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Fire Emblem

Finalmente la più famosa saga fantasy di Nintendo arriva per la prima volta in Occidente! Si riparte da zero con il prequel di questa serie che ha appassionato migliaia di giocatori giapponesi... I Draghi sono tornati, scoprite come sconfiggerli nella nostra recensione.

APPROFONDIMENTO di La Redazione   —   01/12/2003
Fire Emblem
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Il Ritorno dei Draghi

Le leggende narrano di una tremenda guerra che fu combattuta tanto tempo fa dagli umani e dai draghi, e dalla quale emersero vincitori i primi grazie al coraggio e alla forza di pochi, temerari eroi che ricacciarono la stirpe dragonica in una dimensione alternativa, precludendo loro, per sempre, l'accesso alla nostra terra. Ora, dopo mille anni, le cose stanno per cambiare.
La storia di Fire Emblem segue le vicissitudini di tre eroi, i cui destini si incroceranno e trasformeranno le ricerche individuali di ciascuno in una missione all'ultimo respiro per salvare il mondo dalla distruzione. Lyndis è una coraggiosa guerriera della tribù nomade dei Sacae, in realtà erede al trono di Caelin e perciò minacciata dalle lotte di potere dei tiranni che attentano al trono del nonno morente; Eliwood è il prode figlio del marchese di Pherae, sulle tracce del padre misteriosamente scomparso; Hector è invece il bellicoso fratello del marchese di Ostia, deciso a dimostrare il suo valore alla sua famiglia e all'amico Eliwood. Aiutati dai compagni che si alleeranno loro durante le peregrinazioni i tre protagonist, neanche a dirlo, dovranno unire le forze per combattere la Zanna Nera, una gilda di criminali guidata da un inquietante individuo deciso a riaprire il varco che separa i draghi dalla nostra dimensione, sfruttando i poteri di due misteriosi fratelli...
La storia di Fire Emblem, a dispetto dalla meccanica di gioco che lo implicherebbe, non è per niente lineare: riserva al giocatore un infinito numero di colpi di scena, personaggi sempre più accattivanti e situazioni di assoluta epicità, abbracciando tutti i clichet del genere fantasy/medievale: spade incantate imprigionate nella roccia, draghi che custodiscono antiche rovine, maghi dagli oscuri poteri, intrighi di palazzo e belle fanciulle da salvare. Godibile, ricca di humor e personaggi ben caratterizzati, la narrazione di Fire Emblem scorre rapida mentre si susseguono le missioni che porteranno all'inevitabile, e drammatico, scontro finale...

Fire Emblem
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Alla guerra!

