Il grande naturalista Linneo, il botanico svedese che nel Settecento ha gettato le basi del sistema tassonomico impiegato tutt'oggi per classificare le forme di vita terrestre, scriveva che l'ordine dei funghi è "un caos". Un giudizio lapidario, ma preciso. Non è semplice studiare degli esseri viventi che spesso crescono con forme diverse all'interno di una singola specie, con una composizione chimica variabile a seconda dei luoghi: il linguaggio dei funghi è composto da un alfabeto che soltanto in parte siamo riusciti a decifrare. Allo stesso modo, analizzare le manifestazioni videoludiche di questi enigmi è una sfida complessa e affascinante, anche perché si tratta di un percorso poco battuto dalla critica videoludica.
I funghi sono forme di vita davvero singolari e va registrata una tendenza: negli ultimi anni, l'interesse della scienza nei confronti di questo regno della natura è aumentato a dismisura. Parallelamente è cresciuta l'attenzione anche da parte degli sviluppatori dei videogiochi. Se è vero che i funghi sono sempre stati presenti nei mondi virtuali, mai come negli ultimi anni hanno ottenuto rappresentazioni videoludiche profonde e affascinanti, capaci di farci riflettere sui temi dell'identità, della connessione, della solidarietà e molti altri ancora.
Scopriamo, quindi, il rapporto tra funghi e videogiochi.
Potenziamenti, cure, pozioni e… magliette?
Se vi chiedessi quale sia il primo fungo videoludico che vi viene in mente, sono sicura che per molti di voi la risposta sarebbe l'iconico Super fungo. Presente fin dagli albori della serie Super Mario (la sua prima apparizione è avvenuta in Super Mario Bros., nel 1985), ha la forma tondeggiante di Agaricus bisporus, molto apprezzato a livello mangereccio, e i colori sgargianti della temuta Amanita muscaria.
Questo fungo è senz'altro tra i più appariscenti abitanti dei boschi ed è considerato pericolosissimo nell'opinione comune, talora additato come mortale. La descrizione degli effetti dei funghi velenosi nei manuali micologici è molto variabile, anche perché - come sopra accennato - la loro composizione chimica varia fortemente anche all'interno di una stessa specie, essendo legata alla composizione del terreno. Si registrano addirittura variazioni significativa da soggetto a soggetto tra quelli nati nello stesso micelio secondario; tuttavia, in linea generale Amanita muscaria non è certo considerata tra i funghi più pericolosi al mondo, mentre ne è ampiamente attestato il suo utilizzo come psicoattivo: le prime testimonianze scritte sul suo impiego risalgono alla metà del '600, ma è probabile che i suoi effetti fossero noti all'uomo già da secoli, se non da millenni.
Secondo il naturalista Terence McKenna, il consumo di funghi dagli effetti psicoattivi sarebbe un fenomeno antichissimo, che affonderebbe le sue radici nelle origini dell'evoluzione biologica, culturale e spirituale degli esseri umani: sarebbero stati i funghi ad accendere nel cervello dell'uomo paleolitico la scintilla della conoscenza e della riflessione sul sé. Allo stesso modo, il Super fungo promuove la crescita del piccolo Mario, trasformandolo in Super Mario e aumentando le sue capacità fisiche, "evolvendolo" in un essere potenziato e superiore.
Nell'ambito dell'ultimo Indie Games Showcase dello scorso giugno, il Wholesome Direct ha schierato un variopinto esercito di videogiochi dedicati alla coltivazione dei campi, alla preparazione di pozioni e, più in generale, alla cura del mondo naturale. Non poteva mancare un gran numero di funghi, che saranno utilizzati, ad esempio, per preparare pozioni in Potion Permit e in Garden Witch Life. Insomma, il mondo dello sviluppo indipendente è tutt'altro che insensibile al fascino di questi esseri enigmatici, come dimostrato anche da Stardew Valley, dove si trovano anche degli altissimi funghi-albero dal cappello colorato - ancora una volta - con i colori brillanti di Amanita muscaria. Saranno soltanto frutto di fantasia?
