Che Cygames sia una discreta potenza economica nel magico mondo dei videogiochi è cosa nota, ed è quindi piuttosto naturale che ci sia notevole interesse per qualunque suo prodotto. Da anni ormai la casa ha avviato progetti con alle spalle risorse non sottovalutabili e, seppur le sue proprietà intellettuali non abbiamo chissà quale incredibile popolarità nel nostro mercato, rappresentano comunque solide basi su cui costruire titoli di valore.
L'intento della casa, peraltro, sembra da sempre esser quello di sfondare anche al di fuori dell'ecosistema mobile: già molti anni fa avevamo avuto occasione di vedere in azione i prototipi di alcuni dei loro giochi odierni (Granblue Fantasy Versus quando si chiamava "Project Red" e Relink con alle redini ancora Platinum, per dire) e l'investimento in team capaci di creare giochi riconoscibili più per il loro valore che per il marchio ci era parso un ottimo punto di partenza, in un mondo ormai sempre più cinico. Laddove Versus però, pur non avendo sfondato nel panorama, è risultato un picchiaduro rispettabilissimo (con la sua edizione Rising apparentemente capace di portarlo al livello dei migliori), Granblue Fantasy: Relink è sempre stato un titolo di ben più difficile lettura: i cambi di team alle redini non lasciavano ben sperare nemmeno i fan più sfegatati, e non è mai stato ben chiaro come la direzione fosse cambiata rispetto alla visione iniziale, specie con la conferma del director originale, Yasuyuki Kaji, anche a capo del nuovo gruppo di sviluppatori. Ora, tuttavia, abbiamo finalmente avuto occasione di testare a lungo una versione completa del gioco, oltre che di osservare un po' di contenuti avanzati. La direzione intrapresa? Interessante e non priva di potenziale, ma anche piuttosto rischiosa e forse non del tutto adatta al panorama occidentale.
La vita non solitaria dell'avventuriero
Non c'è moltissimo da dire a livello narrativo di Relink: l'universo di Granblue è fin troppo consolidato, e la base è sempre la solita dell'infinito viaggio di Gran Lyria e Catalina alla ricerca della mistica Estalucia. Il gioco anche stavolta parte dalle solite premesse e sembra costruito su alcuni degli eventi principali del gacha mobile; dobbiamo però ammettere di non aver seguito particolarmente da vicino lo sviluppo della trama di quel titolo e di non essere al momento in grado di valutare (anche perché abbiamo visto solo una minima parte della narrativa) fino a che punto Relink ne ricalchi da vicino gli sviluppi. Se non altro, ne riprende indubbiamente lo stile, dato che le missioni primarie e secondarie sono accompagnate da capitoli narrati dai vari personaggi, che ricordano i capitoli personali e gli approfondimenti della storia del gioco mobile. Non che la cosa ci stupisca; sarebbe stato ben più strano un distacco completo dalla serie madre.
Una struttura di questo tipo ha ovviamente molta più presa su chi già è un amante della saga; per tutti gli altri le vicende di Granblue Fantasy: Relink non vantano spunti particolarmente interessanti o chissà quale straordinario colpo di scena. Quei pochi dialoghi su cui ci siamo soffermati durante la prova, poi, non sono certo stati in grado di catturare la nostra attenzione. Sì, insomma... difficilmente giocherete all'opera di Cygames per la scrittura, la ciccia qui è chiaramente altrove; se la cosa non vi preoccupa, però, sappiate che i contenuti se non altro non mancheranno: durante l'evento è stato confermato che l'avventura principale dura tranquillamente più di 20 ore, e che può tranquillamente superare le 100 se si decide di addentrarsi nei suoi sistemi e nell'endgame. Curiosamente, laddove affermazioni del genere tendono di norma a venir "gonfiate" dai team di sviluppo, a evento concluso la stima ci è parsa più realistica che mai. Una volta completata l'avventura primaria, difatti, lo scheletro del gioco cambia per avvicinarsi a quello di una sorta di live service e non saremmo sorpresi se, in caso di notevole supporto dei giocatori, Cygames iniziasse ad allargare periodicamente questo universo con nuovi contenuti sotto forma di battaglie e boss aggiuntivi.
Cacciatori dei cieli
Meglio spiegare per bene il perché della nostra teoria, anche perché è meno campata per aria di quanto possiate pensare. A una prima occhiata infatti Granblue Fantasy: Relink sembra un comunissimo action GDR, dove si seguono classici obiettivi indicati sulla mappa per far avanzare la storia ed è possibile completare anche semplici missioni secondarie, non dissimili da quelle viste un fantastilione di volte in altri titoli del genere; dopo a malapena un'ora di gioco, però, Gran e la sua allegra combriccola arrivano in un'allegra cittadina, che da quel momento diventa un vero e proprio quartier generale. In questo tranquillo paesello diventa possibile da subito migliorare il proprio equipaggiamento, comprare oggetti consumabili utili, attivare quest secondarie di battaglia a un comodo banco delle missioni, e addirittura aprire una lobby e invitare fino a 3 altri giocatori per affrontarle in gruppo. Vi ricorda qualcosa?