Fire Emblem è uno strategico a turni piuttosto semplice nel concept ma anche particolarmente complesso da padroneggiare senza averne compreso a fondo i delicati meccanismi. Fondamentalmente, di missione in missione il giocatore (che "interpreta" il ruolo dello stratega dell'esercito dei protagonisti) sposta su una mappa le unità a disposizione, contrapponendole a un numero di solito più alto di nemici e cercando di risolvere la quest sconfiggendo tutti i nemici, sopravvivendo per un certo numero di turni, eliminando il boss del caso o occupando il trono. Quando due unità si incontrano, ecco quindi che ha inizio lo scontro ed eccoci quindi a parlare del Weapon Triangle e del Trinity of Magic System: immaginate che il tutto si basi su una sorta di morra cinese e vi siano tre classi di armi, basilarmente, a opporsi nei campi di battaglia, e cioè spade, lance e ascie. Ora, le spade infliggono maggior danno alle asce, le asce a loro volta danneggiano pericolosamente le lance e le lance sono letali per le spade; applicate lo stesso concetto ai tre tipi di magia esistenti, con la magia elementale efficace su quella divina e quest'ultima più dannosa sulla magia nera, a sua volta mortale se opposta alla magia elementale, e il gioco è fatto. Escludendo gli archi, che presentano una potenza mediocre sulle unità di terra, nulla su quelle corazzate e letale su quelle aeree, il sistema di combattimento in Fire Emblem si basa semplicemente sulle suddette, semplici regole, e benchè presenti eccezioni e varianti (di solito in forma di armi incantate) è talmente intuitivo ed elementare che quasi non ci si crede a quanto complesso possa divenire di missione in missione: in Fire Emblem è infatti necessario progettare ogni mossa con assoluta cautela, ragionando sul numero di attacchi che si possono infliggere ed eventualmente ricevere in risposta, al fine di preservare la vita delle proprie unità. Di fatto, a differenza di giochi come Advance Wars, dove un'unità eliminata può essere rimpiazzata con un'altra, o Final Fantasy Tactics Advance, dove basta un'incantesimo di resurrezione per risolvere i problemi, in Fire Emblem un'unità uccisa... è perduta per sempre. Questo obbliga i giocatori a pianificare con attenzione maniacale ogni movimento, dando ad ogni battaglia un sapore intrigante e appassionante, frustrato solo dall'eccessiva difficoltà di alcune missioni e dal sistema di autosaving, che in pratica registra ogni turno in automatico, impedendo di salvare a metà partita, ad esempio, per poi ricaricare il file in caso di insuccesso nel tentativo di percorrere un'altra strada. Fire Emblem, tuttavia, non è composto solo di massacri e battaglie: durante lo svolgimento delle missioni è possibile visitare i villaggi circostanti a caccia di informazioni, reclutare nuovi alleati, vendere e comprare oggetti, combattere nelle arene e, se raggiunto un sufficente numero di livelli di esperienza per determinati personaggi, "promuoverli" utilizzando rarissimi oggetti one-shot che ne amplieranno enormemente le capacità combattive: esistono di fatto numerose "classi" e non tutte possono esser promosse. Un'altra caratteristica particolarmente tattica di Fire Emblem è il consumo delle armi: ogni attacco portato a segno consuma l'arma in uso che, una volta distrutta, andrà rimpiazzata o non potrà essere utilizzata. I fan, inoltre, ritroveranno in questo Fire Emblem il Support System, che consentirà ad alcuni personaggi di parlare tra loro durante le missioni per aumentare le proprie capacità difensive. Semplice ma incredibilmente appassionate ed appagante.

Fire Emblem
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Stato dell'arte... o quasi

Graficamente Fire Emblem presenta un grosso pregio e un piccolo difetto. Il secondo riguarda le mappe e gli sprite delle unità su di esse, effettivamente un po' troppo scarni e ricalcanti quelli di Advance Wars, comunque funzionali e utili al loro scopo. Il grosso pregio è semplicemente tutto il resto: se si sorvola sulla somiglianza degli sprite minori e dei nemici, ovvia, ci troviamo di fronte a un character design magnifico, ad artwork splendidi che inframmezzano le sequenze più importanti della sceneggiatura e, non ultime, ad animazioni incredibili, fluide, eleganti e talvolta eccessive nella loro spettacolarità. Il tutto è condito da effetti luminosi di ottima fattura che impreziosiscono visivamente la spettacolarità delle battaglie, che interessano pur sempre due personaggi contemporaneamente al massimo. Sul versante sonoro, invece, troviamo una colonna sonora eccezionale, ricca di brani per tutti i gusti: epici, drammatici, scanzonati... c'è davvero di tutto in questa cartuccia, e i boss non acquisterebbe lo stesso, soddisfacente sapore se non venissero combattuti con una musica adatta a fare da sfondo a un duello all'ultimo sangue. Pollice in alto per gli Intelligent Systems, allora, che hanno dimostrato ancora una volta di saper fare miracoli con la palette cromatica del GBA, lavorando su ciò che veramente credevano importante per la resa finale e trascurando il trascurabile.

