essere FighterZ, e i combattenti sono ancora una volta clamorosamente sbilanciati (Super Gogeta farà sempre più danni e avrà più barre della salute rispetto a Yamcha), ma a differenza dei due Xenoverse, imparando le sfumature del sistema di combattimento ci si possono togliere un bel po' di soddisfazioni.
Sparking! Zero è esattamente quello che ci si aspetta da un Budokai Tenkaichi nel 2024: non ci sono rivoluzioni nell'arsenale di abilità, le tecniche e le opzioni di movimento sono bene o male le stesse di Tenkaichi 3, con la differenza che tutto è adesso più reattivo e moderno. Spiccare il volo attorno all'avversario, teletrasportarsi dietro di lui per continuare le combo e neutralizzare i colpi in arrivo è ora decisamente più fluido e immediato.
Chi vuole può giocare con lo schema di comandi dei vecchi episodi, ma normalmente il gioco ha una nuova mappatura dei controlli che ridispone i tasti in maniera più intuitiva, aggiungendo ai pulsanti frontali un comando Perception per neutralizzare i colpi in arrivo. Non si tratta di un sistema semplificato come quello di Street Fighter o Tekken, e tutte le combo e abilità si possono eseguire a prescindere dai comandi selezionati.
Sparking! Zero ha un ritmo tutto suo: ci si insegue e ci si lancia in aria cercando di incatenare combo e mettere a segno i colpi più potenti, ma si cercano anche le distanze e si approfitta degli elementi dello scenario per proteggersi e avere anche solo qualche istante per ricaricare l'indicatore del Ki, la risorsa principale per eseguire la stragrande maggioranza delle azioni offensive e difensive. Si potranno creare squadre composte fino a un massimo di cinque personaggi, potendo passare dall'uno all'altro in combattimento oppure, quando possibile, eseguire fusioni o attacchi combinati.
Se il gameplay è sostanzialmente una versione slanciata di Budokai Tenkaichi 3, a ricordarci che nel frattempo ci sono state due generazioni di console nel mezzo ci pensa l'impatto visivo. Nelle animazioni dei personaggi, dei vestiti e dei capelli, nel modo in cui gli attacchi di energia e l'aura dei combattenti deformano il paesaggio, tra laghi che si increspano, alberi che si piegano alle onde d'urto e foglie e fili d'erba tutt'attorno, mentre la distruttibilità dello scenario è ancora più accentuata che in passato.
Gli sviluppatori hanno parlato anche di un sistema meteorologico, per cui pioggia e vento possono alterare l'aspetto del campo di battaglia, e gli attacchi speciali sono ora molto più spettacolari e coreografici: vedere Broly trasformarsi in un'esplosione rabbiosa di colori e luci fa venire la pelle d'oca. Non fosse per l'inarrivabile lavoro di Arc System con FighterZ, saremmo forse davanti al gioco di Dragon Ball visivamente più di impatto basato sul manga di Akira Toriyama.
Episode Battle, ovvero la Modalità Storia
Chi ha giocato Budokai Tenkaichi 3 ricorderà che la modalità storia, sebbene presente, era un riassunto estremamente risicato degli eventi più importanti di Dragon Ball Z, GT e dei lungometraggi: pochissime righe di testo introducevano alle battaglie più importanti della saga dei Saiyan o al ciclo degli Androidi, fino agli scontri tra Goku e Baby o tra Gogeta e Janemba.
Per Sparking! Zero, gli sviluppatori di Spike Chunsoft hanno provato a fare qualcosa di diverso: nella modalità chiamata Episode Battle, si potrà ripercorrere l'intera storia di otto personaggi diversi, tra cui Goku e Vegeta. Per quanto riguarda Goku, ad esempio, la sua storia andrà dall'inizio di Dragon Ball Z fino a Dragon Ball Super, sebbene gli sviluppatori non si siano ancora sbottonati sulla possibilità che GT o la serie originale di Dragon Ball possano essere incluse in questa modalità al lancio o attraverso dei DLC.
Anche la presentazione avviene in maniera differente: una volta selezionato l'evento della storia che si vuole rivivere, si vede Goku volare all'interno di uno spazio bianco circondato da schermi, prima di entrare in quello che corrisponde a quel particolare ricordo. Gli eventi che precedono e seguono ogni combattimento sono stavolta raccontati attraverso un mix di sequenze realizzate col motore di gioco e diapositive statiche, ma con una chicca niente male: durante le scene d'intermezzo animate è possibile cambiare l'inquadratura e rivivere lo stesso evento attraverso una prospettiva tutta nuova.
Per fare un esempio pratico, gli sviluppatori ci hanno fatto vedere attraverso gli occhi di Goku la scena in cui il protagonista si sacrifica per eliminare Raditz. Vi siete mai chiesti cosa si prova a prendere un makankosappo in pieno petto? Come se non bastasse, nella modalità Episode Battle sarà possibile prendere delle decisioni che portano gli eventi a virare leggermente dal percorso canonico.
Quando Piccolo si offre di aiutare Goku, si può decidere se accettare di combattere al suo fianco (come nella storia originale) oppure no: rifiutando il suo aiuto, Goku finirà per lottare contro Raditz assieme a Krillin e Roshi, portando a una conclusione della lotta leggermente diversa da quella raccontata nel manga e nell'anime.
Non aspettiamoci diramazioni particolarmente spinte nella narrativa, ma sicuramente scoprire questi particolari "what if" potrebbe essere un buon modo per rigiocare almeno una seconda volta le missioni della modalità storia.
