Gears of War ha cambiato il volto dei third person shooter e introdotto un lore di grande fascino, fatto di ambientazioni suggestive e personaggi carismatici. Un percorso entusiasmante, che ha caratterizzato fortemente in ciclo vitale di Xbox 360 e creato una fanbase parecchio solida ed entusiasta, la stessa che in questi giorni sta affollando i server per cimentarsi con l'ultimo capitolo della saga su Xbox One e PC. Nell'ormai lontano 2006 Epic Games ha dunque creato qualcosa di unico, ma la qualità delle varie uscite è sempre stata costante? Non proprio, e così abbiamo deciso di pubblicare una classifica argomentata con tutti gli episodi di Gears of War, dal migliore al peggiore, escludendo quello appena uscito perché ancora troppo fresco. Fateci sapere se siete d'accordo nei commenti!
Gears of War 2
Non c'è dubbio che il primo capitolo della serie creata da Epic Games sia stato rivoluzionario per il genere dei third person shooter, ma con Gears of War 2 il team di sviluppo coordinato da Cliff Bleszinski ha saputo migliorare in maniera importante l'esperienza, non solo dal punto di vista narrativo ma anche e soprattutto aggiungendo elementi di gameplay che si esprimevano appieno nel multiplayer online. I protagonisti hanno ricevuto il necessario approfondimento, in particolare Dom e il suo dramma personale con la ricerca della moglie Maria, catturata dalle Locuste insieme a tantissime altre persone: il ritrovamento della donna è una scena che ancora oggi i fan della serie ricordano con un nodo allo stomaco.
Questo e altri momenti si collocano in un percorso che Marcus e il suo amico effettuano nel sottosuolo, addentrandosi nel mondo dei loro nemici giurati e scoprendone la crudeltà ma anche i riti e la tradizione. La direzione dello story mode alterna queste situazioni cariche di tensione e atmosfera a scontri a fuoco spettacolari, in cui si affrontano anche più nemici giganti in contemporanea e una quantità di Locuste senza precedenti grazie ai miglioramenti apportati al motore grafico rispetto al capitolo d'esordio. Per quanto concerne il comparto online vengono aggiunte le esecuzioni, la possibilità di muoversi una volta atterrati per cercare l'aiuto dei compagni, ma soprattutto la modalità Orda: una cooperativa esaltante, in cui cinque giocatori devono affrontare un totale di cinquanta ondate di nemici sempre più numerosi e coriacei.
Gears of War
Pubblicato nel novembre del 2006 e riproposto con un eccellente remake nove anni dopo, Gears of War ha avuto il grande merito di dare il via alla saga, stabilendo nuovi standard qualitativi per il filone degli sparatutto in terza persona. L'intuizione delle coperture, il gunplay solidissimo, l'arsenale così ben caratterizzato e una storia affascinante hanno fatto il resto, consegnandoci un'avventura estremamente coinvolgente ambientata su di un mondo simile al nostro, Sera, che un giorno viene sconvolto dall'improvviso attacco di una razza di violente creature che fino a quel momento avevano vissuto sottoterra e che ora reclamavano il dominio sul pianeta.
Guidate da una regina dai tratti umani, le cui origini vengono rivelate solo nel quinto capitolo, le Locuste devastano le più grandi città e danno vita a una guerra spietata, che dal lato degli esseri umani viene combattuta dalle truppe COG. Il protagonista, Marcus Fenix, è un soldato di grande valore che ha disobbedito a ordini diretti nel tentativo di salvare suo padre, lo scienziato Adam Fenix. Tuttavia il conflitto non procede bene e il suo contributo si rende nuovamente necessario, così viene liberato e inviato insieme alla Squadra Delta in una difficile missione verso il sottosuolo per tracciare i nidi delle Locuste e distruggerli. La campagna di Gears of War, epica e spettacolare, apre a una nuova visione della cooperativa e viene coadiuvata da modalità multiplayer competitive di grande fascino, che non a caso vengono riproposte ancora oggi.
