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Flint: Treasure of Oblivion, scopriamo l'avventura ispirata a “L’Isola del Tesoro” di Stevenson

Alla GDC 2024 abbiamo potuto vedere in anteprima Flint: Treasure of Oblivion, la nuova avventura ispirata a "L'Isola del Tesoro" di Robert Louis Stevenson.

ANTEPRIMA di Antonio Bellotta   —   15/04/2024
Flint: Treasure of Oblivion, scopriamo l'avventura ispirata a “L’Isola del Tesoro” di Stevenson
Flint: Treasure of Oblivion
Flint: Treasure of Oblivion
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In una delle rare pause dalla valanga di talk e sessioni della GDC, e solo qualche ora prima dell'annuncio dei premi di IGF e GDCA, ci siamo incamminati lungo Market Street per raggiungere uno di quei classici caffè da coworking, punto d'incontro prediletto da sviluppatori ed editori per mostrare le proprie novità. Ad aspettarci c'erano i rappresentanti di Microids, un editore francese il cui nome risuona nella testa di ogni appassionato di retrogaming. Tuttavia non ci hanno presentato un remake o un remaster di uno dei loro classici del passato, ma un gioco inedito realizzato da uno studio al suo debutto.

Flint: Treasure of Oblivion è il primo titolo di Savage Level, uno sviluppatore fondato a Parigi da veterani dell'industria videoludica. I rappresentanti dello studio ci hanno raccontato che la loro nuova impresa è nata dalla volontà di creare un ambiente di lavoro sereno lontano dallo stress e dal crunch tipici del settore, un luogo dove le loro nuove idee possano prendere vita. Un'iniziativa lodevole, e si spera che l'atmosfera dello studio rispecchi questo ideale.

Un tuffo nell'universo del Capitano Flint

La narrativa a base di pannelli fumettistici è originale ed affascinante
La narrativa a base di pannelli fumettistici è originale ed affascinante

Flint: Treasure of Oblivion è incentrato sul capitano Flint, il personaggio fittizio de "L'Isola del Tesoro" di Robert Louis Stevenson, un libro che la maggior parte di noi ha letto almeno una volta in gioventù. Rinfrescandoci la memoria su Wikipedia (è passato tanto tempo dalla nostra ultima lettura di questo classico) abbiamo appreso che Flint non compare direttamente nel romanzo, visto che è deceduto anni prima per aver bevuto troppo rum. Una fine leggendaria per un pirata altrettanto leggendario che in Flint: Treasure of Oblivion impersoneremo qualche anno prima di raggiungere la sua fama, insieme al suo secondo in comando, Billy Bones, e a una ciurma di tagliagole che potremo reclutare poco alla volta nel corso della storia.

Il gameplay di Flint: Treasure of Oblivion è un mix di avventura e elementi RPG in visuale isometrica à la Baldurs's Gate, ma immerso in un mondo piratesco semi-realistico che, almeno a detta degli sviluppatori, cercherà di evitare il più possibile i cliché del genere. La demo che ci è stata mostrata sembrava essere presa proprio all'inizio dell'avventura ed era ambientata a Saint Malò, pittoresca cittadina realmente esistente in Bretagna, nel nord della Francia. Il capitano Flint doveva farsi largo attraverso le macerie lasciate da un attacco di pirati alla città portuale francese, con la narrativa che si dipanava non con filmati, ma con un'originale sovrapposizione di pannelli a fumetti di stampo occidentale. Una scelta davvero azzeccata che contribuisce a intensificare l'atmosfera, riportando alle illustrazioni che spesso arricchivano i libri d'avventura come "L'isola del Tesoro". Per il resto, il movimento lungo le ampie mappe avviene con classiche meccaniche punta e clicca e ovviamente c'è da aspettarsi che ci sarà molta esplorazione e molto bottino da trovare. D'altra parte siamo pur sempre pirati, no?

