Originale sorpresa della conferenza Xbox & Bethesda di inizio estate, High on Life ha saputo immediatamente catturare l'attenzione di un duplice pubblico: da un lato tutti gli estimatori di quell'incredibilmente divertente produzione animata che risponde al nome di Rick and Morty, dall'altro quel popolo di videogiocatori che, accanto a produzioni di enorme portata, prova piacere anche a godersi qualche prodotto dal budget ridotto e che magari punta semplicemente a intrattenere senza strafare.
Se per qualche motivo non conoscete nulla di questo titolo e non avete voglia di dare un'occhiata al trailer posizionato poco più in basso, sfruttiamo queste poche righe per spiegarvi meglio di cosa si tratta. High on Life è uno sparatutto in prima persona realizzato da Squanch Games, un piccolo studio indipendente fondato da uno dei co-creatori di Rick and Morty, nonché uno dei suoi doppiatori storici, Justin Roiland. Bastano pochissimi secondi del filmato di presentazione sopracitato per scovare i punti di contatto tra le due produzioni: il ritmo, le battute sboccate e politicamente non corrette, un certo immaginario follemente fantascientifico, l'essere completamente sopra le righe in ogni singolo istante. Tutto questo all'interno di una produzione indipendente, un Tripla I come si è divertito a dire più e più volte il suo creatore. Non ci troviamo insomma di fronte a un concorrente di Call of Duty o di Battlefield, ma siamo piuttosto davanti a uno sparatutto che fa di tutto per non prendersi sul serio e che sembra avere i presupposti per raccontare una storia estremamente divertente.
Alla Gamescom 2022, all'interno dello stand Xbox che ospitava lo sviluppatore, abbiamo avuto l'opportunità di provare l'intera demo di High on Life da cui era estratto il combattimento finale mostrato durante l'Opening Light Live. Una ventina di minuti posizionati dopo l'incipit narrativo e successivi al tutorial, una sorta di missione 2 per intenderci, con buona parte del gameplay utile a prendere confidenza con i controlli e con lo stile di gioco. Prima di raccontarvi quello che abbiamo scoperto e descrivervi le nostre impressioni, vi consigliamo di dare uno sguardo al ricco speciale sul gioco pubblicato qualche settimana fa, dove potrete trovare maggiori informazioni sulla storia e l'ambientazione.
Uno shooter semplice e dritto al punto
Il primo elemento di gioco emerso dalla nostra prova riguarda proprio l'estrema riduzione all'osso delle dinamiche di shooting di High on Life. Nel gioco ci si muove, si salta e si spara. Almeno nelle sue fasi iniziali, quelle che abbiamo provato. Non sembrano esserci dinamiche di movimento più complesse come scivolate, corse sui muri o strane schivate e contemporaneamente sembrano essere assenti elementi di progressione ruolistici, se si esclude una qualche forma di potenziamento delle armi e della resistenza del protagonista che abbiamo soltanto intravisto prima di lanciarci nella missione. In questa fase "preparatoria" era infatti possibile girovagare per un'abitazione, chiacchierare con nostra sorella e l'assurdo alieno proprietario di un portale con cui è possibile spostarsi di scenario in scenario e anche, per l'appunto, accedere a delle schermate di miglioramento dell'equipaggiamento, che però non erano attive nella demo.
Una volta accettato il lavoro, ci siamo ritrovati a scorrazzare tra le vie di una metropoli aliena estremamente colorata per poi infiltrarci nelle sue fogne alla ricerca del nemico da sconfiggere. In questo modo abbiamo potuto prendere lentamente confidenza con le prime due armi del gioco: la pistola doppiata proprio dal co-creatore di Rick and Morty e un pugnale dalla spiccata furia omicida. Entrambi gli strumenti di offesa presentano due modalità di fuoco: con la lama possiamo infatti sferrare un colpo ravvicinato che ci è sembrato in grado di uccidere immediatamente qualsiasi nemico comune, oppure sfruttarla a mo' di rampino per raggiungere zone molto alte o saltare da una piattaforma a quella successiva, agganciandoci ad alcuni insetti volanti. La pistola invece, oltre a sparare colpi "classici", può essere utilizzata come fosse un mortaio con tanto di parabola del colpo e rallentamento dell'azione durante la fase di mira. In questo modo possiamo ad esempio bersagliare avversari sotto copertura o sbaragliare gruppi di nemici. Gli alieni colpiti, tra l'altro, volano per aria per alcuni secondi rimanendo alla mercé dei nostri colpi e rendendo molto più semplice farli fuori.
