"non si tratta di una conversione dell’originale, ma piuttosto di un capitolo tutto nuovo per quanto riguarda personaggi e storia"
In sintesi, si tratta di toccare col pennino a ritmo di musica dei cerchi che appaiono su schermo, con alcune variazioni sul tema come la necessità di strisciare gli stessi per un breve tratto oppure di ruotare furiosamente un disco colorato. Difficile da spiegare a parole, molto più semplice da capire una volta di fronte al DS. Come detto, i personaggi sono diversi: se in Ouendan erano tre folli ragazzi pronti ad aiutare la gente comune nei piccoli problemi di ogni giorno, in Elite Beat Agents sono invece più convenzionalmente tre agenti speciali agli ordini del comandante Kahn. Fortunatamente l’idiozia delle situazioni proposte è rimasta quasi intatta; solo per fare un esempio, uno dei livelli disponibili in fiera aveva come protagonista un cane, addormentatosi sopra un camion mentre il padroncino giocava con gli amici e risvegliatosi poi a 4000 miglia di distanza da casa. Compito degli agenti era aiutare il povero quattrozampe a ritrovare la strada per ricongiungersi con i suoi familiari. Se fino a questo momento Elite Beat Agents sembra essere un ottimo nuovo capitolo della serie Ouendan, dove invece preferiamo non pronunciarci troppo è riguardo alla bontà della selezione musicale occidentale, che ci è apparsa meno ispirata e azzeccata; vista l’importanza che questa ha nell’economia del gioco, non possiamo far altro che rimandarvi ad una prossima recensione per il giudizio finale su questo promettente titolo.
Chi si ricorda di Ossu! Tatake! Ouendan? In molti, probabilmente, dal momento che è stato un piccolo fenomeno durante lo scorso inverno. Si trattava di un rhythm game per Nintendo DS decisamente unico sia per la meccanica di gioco, totalmente affidata all’utilizzo del pennino e del touch screen, sia per l’art design in stile manga assolutamente irresistibile. Ma gli elementi cardine che decretarono il successo del gioco, mai uscito dal Giappone e arrivato sui nostri lidi solo tramite i canali import, erano senza dubbio la assoluta demenzialità delle vicende narrate e la ottima qualità delle canzoni j-pop che accompagnavano i vari stage. Sullo showfloor dell’E3 abbiamo avuto modo di giocare alla edizione occidentale di Ouendan, denominato Elite Beat Agents, e già presentato brevemente in occasione della conferenza Nintendo pre-fiera. In realtà non si tratta di una conversione dell’originale, ma piuttosto di un capitolo tutto nuovo per quanto riguarda personaggi e storia; non ci azzarderemmo a definirlo un sequel, dal momento che la prova su strada che abbiamo compiuto ha confermato un gameplay assolutamente identico al capostipite nipponico.