Nel lontano 2013, lo sviluppatore Alx Preston fondò un piccolissimo studio indipendente in uno spazio dedicato al coworking, nella frazione di Los Angeles che prende il nome Culver City. Quello studio si sarebbe chiamato Heart Machine: si trattava di un nome curioso, che nascondeva lo stretto legame con la malattia cardiaca congenita che aveva segnato la gioventù di Preston e che avrebbe condizionato l'interezza della sua maturità creativa. Dopo aver trascorso l'era del college a realizzare dipinti che richiamavano la vicinanza della morte e la fragilità della salute, tale ispirazione esplose definitivamente nei confini di Hyper Light Drifter.
Il protagonista di Hyper Light Drifter era un personaggio affetto da una malattia terminale che incedeva lungo i fondali di un mondo sconosciuto - a tratti ispirato ai classici dell'animazione giapponese - oltrepassando i propri limiti grazie alle inspiegabili tecnologie cui aveva accesso, medium indispensabile per abbattere le minacce che si paravano sul suo cammino. Mescolando l'ispirazione di Heart Machine con l'essenza dei gradi del passato - specialmente The Legend of Zelda: A Link to the Past per Super NES - Preston si presentò al pubblico con una grandissima pubblicazione, il degno coronamento del suo lungo percorso artistico e soprattutto della campagna di crowdfunding che rese possibile l'emersione del progetto.
Si tratta di una situazione molto diversa da quella che oggi ha abbracciato la presentazione in anteprima di Hyper Light Breaker, sequel spirituale di quel primo capitolo che coinciderà anche con l'ingresso di Heart Machine tra le file dei grandi. Ecco tutto quello che sappiamo su questo nuovo progetto, che è tornato a mostrarsi durante lo speciale Day of the Devs a tema Summer Game Fest.
Ambizione smisurata
Alx Preston è tornato a parlare in prima persona, parlando ai microfoni del Day of the Devs. Stando al creatore, questo sequel spirituale sarà: "un videogioco enorme, elegante e sanguinoso". "Come da nostra tradizione, è un gioco cupo e luminoso, ambientato in un mondo mutevole, che può risultare bello e violento al tempo stesso. Si tratta di un punto di riferimento importante per noi, nonché del primo videogioco del suo genere: un titolo open-world nel quale non si visita mai due volte lo stesso luogo. Potremmo definirlo un ibrido di incredibili esperienze open-world come The Legend of Zelda: Breath of the Wild ma strette in un formato roguelike, nello stile di Hades o Dead Cells".
Ma partiamo dalle basi: Hyper Light Breaker sarà un videogioco orientato alla cooperativa e radicato nel genere roguelike, nonché ambientato nel medesimo universo "Hyper Light" che già fece da sfondo al titolo d'esordio di Heart Machine. L'avventura si svolge decadi prima della comparsa del Drifter, nel cuore di un'ambientazione chiamata Overgrowth; esplorando il mondo in solitaria, oppure assieme a un massimo di altri due compagni di viaggio, i giocatori dovranno battere vasti biomi generati proceduralmente e ancorati a una innovativa architettura open-world. E sarà proprio in questi mondi aperti procedurali che si snoderà l'avventura, consentendo ai protagonisti di creare varianti originali, di affrontare orde di creature, di sconfiggere le Corone - ovvero i misteriosi boss che pattugliano i biomi - e soprattutto di provare ad abbattere l'Abyss King, la misteriosa entità che proietta la sua ombra sull'esperienza.
Stando alle informazioni condivise con noi dagli sviluppatori, il punto focale di Hyper Light Breaker risiede proprio nell'infinita quantità di mondi aperti da esplorare, ciascuno strutturato come un ambiente tridimensionale costellato di piccoli e grandi misteri da risolvere. L'ambientazione, inoltre, dovrebbe presentarsi come un costrutto in costante mutamento, caratterizzato da biomi aperti e labirinti sotterranei, progettato come una sintesi fra strutture realizzate artigianalmente ed elementi generati in maniera procedurale. Molta enfasi è stata posta sul sistema di movimento, che mette a disposizione dei protagonisti la capacità di scattare lungo i muri, di utilizzare delle hoverboard, di fare affidamento su delle paravele e di sfruttare dozzine di altre capacità esclusivamente orientate alla libertà della navigazione.
