Quando Eternights venne presentato un anno fa circa, con un breve trailer durante un PlayStation Showcase, restammo piuttosto confusi e spiazzati. Il video mostrava un'accozzaglia di situazioni e sezioni di gameplay fin troppo variegata per farsi un'idea precisa di quello che all'epoca sembrava un action ambientato su un pianeta Terra sconvolto da un'apocalisse di qualche genere.
A poco più di tre mesi dalla pubblicazione della creatura di Studio Sai su PC e PlayStation, messe le mani su una demo della durata complessiva di poco meno di due ore, il nostro parere sul progetto non può dirsi né completamente, né sensibilmente cambiato. Certo, adesso abbiamo ovviamente un'idea più chiara e preciso del tipo di esperienza che intende veicolare Eternights al suo pubblico.
Ciononostante, il giudizio su quanto testato in prima persona si basa soprattutto sulle sensazioni, sulle potenzialità intraviste in una produzione che indiscutibilmente vuole parlare diverse lingue, senza per questo risultare eccessivamente complessa o poco generosa sotto il profilo delle suggestioni regalate da trama e comparto artistico.
Dopo aver provato la demo di Eternights, insomma, possiamo dire che questa esperienza ha certamente stimolato la nostra curiosità, sebbene non manchino reticenze e titubanze in diversi ambiti. Perplessità che potranno essere scandagliate ed eventualmente fugate solo quando il gioco farà il suo debutto ufficiale il prossimo 21 settembre.
L’amore ai tempi dell’apocalisse
Eternights è un action tridimensionale che alterna i combattimenti in scenari lineari con fasi mai troppo prolungate di dialogo con i propri compagni d'avventura, sezioni utili sia stringere i legami con i propri amici, sia per trovare una fidanzata al protagonista. Questo è quanto il gioco ha voluto condividere con noi nel corso della demo testata in prima persona.
Siamo sicuri ci sia e ci sarà anche dell'altro, ma allo stato attuale il mix tra battaglie e simulazione di appuntamenti è tanto bizzarro, quanto intrigante. Soprattutto considerando le premesse narrative che fanno da sfondo alle peripezie del protagonista dalla fisicità predeterminata, ma a cui potrete dare il nome che preferite.
Il nostro, un adolescente che vive da solo in una versione futuristica di Seul, conduce una vita piuttosto normale, costantemente supportato dall'amico Chani. I due si conoscono da tempo e il loro desiderio di trovarsi una ragazza li ha spinti a scaricare sui loro smartphone una mezza dozzina di app per appuntamenti. La maledizione del mancato match sembra spezzarsi quando il protagonista riesce finalmente a fissare un appuntamento in un locale in centro città. Quando la fortuna sembra sul punto di sorridergli, sull'intero pianeta si abbatte un'apocalisse di cui è davvero difficile disegnare i contorni sulle prime. Rintanatosi in un bunker in compagnia di Chani, al duo non resta altro da fare che accettare la realtà: la città è divisa da impenetrabili muri di energia e quasi tutti gli abitanti si sono trasformati in orribili mostri, ovviamente assetati di sangue.
La situazione precipita ulteriormente quando il nascondiglio viene invaso e la coppia, a cui si aggiunge presto Yuna, idol di K-Pop che gode di grande fama, è costretta ad una rocambolesca fuga in cerca di salvezza. Quando tutto sembra finito, una misteriosa donna compare dal nulla e mozza un braccio all'eroe, prontamente ed inspiegabilmente sostituito da un arto di pura energia in grado di evocare una spada, strumento efficacissimo per eliminare qualsiasi minaccia.
Sono queste le premesse di Eternights, il cui intreccio narrativo coinvolge una coppia di divinità, in lotta tra loro, il cui scopo sembra rispettivamente di distruggere e difendere il genere umano. Se è impossibile fare una stima sulla qualità della trama, questa demo ha messo in chiaro alcune caratteristiche. Le scene d'intermezzo, che ostentano uno stile artistico simile a quello degli anime, sono discretamente dirette, nonostante non convincano appieno per il livello di dettaglio raggiunto. Chani e Yuna sembrano personaggi piuttosto stereotipati e a grandi linee abbozzati, ma il ritmo dei dialoghi è sufficientemente scandito da non annoiare, né atterrire chi non è appassionato di graphic novel o dei classici simulatori d'appuntamento.
La direzione artistica, più in generale, è relativamente originale e stuzzicante. Gli scenari post-apocalittici, quasi infernali, sono un suggestivo miscuglio di macerie, edifici distrutti e organi biologici che, come radici, si arrampicano in ogni dove. I mostri che dovrete affrontare, dal canto loro, sono il perfetto punto d'incontro tra gli orrori già visti nei primi capitoli di Silent Hill e quelli disegnati dal maestro Junji Itō nei suoi manga.