La risposta è: non proprio. Il nostro pianeta ha già conosciuto organismi simili ed è accaduto nel lontano Devoniano, ben quattrocento milioni di anni fa: si trattava dei Prototaxites, funghi capaci di raggiungere un'altezza di ben otto metri. Esteticamente avevano ben poco a che fare con le forme fungine più comuni nell'immaginario collettivo: privi della tradizionale forma a ombrello, somigliavano più a pinnacoli viventi che svettavano su tutte le altre specie allora presenti, in un mondo in cui le piante non superavano il metro di altezza e nessun animale dotato di spina dorsale era ancora uscito dall'acqua. Scoperte recenti suggeriscono che potrebbe trattarsi di licheni (ossia di organismi simbionti risultante dall'associazione di un'alga e di un fungo), ma una cosa è certa: dovevano essere una vista davvero spettacolare.
Restando su Stardew Valley, l'impiego senz'altro più curioso dei funghi reperibili nei boschi o nei campi del gioco avviene... nella macchina da cucire! Il Common Mushroom può essere utilizzato per creare una maglietta che ricorda molto l'iconica tuta di Super Mario: un simpatico easter egg, certo, ma anche un riferimento all'impiego dei funghi in ambito tessile, sempre più frequente e sdoganato anche dalle grandi case di moda. Nel 2021, la stilista britannica Stella McCartney ha lanciato i primi capi al mondo realizzati in Mylo, presto ribattezzato "pelle di fungo" dalla stampa. Si tratta di un materiale morbido e versatile ottenuto dal micelio, l'apparato sotterraneo del fungo, composto da un complesso intreccio di filamenti, detti ife.
È più comune nei videogiochi l'impiego dei funghi come risorsa mangereccia, magari per comporre pasti saporiti e complessi, il cui consumo garantisce potenziamenti di varia natura al protagonista: è il caso di The Legend of Zelda: Breath of the Wild, in cui l'attività di raccolta, studio degli effetti e cottura di vegetali e funghi costituisce una parte importante del gameplay. È invece questione di sopravvivenza in Citizen Sleeper, avventura RPG dalla forte vocazione narrativa sviluppata da Gareth Damian Martin (autore di In Other Waters, di cui parleremo a breve) ambientata nello spazio profondo: base essenziale dell'alimentazione degli umani e dei robot che popolano la stazione Erlin's Eye sono proprio i funghi, utilizzati per creare gustose bevande o succulenti piatti capaci di rievocare lontani ricordi.
Specie fungine terrestri come i matsutake (Tricholoma matsutake) e i finferli (Cantharellus cibarius) sono al centro della narrazione e - come vedremo - il sistema complesso formato dalle reti micorriziche sotterranee, il cosiddetto "wood wide web", è protagonista di uno dei possibili finali di Citizen Sleeper. Parlavamo della forte variabilità della composizione chimica dei funghi: Martin porta all'estremo questo concetto, in quanto da un fungo coltivabile nella sezione più remota dell'Erlin's Eye è possibile ricavare un composto capace di mantenere in vita lo sleeper, robot protagonista del gioco. La responsabile della struttura di coltivazione, la studiosa di botanica Riko, spiega che ciò non era mai accaduto prima, e teorizza che il fungo sia capace di adattarsi ai bisogni di chi lo coltiva: è una visione fortemente antropocentrica, in cui il coltivatore e le sue esigenze sono poste al centro della scena, diversamente da quanto avviene in In Other Waters. Il fungo di Citizen Sleeper è quindi profondamente "comodo" e accomodante nei confronti dell'essere umano, o comunque del robot che ospita una coscienza umana; non sempre è così, e spesso i funghi sono una minaccia mortale nei mondi videoludici.
Funghi pazzi e funghi zombie
Avversari fungini sono comparsi in molte celebri serie videoludiche. Ad esempio, in Final Fantasy X (e nel relativo sequel/spin-off Final Fantasy X-2) i funghi formano una vera e propria famiglia di nemici. In alcuni casi, i nomi italiani riprendono quelli della versione originale in giapponese, contrariamente alle scelte fatte per la localizzazione inglese: è il caso del FungOngo, essere senziente dal cappello rosso che infesta la Via Micorocciosa.