Per chiudere il cerchio delle informazioni preliminari interviene il gameplay duro e puro, ancorato a un "frenetico sistema di combattimento in terza persona". Fatta salva la possibilità di affrontare l'esperienza in singolo o in cooperativa, il cuore del gioco risiede nella costruzione della build, che sarà diversa per ogni partita, attraverso gli incastri fra la moltitudine di strumenti e un ampio arsenale di armi, mettendo a punto protagonisti capaci di spingersi sempre più a fondo nei biomi. Inoltre si è parlato di un misterioso "insediamento", probabilmente il tradizionale hub di gioco, un segmento che presenterà costantemente nuovi personaggi da visitare a cavallo fra una partita e l'altra nonché tutte le classiche funzionalità volte a garantire potenziamenti permanenti.
L'eredità di Hyper Light
Quando Hyper Light Breaker è stato mostrato al pubblico per la prima volta, gli appassionati sono rimasti leggermente scioccati dal violento cambio di tonalità rispetto al predecessore spirituale. Alx Preston ha prima di tutto sottolineato la forte volontà del team di percorrere questa direzione, per poi affermare l'importanza di cogliere le opportunità rivoluzionarie generalmente offerte dal tessuto dei sequel. "Perché non dovrebbe esistere, un giorno, un Hyper Light Racer ad esempio?", ha dichiarato in un'intervista, affermando che se un universo narrativo ha il giusto potenziale non esiste un limite a ciò che è possibile realizzare in modo coerente.
Ciò detto, Hyper Light Breaker rappresenta anche l'ultimo tassello nel percorso di maturazione dello studio, iniziato tramite l'auto-pubblicato Hyper Light Drifter, proseguito nell'emersione di Solar Ash sotto l'egida di Annapurna Interactive, e riversatosi oggi nell'imminente seguito della prima fatica, che ha trovato un importante partner in Gearbox Publishing, un membro della grandissima famiglia di Embracer Group. Alla crescita dello studio è seguito un eguale incremento dell'ambizione creativa, nonché della voglia di raggiungere un pubblico che sia sempre più vasto.
Solar Ash poggiava su radici tecniche impeccabili e trovava i maggiori punti di forza proprio nel comparto del gameplay, pertanto quella alla base di Hyper Light Breaker si presenta come un'operazione degna di fiducia; anche perché il contesto di riferimento ha ancora molto da dire, e l'anima ricamata attorno alla voglia di riscrivere le regole dell'open world, scommettendo su un inedito approccio al movimento, sembra avere le carte in regola per ritagliarsi uno spazio importante nel sottobosco dei roguelike. Ormai non manca molto: Hyper Light Breaker alzerà il sipario su Overgrowth in accesso anticipato durante l'autunno, esordendo prima su PC - nello specifico su Steam - per poi abbracciare piattaforme non ancora annunciate.
Terzo progetto di Heart Machine, Hyper Light Breaker ripesca l'universo narrativo dell'introspettiva opera d'esordio per trasformarlo nel teatro di un titolo ben più ambizioso. Chiusa l'onirica avventura del Drifter, questa nuova opera apre un capitolo inedito a base di azione roguelike e architettura open-world, arricchito da una componente cooperativa e una rigiocabilità apparentemente illimitata. Il cambio di direzione di Alx Preston è netto, ma tutti i grandi studi di sviluppo sono diventati tali inseguendo una grande ambizione; Heart Machine ha tutte le carte in regola per compiere il grande salto, ma riuscirà la nuova formula a non far sentire troppo la mancanza delle atmosfere dell'originale?
CERTEZZE
- Meccaniche di gioco tratte da Hades e Dead Cells
- Mondo aperto ispirato a Breath of the Wild
- Ottimo stile artistico
- Eccellente sistema di movimento
DUBBI
- Sacrifica l'atmosfera unica di Hyper Light Drifter
- Non è facile emergere fra gli sparatutto in terza persona
- La formula in accesso anticipato è una lama a doppio taglio