Visivamente, insomma, il gioco promette bene, anche a fronte di un comparto tecnico non proprio all'altezza degli hardware di nuova generazione, per usare un eufemismo. Studio Sai ha sicuramente giocato d'intelligenza, controbilanciando i limiti del motore grafico con un'ottima pulizia d'immagine. La schermata è chiara, priva di sbavature o magagne di qualsiasi tipo, ma durante la demo ci siamo trovati a vagare per scenari davvero poveri di dettagli, circondati da modelli per nulla ricchi di poligoni, né animati in modo sempre convincente. Ad oggi, la sensazione è che Eternights possa essere visivamente un titolo affascinante, ma non certo impressionante.
Immediatezza prima di tutto
Da giocare, Eternights propone un intrigante miscuglio tra dialoghi a scelta multipla, azione ed elementi ruolistici. Questa saporita ricetta, tuttavia, è chiaramente rivolta ad un pubblico non troppo pretenzioso, né alla ricerca di meccaniche particolarmente profonde e, anche per questo, pretenziose in termini di attenzione ed applicazione. La produzione del team coreano, almeno in questa demo, non ha dato alcuna impressione di volersi appesantire con intricate schermate di gestione del personaggio, complesse combo per abbattere i nemici, prolissi dialoghi le cui scelte effettuate possono profondamente compromettere il proseguo dell'avventura nonché il rapporto con i compagni di spedizione.
Se da una parte questa leggerezza del gameplay indispettirà i fan più intransigenti del genere, dall'altra ha l'indiscutibile vantaggio di non intimorire i neofiti e i curiosi, schiera ampissima di potenziali videogiocatori che non hanno mai voluto interfacciarsi con produzioni dai canoni estetici e ludici così diversi da nostri.
Sfruttando anche l'attuale amore per tutto ciò che è asiatico, soprattutto dei giovani e giovanissimi, Studio Sai sembra che stia confezionando un titolo proteso ad intrattenere il giocatore con un gameplay vario e ben cadenzato.
Tanto per cominciare, spesso sarete coinvolti in brevi dialoghi con i compagni d'avventura. Parlare con Chani, per esempio, dandogli una risposta piuttosto che un'altra incrementerà alcuni parametri del protagonista. Statistiche come Espressione, Fiducia, Accettazione e Coraggio che, raggiunto un determinato livello, sbloccheranno determinate skill e vi consentiranno da una parte di approfondire i rapporti con gli altri alleati, dall'altra di allacciare potenziali relazioni con una delle ragazze che incontrerete strada facendo.
Al momento, tuttavia, l'anima da simulatore di appuntamenti del gioco è per lo più avvolta nel mistero, ma nella fase finale della prova abbiamo potuto scambiare quattro chiacchiere in privato con Yuna, riuscendo ad impressionarla in un paio di circostanze con le nostre risposte.
Sulla stessa falsariga il sistema di combattimento, che punta all'immediatezza e molto poco sulla profondità. Con un pulsante si esegue l'attacco base, l'unico con cui inanellare le combo, se di combo possiamo parlare. Previo riempimento delle relative barre, premendo al momento giusto i tasti richiesti potrete sfoderare tecniche dal maggior impatto. Attivando la schivata con il giusto tempismo rallenterete il tempo, consentendovi di colpire ripetutamente l'avversario senza correre rischi. Con uno dei trigger potrete inoltre sfruttare i poteri degli alleati, altrimenti totalmente ininfluenti sul proseguo del combattimento. Nella demo, per esempio, Yuna poteva rimpinzare i punti salute persi dall'eroe che, in ogni caso, resterà l'unico personaggio su cui si concentreranno le attenzioni dei mostri.
Un sistema di combattimento piuttosto elementare, insomma, a cui fa da contraltare uno albero delle abilità piuttosto elementare, almeno per quanto ci è stato concesso sbirciare in questa demo. Non ci sono scelte da compiere: non appena si è accumulata abbastanza esperienza, si potrà potenziare progressivamente attacchi e difesa dell'eroe, senza particolari variazioni sul tema.
Eternights, in queste due ore di demo passate in sua compagnia, ci ha piacevolmente intrattenuti. Per quanto poco originale e basato su personaggi stereotipati, l'intreccio narrativo ha il grande pregio di non dilungarsi in dialoghi inutilmente prolissi e ridondanti. Sebbene la meccanica con cui allacciare relazioni amorose non sia ancora stata svelata, questa feature ha indubbiamente del potenziale e potrà avere dirette conseguenze anche sull'anima action del gioco, dal momento che il sistema di combattimento si arricchirà di tecniche e abilità che sfrutteranno l'affiatamento con il protagonista. Le battaglie, dal canto loro, così come la gestione del personaggio, palesano una piacevole leggerezza ed immediatezza. Certo, sul lungo periodo il tutto potrebbe diventare ripetitivo e poco intrigante, ma giunti al termine della demo avevamo ancora voglia di prendere a mazzate le mostruosità partorite dagli artisti di Studio Sai. Non manca moltissimo al 21 settembre, giorno in cui Eternights debutterà su PC e PlayStation. Al momento, le speranze di poter mettere le mani su un action divertente, e suggestivo sul piano artistico, ci sono tutte.
CERTEZZE
- Art design intrigante
- Dialoghi ben cadenzati
- Combat system immediato
DUBBI
- Tecnicamente tutt'altro che irresistibile
- La scarsa profondità potrebbe rendere il tutto ripetitivo