Incontrare un fungo è un'esperienza emozionante per ogni appassionato; nel mio caso, il primo incontro con un fungo videoludico è stato dolorosissimo. Nel primo quadro di Commander Keen 4: Secret of the Oracle, sviluppato da id Software (i creatori di DOOM) e pubblicato nel 1991, il protagonista Keen viene traumaticamente a conoscenza degli effetti mortali del Mad Mushroom, un organismo fungoide di un bel colore azzurro e con due occhioni strabuzzati in fuori: il suo continuo saltellare rende problematica la navigazione nel livello, dato che il semplice contatto significa morte certa per il povero Keen.
Abbiamo visto che funghi come Amanita muscaria hanno potenti effetti psicoattivi: forse è per questo che il fungo, nel mondo videoludico, è stato spesso associato alla pazzia e alla perdita della piena coscienza di sé. In EarthBound i funghi possono infliggere ai protagonisti uno status negativo noto come "mushroomization". In giro per il mondo si possono incontrare i Ramblin' Evil Mushroom, anche loro - proprio come il fungo di Super Mario - simili nell'aspetto ad Amanita muscaria. Non si tratta di nemici temibili: i loro attacchi non infliggono danni rilevanti, e sono contraddistinti da un basso livello di HP e difesa. Il pericolo sta tutto nelle loro spore, capaci di mettere su casa sulla testa dei personaggi. Gli effetti della "mushroomization" si sentono sia fuori che dentro le battaglie: sulla testa del personaggio colpito spunta un vistoso fungo, i controlli per la navigazione nel mondo di gioco possono venire alterati senza preavviso (rendendo complicata anche la semplice azione del camminare) e il soggetto affetto dal malus può essere spinto a comportarsi diversamente dall'opzione selezionata nelle fasi di combattimento, curando i nemici o infliggendo danni ai compagni.
Date le sue abilità di controllo, potremmo affermare che il Ramblin' Evil Mushroom sia più simile alle specie di funghi parassitoidi capaci di controllare il comportamento di determinati animali - come per esempio Ophiocordycepts unilateralis, responsabile di una impressionante parassitosi delle formiche - piuttosto che ad Amanita muscaria, da cui pure deriva le apparenze. Secondo gli autori di un importante studio apparso sulla rivista "Advances in Genetics" nel 2016 e intitolato "From so simple a beginning: the evolution of behavioural manipulation by fungi", la formica infetta sarebbe in realtà "un fungo travestito da formica": Ophiocordyceps, infatti, modifica radicalmente il comportamento dell'animale e lo piega ai suoi bisogni.
Il "fungo zombie" prende il controllo dell'insetto per far sì che perda l'istintiva paura delle altezze che contraddistingue la sua specie e si arrampichi su un punto elevato della pianta più vicina, per poi mordere una foglia e immobilizzarsi sul posto: il micelio passa quindi attraverso le zampe della formica e le fa aderire alla superficie della pianta. Inizia così il processo di digestione del corpo dell'animale da parte del fungo, con sostituzione di una grossa parte della biomassa della formica - circa il quaranta per cento - con le ife fungine. A questo punto, il corpo fruttifero del fungo spunta dalla testa dell'animale ed è libero di diffondere le sue spore verso il basso, contagiando altre sfortunate formiche che si trovano a passare nelle vicinanze. Diversamente da quanto si sarebbe portati a pensare in base al controllo esercitato sulla formica, i ricercatori che studiano Ophiocordyceps unilateralis e gli organismi che lo ospitano non hanno mai trovato tracce del fungo nel cervello degli animali.
È l'esatto contrario di quanto avviene nel videogioco che più ha reso famosi il genere fungino Cordyceps nel mondo. Stiamo ovviamente parlando di The Last of Us, che presto tornerà sui nostri schermi in una versione remake in uscita il prossimo 2 settembre. Negli Stati Uniti alternativi di Naughty Dog, il fungo Cordyceps è capace di "attaccare" gli esseri umani, dando vita a una vera e propria infezione cerebrale chiamata, nel gergo medico del videogioco, "Cordyceps brain infection", anche nota con la sigla CBI. Diversamente da Ophiocordyceps unilateralis, quindi, il fungo di The Last of Us attacca primariamente il cervello umano, colonizzandolo in modo tale da alterarne irreversibilmente le funzionalità e rendendo l'ospite incapace di compiere processi razionali. In una drammatica escalation articolata in più fasi, il fungo diventa sempre più preponderante nel corpo umano, manifestandosi anche visivamente sul corpo dell'organismo ospite.