Gears of War 3
Capitolo conclusivo della trilogia originale, Gears of War 3 tira le somme della storia offrendoci un epilogo forse al di sotto delle aspettative per come alcuni elementi vengono sviluppati e mostrati sullo schermo, nonché uno scontro finale con la regina Myrrah che sarebbe potuto essere più epico e significativo. Tra sacrifici e azioni disperate, i COG riescono finalmente a sconfiggere le Locuste e a riportare una parvenza di pace su Sera, in una battaglia in cui Marcus e i suoi compagni mettono in gioco tutto quello che hanno, combattendo con qualsiasi arma o equipaggiamento ancora disponibile.
Sul fronte del gameplay l'impianto originale viene confermato e consolidato, trova posto un grado di interattività inedito con gli scenari (in parte distruttibili) e gli scontri a fuoco su larga scala non mancano, al netto di un grado di sfida mediamente inferiore rispetto ai due precedenti episodi della serie. È però il comparto online a trovare la sua forma migliore, ormai maturo e in grado di stabilire nuovi standard: vengono introdotte la modalità Deathmatch a Squadre con i respawn limitati e la stramba Cattura il Leader, mentre l'Orda vede l'arrivo di importanti novità sotto forma di torrette e barriere che i personaggi possono creare nel corso del match al fine di difendere la propria posizione dall'assalto dei nemici.
Gears of War 4
Accolto con grande entusiasmo più per il suo valore intrinseco che non per quello effettivo, Gears of War 4 è il primo episodio della nuova trilogia, realizzato dopo il passaggio di testimone da Epic Games a Microsoft e affidato a The Coalition, un nuovo team capitanato da Rod Fergusson. Si tratta per molti versi di un capitolo di transizione, che segna il debutto del franchise su Xbox One ma che nel farlo non osa più di tanto, preferendo andare sul sicuro e riproponendo la formula ben collaudata delle origini. La storia ci proietta diversi anni in avanti rispetto alla conclusione di Gears of War 3, mettendoci nei panni del figlio di Marcus, James Dominic "JD" Fenix.
Dopo aver disertato le truppe COG insieme all'inseparabile amico Del, in disaccordo con le politiche dell'attuale primo ministro Jinn, il ragazzo si unisce agli Estranei e fanno la conoscenza di Kait mentre provano a difendere il villaggio dall'attacco dei soldati robotici del governo, i DeeBee. Quando la situazione sembra tornata alla normalità, creature del tutto simili alle Locuste irrompono sulla scena, massacrando diverse persone e catturando la madre e lo zio di Kait: si tratta dello Sciame, il nuovo nemico da affrontare. Non da soli, però: JD decide che è ora di tornare da suo padre Marcus e chiedergli aiuto. Dopo la sfortunata parentesi di Judgment, lo schema dei controlli torna quello classico ma affrontare androidi per gran parte della campagna non aiuta l'esperienza a decollare, e lo stesso problema si verifica con l'Orda, che pure viene riproposta con alcune interessanti novità per quanto concerne i personaggi, appartenenti a classi diverse e dotati dunque di capacità inedite e peculiari.
Gears of War: Judgment
Pubblicato nel 2013, due anni dopo la conclusione della trilogia originale e l'abbandono di Cliff Bleszinski, Gears of War: Judgment è un prequel che racconta le avventure di Damon Baird prima dell'inizio della saga, quando lui e i suoi compagni della Squadra Kilo devono comparire dinanzi al tribunale militare per chiarire alcuni avvenimenti. Facciamo dunque la conoscenza di una versione più giovane di Augustus Cole, ma anche di personaggi inediti come Sofia Hendrik e Garron Paduk, nell'ottica di un'avventura diversa dal solito, sviluppata non a caso da un team differente: People Can Fly, gli autori di Bulletstorm.
Il look dei protagonisti appare più "morbido" rispetto alle muscolature rocciose a cui l'Unreal Engine ci aveva abituati, ma soprattutto i controlli vengono modificati perdendo il loro layout peculiare e adattandosi allo stile classico degli sparatutto. Ci sono alcune interessanti novità, come lo spawn casuale dei nemici all'interno dei livelli che cambia di volta in volta le carte in tavola e scontri a fuoco di grande consistenza, con tantissime Locuste da eliminare, ma il level design non regge il confronto con il passato e sul fronte del multiplayer si registrano diverse inspiegabili defezioni, in primis la scomparsa dell'Orda. Il risultato finale è certamente un ottimo third person shooter, distante però dagli standard qualitativi della serie principale.