Il multiplayer anche in locale
Chi ha adorato la serie Budokai Tenkaichi in passato è probabile che abbia speso interminabili ore sfidando un amico in intense battaglie multiplayer, tra onde energetiche e scazzottate spalla a spalla sullo stesso divano. Per questo è particolarmente gradito il ritorno delle sfide in locale 1 contro 1, in schermo condiviso esattamente come ai vecchi tempi.
Per poter aggiungere lo split-screen in Sparking! Zero si è dovuti scendere però a qualche compromesso, e infatti l'unica arena in questa modalità sarà la Stanza dello Spirito e del Tempo, un'ambientazione quasi completamente vuota, senza effetti ambientali o elementi distruttibili. Diverso se si deciderà di giocare online, dove sarà invece possibile sfidare gli altri giocatori nelle stesse arene delle modalità in singolo.
A differenza di Dragon Ball FighterZ, la serie Budokai Tenkaichi non è mai stata pensata con in mente il competitivo e le sfide nei tornei, e quindi in fase di sviluppo il bilanciamento è passato in secondo piano. Tuttavia, per evitare che nei match online tutti utilizzino lo stesso personaggio e per invogliare a sperimentare squadre composte da combattenti diversi, in Sparking! Zero tornerà il sistema di DP (Destruction Point): ogni giocatore ha un limite massimo di punti da spendere per comporre la propria squadra, e i combattenti più forti hanno ovviamente un costo maggiore.
L'editor delle battaglie e i grandi assenti
Con l'obiettivo di creare il gioco di Dragon Ball più ricco sulla piazza, Spike Chunsoft sta lavorando a tutta una serie di contenuti e modalità extra. Nonostante sia lecito aspettarsi l'immancabile modalità torneo sullo stile del Dragon World Tour di Budokai Tenkaichi 3, lo sviluppatore non ha svelato se ci saranno opzioni survival e varianti alternative come nel precedente capitolo.
La Summer Game Fest è stata però l'occasione per Bandai di svelare la modalità Custom Battle, un editor di battaglie che permetterà sia di giocare scontri creati ad-hoc dal team di sviluppo, sia di dar vita a missioni originali ed eventi speciali. La capillarità della personalizzazione è enorme: oltre ai personaggi coinvolti si possono cambiare gli obiettivi del combattimento - per esempio la necessità di sopravvivere entro un certo tempo - si possono alterare le condizioni del terreno, inserire degli handicap o delle scene d'intermezzo particolari, cambiare le musiche o le frasi dei personaggi, e la propria creazione può essere condivisa online e scaricata da altri giocatori.
Aspettiamoci poi diversi easter egg, sebbene dovremo dire addio ai piccoli minigiochi di button-mashing che in Budokai Tenkaichi 3 ci intrattenevano durante i caricamenti: niente più sfide a chi fa più flessioni con Vegeta o a chi mangia più ciotole di riso con Goku. Addio anche al sistema di password, che in passato permetteva di avere dei vantaggi e sbloccare contenuti in anticipo semplicemente inserendo il codice corretto.
La progressione avverrà attraverso un sistema di punti che sarà familiare a chi ha esperienza con la serie Budokai Tenkaichi: "Soprattutto attraverso le due modalità di gioco più grandi, Episode Battle e Custom Battle, ma anche attraverso le sfide online e altre battaglie in locale, sarà possibile accumulare punti da spendere per sbloccare personaggi e oggetti", spiega il producer Jun Furutani. Ritornerà oltretutto il sistema di sfere del drago che permetteva di trovare e collezionare le sfere durante le battaglie per poi esaudire un desiderio; in Budokai Tenkaichi 3 era uno dei modi con cui si potevano sbloccare alcuni personaggi.
E a proposito di personaggi, è chiaro già da adesso che Sparking! Zero sarà il videogioco di Dragon Ball con il roster di combattenti più ricco mai realizzato. Come da tradizione sarà possibile scegliere i personaggi nelle loro singole forme oppure trasformarsi durante un combattimento.
Bandai Namco ha approfittato della fiera losangelina per confermare che attraverso DLC saranno aggiunti personaggi tratti dall'anime in arrivo Dragon Ball Daima, ma ancora silenzio di tomba su Dragon Ball GT e sulla serie originale di Dragon Ball. Con così tanta richiesta - e considerati i trascorsi della serie Budokai Tenkaichi - è estremamente improbabile che questi personaggi non arrivino anche solo come DLC post-lancio.
Per diciassette anni i fan di Dragon Ball hanno chiesto a gran voce un ritorno di Budokai Tenkaichi. Con Sparking! Zero, la serie torna in un momento storico completamente diverso, con l'universo creato da Toriyama che oggi conta su molte più storie e personaggi, tra lungometraggi animati, le avventure di Super e quelle dell'atteso Dragon Ball Daima. Giochi come FighterZ, Xenoverse e Kakarot hanno soddisfatto le diverse fasce di pubblico, ma chissà se Sparking! Zero tornerà a riunirli come le sfere del drago. Nell'anno del quarantesimo compleanno di Dragon Ball, Sparking! Zero si preannuncia come il perfetto videogioco per celebrare l'intramontabile manga di Akira Toriyama. La speranza è che Bandai Namco ne sia consapevole e non si sia fatta prendere dall'avidità quando si tratta di futuri DLC a pagamento.
CERTEZZE
- L'essenza di Budokai Tenkaichi con un look moderno
- Alcune delle battaglie più spettacolari in un gioco di Dragon Ball
DUBBI
- Minigiochi ed extra ancora da scoprire
- Dragon Ball GT sarà assente al lancio?