Come dichiarato da Neil Druckmann, l'ispirazione è venuta proprio da un documentario della BBC, Planet Earth, in cui venivano descritti - e mostrati - gli effetti di Ophiocordyceps unilateralis sulle formiche. Sebbene sia problematico parlare di "nemico" in riferimento a un fungo non dotato di coscienza, il Cordyceps di The Last of Us è sicuramente la forza fungina distruttiva più iconica che la storia del videogioco ricordi.
Misteri alieni e intime connessioni
Tanto nella realtà quanto nei variegati mondi videoludici, il fungo può essere un nutrimento (o addirittura una cura) oppure un nemico spesso caotico e imprevedibile. In altri casi, è un mistero indecifrabile. Le profondità tentacolari di Hollow Knight ospitano le Caverne Fungine, landa popolata da un clan di funghi senzienti in principio pacifici, ma anch'essi piagati dall'infezione che ha devastato Nidosacro.
In una Tavola della Lore reperibile nelle Caverne si legge: "Forza nel sé condiviso. Forza nello spirito unito. In ogni insetto che percorre i nostri sentieri, c'è solo la malinconia della disparità". Si comprende così che il clan dei funghi è in realtà una mente collettiva in cui l'identità dei membri sbiadisce fino a svanire in un tutto più grande. Tuttavia, tra i membri della popolazione delle Caverne Fungine c'è un essere che si distingue: il Signor Fungo. Il suo enigmatico linguaggio può essere compreso dal Cavaliere soltanto se il Fungo Spora viene equipaggiato; allo stesso modo, per leggere il poema che rivela i luoghi che il Signor Fungo toccherà nel suo pellegrinaggio - e in cui potrà essere trovato dal giocatore - sarà necessario utilizzare il medesimo talismano. Stando al poema, il Signor Fungo sarebbe il "Grande Messaggero, colui che annuncerà la fine di un'Era": scovandolo in tutte le sue tappe, si sbloccherà un achievement e una scena finale dal significato molto discusso dalla vivace community di fan di Hollow Knight.
Utilizzando l'Aculeo dei Sogni, il Cavaliere scopre ciò che il Signor Fungo pensa: "Gusci e carapaci divengon segatura, ma nonostante ciò il Signor Fungo perdura...". In effetti, è opinione di molti scienziati che i funghi sarebbero l'ultima forma di vita a prosperare in una Terra morente, data la loro capacità di trovare una strada per vivere anche nelle condizioni più difficili. Sull'impianto nucleare disastrato di Chernobyl sono presenti colonie di funghi radiotrofici in grado di assorbire l'energia emessa dalle particelle radioattive e proliferare tra le rovine; sebbene si tratti di un'affermazione difficilmente confermabile, nel suo suggestivo volume "Il fungo alla fine del mondo. La possibilità di vivere nelle rovine del capitalismo", dedicato al fungo matsutake e alle sue valenze antropologiche, Anna Lowenhaupt Tsing riporta la voce secondo cui sarebbe stato proprio un esemplare di Tricholoma matsutake a essere la prima forma di vita nata a Hiroshima in seguito al devastante bombardamento nucleare avvenuto il 6 agosto 1945.