Fire Emblem
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Commento

Fire Emblem inaugura egregiamente il primo episodio della serie in Occidente. La trama di fondo non è solo un pretesto, ma è anzi un incentivo a proseguire e ad ogni missione essa si arrichisce di nuovi tasselli, che siano colpi di scena, dettagli fondamentali o nuovi personaggi, fino alla ricomposizione di un mosaico splendido e avvincente. D'altra parte, il gioco è pur sempre uno strategico a turni, e gode dei pregi e dei difetti del caso. Oltre ad essere realizzato divinamente dal punto di vista tecnico, è convincente la varietà del sistema di gioco il quale, benchè basato su un semplice sistema in stile morra cinese, garantisce moltissime possibilità per condurre a buon esito le varie missioni, scoprendo i moltissimi segreti che esse celano, tra item da rubare o trovare, personaggi da reclutare e altro ancora. La quest principale, se si escludono le missioni segrete e l'Hector Mode bonus, dura all'incirca venti ore, trenta se si considera l'appena citata modalità extra e tutte le missioni speciali. Le uniche pecche che si possono criticare a questo splendido titolo sono un discreto sbilanciamo dell'intelligenza artificiale, talvolta troppo ingenua e talvolta fin troppo furba, e la mediocrità della modalità multiplayer, ben lontana dai fasti di Advance Wars. Per il resto, Fire Emblem è assolutamente da avere se amate il genere o semplicemente possedete il GBA: insieme a Final Fantasy Tactics Advance è la Killer Application di questo semestre senza troppe cerimonie.

    Pro
  • Tecnicamente splendido
  • Trama eccellente
  • Sistema di gioco user-friendly
    Contro
  • A volte frustrante

Della genesi di Fire Emblem, della sua storia e delle vicissitudini che hanno portato Intelligent Systems ad abbandonare temporaneamente i progetti in merito abbiamo parlato abbondantemente nello Speciale appositamente dedicato. Qui basterà ripetere che Fire Emblem nasce nel 1990 ad opera del rimpianto Gunpei Yokoi e del suo team, gli IntSys appunto, e che da allora mai nessuno dei sei episodi prodotti ha mai visto un adattamento occidentale. La serie sembrava aver trovato insormontabili ostacoli prima con la morte di Yokoi, poi con l'abbandono di Nintendo da parte del suo ideatore Shozo Kaga ed infine con l'annullamento del progetto 64DD, per il quale gli IntSys stavano realizzando il nuovo Fire Emblem nel 2000. Tuttavia, gli IntSys sono riusciti a tornare alla ribalta con la bilogia di Advance Wars, che ha rigarantito loro una grande notorietà e stima tra gli utenti e i produttori; la rinnovata fiducia di Nintendo nell'abile e geniale gruppo di programmatori ha quindi portato gli IntSys a progettare i nuovi capitoli di Fire Emblem per il Game Boy Advance: nel 2002 esce così Fire Emblem: Fuuin no Tsurugi e, nei primi mesi del 2003, Fire Emblem: Rekka no Ken. A sorpresa, Nintendo decide di localizzare per il mercato occidentale il secondo, in quanto prequel dell'intera saga e non direttamente legato ai sei episodi precedenti (a differenza di Fuuin no Tsurugi). Un'ottima occasione, insomma, per proporre ai giocatori un vero gioiello di programmazione, far conoscere loro le meraviglie del mondo di Fire Emblem e soddisfare finalmente le richieste dei fan d'oltreoceano.
Fire Emblem giunge così in un periodo davvero difficile per il genere strategico: nella ludoteca GBA negli ultimi mesi hanno fatto la loro comparsa in versione inglese Advance Wars 2, Final Fantasy Tactics Advance e Onimusha Tactics... così Fire Emblem si trova a rivaleggiare con il nome Final Fantasy, con un fratello e, per fortuna, con il mediocre Onimusha. E' difficile stabilire un vincitore tra i tre, anche perchè sono talmente diversi che uno non esclude l'altro... ma ne saprete sicuramente di più arrivati in fondo a questa recensione.