Esatto, è la struttura di Monster Hunter, che a un certo punto viene appiccicata alla campagna principale, finché non arriva a sostituirla del tutto. Diventa quindi possibile dopo poche ore alternare alle missioni primarie della storia tutta una serie di altri scontri e affrontarli in compagnia di amici, utilizzando uno dei propri personaggi preferiti. Laddove la cooperativa di Monster Hunter sì concentra maggiormente sull'abilità dei singoli cacciatori, senza preoccuparsi eccessivamente del fatto che questi decidano di supportarsi a vicenda o meno (salvo che qualcuno del gruppo non usi il corno o certe abilità passive), Relink sembra però esser stato concepito con un sistema più vicino a quello di un MMO action.
Per intenderci, i personaggi di Granblue hanno tutti abilità uniche, che possono venir sbloccate ed equipaggiate in gruppi di quattro al massimo durante la partita; tali capacità sono per lo più offensive, ma non mancano personaggi dotati di abilità di supporto, potenziamenti temporanei di gruppo, o tecniche difensive che attirano l'attenzione dei nemici. Se si gestiscono tali poteri a dovere, i personaggi iniziano a rassomigliare ai classici archetipi degli MMO online, con alcuni di loro particolarmente indicati per ricoprire il ruolo di tank, e altri invece perfetti per massimizzare il danno dalla distanza, curare, o migliorare periodicamente le capacità offensive e difensive del proprio team.
Ora, detta così potrebbe sembrare una noia, ma in realtà il gameplay di Relink non è affatto malvagio: nonostante sia estremamente facile usare le varie manovre ed eseguire delle combo efficaci sui nemici (e non vi siano finezze avanzate da action tecnico), le sinergie tra i poteri sono molteplici e la diversificazione dei combattenti è abbastanza da donare una discreta varietà all'esperienza. Il problema è che questa profondità ci ha dato l'impressione di essere pressoché inutile per la stragrande maggioranza del gioco. Le fasi iniziali della campagna hanno una difficoltà quasi inesistente, che non richiede chissà quale coordinazione per superare le varie quest; in più, è possibile affrontare le missioni con gruppi controllati dall'intelligenza artificiale, più che in grado di fare discreti danni e a restare in vita senza problemi. Alcune missioni a campagna finita, che abbiamo potuto affrontare in gruppo con altri giornalisti, non hanno cambiato di molto le cose, dato che siamo riusciti a battere boss apparentemente molto minacciosi senza sforzo con personaggi usati per la prima volta (e senza preoccuparci troppo delle skill equipaggiate).
In parole povere, il sistema ha senza dubbio una discreta profondità, ma non sembra necessario addentrarsi nei suoi meandri né durante la campagna né a storia finita, una scelta che sinceramente rischia di rendere noiosa l'esperienza piuttosto in fretta. Inoltre, questa difficoltà tarata verso il basso è particolarmente difficile da giustificare se si considera che l'endgame del gioco pare essere invece l'elemento con più potenziale, proprio perché non ci va leggero con il livello di sfida: a fine evento gli sviluppatori di Cygames hanno affrontato un boss molto avanzato a livello massimo, e lì finalmente si è visto un gruppo coordinato, costretto a usare le abilità dei personaggi con un misto di ottimo tempismo e posizionamento, per sopravvivere ai pericolosi attacchi del nemico. Una chiara dimostrazione che, nonostante la sua accessibilità, il sistema può davvero brillare se portato al limite contro boss che costringono a usarne le varie caratteristiche, e meglio ancora se si scelgono gruppi di personaggi con molte sinergie.
Se però tali contenuti richiedessero, come sembra, davvero decine di ore di gioco dalla difficoltà quasi automatizzata per venir raggiunti, il rischio è che la community si stanchi molto prima, senza nemmeno arrivare alla parte più saporita dell'esperienza. Questo tipo di formula, con una progressione così compassata, è molto vicino alle esperienze online di parte del mercato asiatico - ed è plausibilmente per questo che Kaji e i suoi hanno deciso di applicarla - ma dalle nostre parti non è altrettanto apprezzato, e potrebbe alienare gli utenti a velocità luce. Sarebbe un peccato, perché a nostro parere il potenziale c'è, e ci siamo divertiti durante la prova, nonostante tutto. Resta quindi da vedere se la progressione sia in realtà più intelligente di quanto ci sembri - l'esperienza "chiusa" potrebbe averci fatto percepire il tutto meno chiaramente di quanto necessario - e se la curiosa struttura del titolo mutuata da altri giochi sarà abbastanza per conquistare una nutrita community di appassionati. Chissà, forse Cygames ci ha visto giusto e le nostre preoccupazioni sono infondate, solo il tempo potrà dirlo.
Granblue Fantasy: Relink ci ha divertito, ma la sua struttura orientata verso la cooperativa e la lenta progressione della difficoltà rischiano di stranire buona parte dell'utenza. Il sistema di combattimento del gioco, per quanto intuitivo, non manca di profondità e interessanti elementi gdr; il rischio è che i giocatori si stanchino prima di arrivare all'endgame, dove il titolo sembra brillare davvero. Si vedrà al lancio se Cygames ci ha visto giusto, o se ci sarà da cambiare qualcosa nella formula.
CERTEZZE
- Buona varietà di personaggi e build
- L'endgame sembra impegnativo e dotato di potenziale
- La cooperativa è divertente e supportata da numerose battaglie contro i boss
DUBBI
- La difficoltà di tutto ciò che non è endgame è tarata verso il basso
- C'è il rischio che l'esperienza stanchi prima di arrivare alle battaglie più interessanti