Generation Zero parte da un incipit intrigante: una versione alternativa della Svezia del 1989 viene infatti invasa da una forza nemica, dotata di robot quadrupedi che vengono allertati dal minimo rumore e attaccano qualsiasi cosa si muova utilizzando una mitragliatrice. Purtroppo si tratta solo della punta dell'iceberg, perché le truppe meccaniche che hanno invaso il paese risultano essere non solo molto numerose, ma anche composte da androidi anche più grossi e pericolosi. Il giocatore può quindi scegliere di affrontarli da solo oppure optare per la cooperazione con altri tre utenti, trasformando l'esperienza in qualcosa di molto simile a una spedizione e aggiungendo un certo spessore strategico al gameplay.
La storia viene però liquidata in pochi minuti e si viene subito proiettati nei pressi di una casa apparentemente abbandonata, mentre in lontananza sono visibili le luci di un'auto della polizia ferma in mezzo alla strada. All'interno degli edifici si possono raccogliere armi, munizioni, kit medici, radioline e accessori di vario tipo, che risultano indispensabili quando i nemici sono tanti ed è necessario distrarli con luci e fuochi d'artificio. L'uso dell'inventario è però abbastanza macchinoso: gli slot subito disponibili sono sufficienti per trasportare molti oggetti, ma l'assegnazione di determinate risorse ai tasti di scelta rapida va ripetuta ogni volta che si finiscono le scorte di quell'elemento. Quando lo zaino è pieno bisogna lasciare qualcosa a terra, ma nulla viene sprecato, visto che gli oggetti rimangono a disposizione degli altri giocatori.
L'ambientazione è enorme e anche piuttosto evocativa, ma manca un'idea chiara di come sfruttare al meglio i vari scenari. In Generation Zero si passa gran parte del tempo a camminare, coprendo ampie distanze senza la possibilità di utilizzare veicoli e senza che la cosa venga giustificata in qualche modo. Non ci sono personaggi in vita che non siano gli eventuali compagni di viaggio, e le missioni si limitano a essere incarichi di esplorazione per la raccolta di indizi e informazioni. La collocazione dei nemici segue un principio di progressione che vede via via aumentare la potenza e la varietà degli androidi. Per eliminarli si possono utilizzare le diverse armi ritrovate in giro oppure aggirarli con una sorta di approccio furtivo. Il problema è che non se ne ricava alcun vantaggio: i punti esperienza si guadagnano portando a termine i combattimenti e, sebbene anche la fuga venga premiata, lo sblocco dei potenziamenti per il personaggio è già lento di suo e non necessita di ulteriori incertezze. L'esperienza di Generation Zero sembra infatti pensata per intrattenere a lungo in una sorta di endgame perenne, e le dimensioni della mappa ne sono una prova lampante. Il problema, però, è come questo tempo viene impiegato, perché ritrovarsi ad attraversare a piedi lunghissimi tratti di strada senza incontrare nulla lungo il cammino diventa ben presto noioso. Se ciò non bastasse, l'intelligenza artificiale non è delle migliori e capita fin troppo spesso che gli androidi si blocchino da qualche parte o non riescano a capire come colpire il giocatore dietro una copertura.
Per quanto riguarda il comparto grafico, l'editor del personaggio è piuttosto generico, mentre la resa della natura e il sistema di illuminazione rendono i panorami davvero suggestivi, con un ciclo giorno/notte convincente e una grande atmosfera. Nei pressi delle zone urbane, tuttavia, le case sono praticamente tutte identiche fra loro, e sono divise in pochissime tipologie che si ripetono a oltranza e riducono l'interesse a esplorarle. Il design dei robot è interessante sebbene non originalissimo, mentre il concetto della persistenza viene sfruttato poco, visto che è raro lasciare un nemico in sospeso e ritrovarlo dopo un po' di tempo con ancora i danni che gli erano stati inflitti in precedenza. Infine, al di là delle ottime musiche iniziali, anche il comparto sonoro finisce per rivelarsi piuttosto essenziale e privo di grande originalità.
La data di uscita di Generation Zero è fissata al 26 marzo 2019, su PC, Xbox One e PS4. Per saperne di più vi invitiamo a leggere la recensione completa curata da Tommaso Pugliese.