Combattimenti, battaglie navali ed ambienti di gioco

La visuale isometrica è quella classica dei giochi di ruolo
La visuale isometrica è quella classica dei giochi di ruolo

Gli sviluppatori ci hanno mostrato il sistema di combattimento, che è presentato in un formato tattico in cui in ogni turno è possibile muoversi, effettuare attacchi e utilizzare le varie abilità dei personaggi che rientreranno in una decina di classici archetipi del genere. Chi si aspetta la profondità (ma anche l'eccezionale complessità) dei classici del mondo RPG rimarrà forse un po' deluso. La production director del gioco, Saïda Mirzoeva che ha svolto gran parte della presentazione, ci ha tenuto a precisare che la priorità per il combattimento è stata quella di trovare un equilibrio fra la complessità tipica del genere e l'accessibilità per i nuovi giocatori che magari non hanno voglia di perdersi nella descrizione di decine di abilità e poteri, cercando di premiare più le soluzioni creative che una comprensione completa di tutte le minuzie del combat system.

A proposito di poteri, per quanto ogni diversa classe avrà le sue abilità speciali, saranno tutte radicate negli stessi canoni di semi-realismo che sembrano guidare il resto dell'esperienza: niente magie, divinità arcane o orrori cosmici quindi. Ad esempio, nella demo che abbiamo visto, il capitano Flint era in grado di poter incoraggiare la propria ciurma e migliorare le possibilità di successo dei vari tiri per colpire, ma non di scatenare tempeste di fuoco o proiettili elettrici. Aspettatevi anche altri grandi classici del genere: atterramenti, indebolimenti, cure, oltre ad attacchi in mischia e a distanza dalle caratteristiche ed effetti più disparati. Il paragone che Saïda ha fatto è con Blood Bowl, il popolare gioco di fantasy football tattico, seppur in una versione più semplificata ed adatta ad un pubblico non necessariamente composto da impallinati del genere.

Non ci stancheremo mai di tirare dadi virtuali
Non ci stancheremo mai di tirare dadi virtuali

Dato il contesto e l'ambientazione abbiamo anche potuto confermare la presenza di battaglie navali - non potevano mancare in gioco del genere - anche se, a detta degli sviluppatori, è bene non aspettarsi un'esperienza con la stessa profondità del sistema di combattimento terreno.

La presentazione si è conclusa con un trailer che anticipava altre ambientazioni, mostrando una varietà sorprendente di scenari, dai caraibici atolli alle foreste rigogliose passando per caverne ricolme di lava. Sebbene la demo fosse ambientata in una Saint Malò oscura e piovosa, l'estetica finale promette di essere ricca e visivamente impressionante.

Si tratta pur sempre di un'anteprima, e anche una di quelle in cui non abbiamo potuto provare direttamente il gioco, ma Flint: Treasure of Oblivion ci ha convinto con la sua atmosfera piratesca lontana dai canoni del genere, la sua presentazione narrativa singolare e un approccio ai combattimenti che farà contenti anche i neofiti .Gli sviluppatori prevedono circa venti ore di gioco, un volume di contenuti ideale per un'esperienza più rilassata rispetto alla media, che viaggia spesso sul centinaio di ore, perfetto quindi per essere approcciato più a cuor leggero. Flint: Treasure of Oblivion uscirà su PC, PS5 e Xbox entro la fine dell'anno e siamo curiosi di vedere se riuscirà a portarci nel mondo de "L'Isola del Tesoro" come quando abbiamo letto le avventure di Jim Hawkins tanti anni fa. Ahrrr!

CERTEZZE

  • Ambiente di lavoro innovativo per il team di sviluppo
  • Narrativa coinvolgente e originale a base di pannelli fumettistici
  • Buona varietà di ambienti e situazioni
  • Sistema di combattimento snello e con buona profondità

DUBBI

  • Il combattimento riuscirà a far contenti gli appassionati del genere?
  • È incerto quanto le battaglie navali saranno coinvolgenti
  • La durata ridotta potrebbe far storcere il naso ai giocatori più hardcore