Il prosieguo della missione era assolutamente standard con una lunga peregrinazione attraverso le fogne intervallata da alcune fasi platform e da una manciata di dialoghi legati alla storia e il tutto si completava con lo scontro con il boss mostrato durante l'evento di Geoff Keighley. Se sul fronte dello shooting High on Life sembra davvero fare il minimo indispensabile sia in termini d'intelligenza artificiale che di varietà dei combattimenti (e tra l'altro presentava anche troppa mira assistita, speriamo per questioni di bilanciamento legate alla demo), è nell'ambito dei dialoghi e delle situazioni in cui ci siamo trovati coinvolti che il gioco ci ha davvero divertito.
Ascoltare costantemente la pistola parlante commentare le situazioni o cercare di spiegarci dove andare e cosa fare, rimanere coinvolti nei dialoghi fuori di testa del pugnale che ci invita a massacrare qualsiasi cosa si pari davanti a noi, con continui apprezzamenti e godimenti vari quando ci ritroviamo a far fuori un avversario, ci ha fatto sentire talvolta in imbarazzo mentre ci rendevamo conto di stare ridendo a crepapelle nella stanzetta con le postazioni demo.
Possiamo insomma dire che High on Life non ci ha propriamente colpiti per il suo gameplay o per la realizzazione grafica che, per quanto carina, colorata e davvero molto ispirata nel character design, non presenta un comparto tecnico degno di nota e anzi aveva numerose incertezze sul fronte del frame rate accompagnate da qualche imprecisione nella gestione delle fasi in cui era necessario lanciarsi di appiglio in appiglio con il coltello. Tuttavia non possiamo nascondere di esserci divertiti come pazzi e di essere davvero curiosi di scoprire dove la storia andrà a parare, e quali altri strani personaggi e assurde armi il titolo ci farà conoscere e ci "costringerà" ad ascoltare durante la nostra epopea per salvare la razza umana.
Dovremo tuttavia attendere ancora qualche mese visto che il gioco è stato spostato in avanti proprio in questi giorni e arriverà sul mercato a fine anno, per l'esattezza il 13 dicembre su PC, Xbox One e Xbox Series X|S, al lancio direttamente sul Game Pass. Tra l'altro gli sviluppatori ci hanno confermato di essere al lavoro sulla localizzazione in italiano che dovrebbe riguardare anche il doppiaggio e, se questo dovesse rivelarsi vero, sarà un'ottima notizia considerato quanto i dialoghi siano fondamentali per godersi tutto l'umorismo di High on Live.
Dobbiamo ammetterlo: i ragazzi di Squanch Games sono stati molto bravi a venderci High on Life con la demo della Gamescom 2022. Non è assolutamente uno shooter in prima persona rivoluzionario, tanto meno si è fatto notare per il suo comparto tecnico o per un gameplay particolarmente rifinito, ma la follia dei suoi personaggi, delle situazioni incontrate e dei costanti dialoghi che sottolineavano ogni nostra azione, ci hanno divertito come non ci capitava da tempo e la nostra speranza è che il ritmo della battute sia costante per tutta l'avventura. In mezzo a tante esperienze cinematografiche seriose e realistiche, una digressione di questo tipo potrebbe far piacere a moltissimi giocatori.
CERTEZZE
- I personaggi, armi comprese, sono incredibilmente divertenti
- Come shooter fa il suo dovere
- Si ispira moltissimo a Rick and Morty ma non scimmiotta mai la serie
DUBBI
- Tecnicamente abbiamo notato diversi problemini
- Saprà coniugare a dovere lunghezza e ritmo delle battute?