È arrivato il momento, come promesso, di parlare di In Other Waters, senz'altro uno dei titoli indipendenti più affascinanti degli ultimi anni. Lo sviluppatore Gareth Damian Martin, in arte Jump Over The Age, ci porta nelle profondità marine di un pianeta lontano: una scienziata deve cooperare con l'intelligenza artificiale che risiede nella sua tuta (controllata dal giocatore) per scoprire i misteri della vita aliena. Un pesante - e precedentemente sconosciuto alla protagonista - intervento umano nel passato del pianeta ha portato a un grave squilibrio nei suoi ambienti marini; tuttavia, il mare è popolato da numerose specie di piante, funghi e animali che riescono, nonostante tutto, ad adattarsi e a vivere nelle nuove condizioni. "Somehow the reef survived. Somehow the stalks held on. Tried to revert our mistake": la scienziata trova conforto nel notare che la vita continua, nonostante tutto. Le forme di vita osservate, e in particolare gli onnipresenti funghi, non si piegano alle esigenze umane - come invece visto in Citizen Sleeper - bensì conducono un'esistenza soltanto in parte conoscibile e comprensibile da parte dell'osservazione scientifica, senza che la protagonista pensi d'impiegarli per i propri fini.
In Solar Ash, sviluppato da Heart Machine e pubblicato da Annapurna Interactive nel 2021, ci troviamo sempre nello spazio profondo. Come abbiamo visto, i funghi sono noti per la loro capacità di vivere nelle condizioni più disparate, e non sorprende dunque la loro collocazione in luoghi "estremi" da parte degli sviluppatori. Uno dei luoghi attraversati dalla Voidrunner Rei è l'Eternal Garden, un ecosistema di cui i funghi sono signori indiscussi. Il Giardiniere responsabile della cura delle specie viventi che vi abitano è Arrhic, appassionato poeta: uno dei suoi scritti è intitolato "I sing the hyphae electric", una trasposizione fungina di "I sing the body electric", titolo di una delle poesie più famosi del celebre Walt Whitman.
Arrhic invita Rei a cercare gli Elders, esseri eminenti di quel "mycelium network" che il popolo Umbra considera fonte di tutta la conoscenza. Il concetto è ben noto agli scienziati, che lo definiscono anche "wood wide web": si tratta, come già accennato, della complessa rete di connessioni che lega vari organismi dei boschi (tra cui funghi, alberi e altre piante) formata dal micelio sotterraneo dei funghi, tramite il quale è possibile lo scambio di sostanze chimiche e, stando a recenti studi, anche d'informazioni su avvenimenti rilevanti che accadono nell'ambiente. Al network di Solar Ash si uniscono tutti gli organismi defunti, che non muoiono mai davvero: il loro destino è quello di unirsi a un'unica coscienza collettiva che garantisce, nelle parole del più sacro tra gli Elders, crescita attraverso la morte, e una nuova vita tra le ife del micelio.
Tornando sulla Erlin's Eye di Citizen Sleeper, il robot protagonista e i suoi compagni di viaggio si trovano spesso a interrogarsi sul concetto di identità e sul valore del singolo. Una possibile soluzione a questi problemi viene proposta dal Gardener, misteriosa entità che appare allo sleeper per invitarlo a unirsi al coro di esseri viventi che fanno parte del "wood wide web": accettando l'offerta, il protagonista avverte parti di sé stesso decadere, mentre qualcos'altro si nutre di quella decadenza, "and together you sing the song of growing things", si legge a schermo. È forse il finale, tra quelli possibili in Citizen Sleeper, più affascinante e di complessa interpretazione, specialmente per chi non si è mai avvicinato all'enigmatico mondo dei funghi.
Sebbene questo aspetto non abbia ricevuto particolare attenzione - almeno finora - da parte dei critici, nel blockbuster Elden Ring l'universo fungino gioca un ruolo importantissimo. Nella landa di Caelid, devastata dalla marcescenza scarlatta portata da Malenia, funghi di vario genere hanno invaso il terreno: in larga parte simili a quelli appartenenti alla specie Sarcoscypha coccinea, sono manifestazione della divinità esterna della marcescenza e vengono anche utilizzati come equipaggiamento dai suoi fedeli. Nella descrizione del Set di armatura fungino si legge: "Parassita micotico che ha infestato un intero corpo. Coloro ormai corrotti dalla marcescenza scarlatta li considerano paramenti sacri che vincolano alla terra stessa"; quanto alla Corona fungina, la descrizione afferma che "Queste colonie di funghi formano un imponente copricapo. Un tempo, antichi lord servirono la marcescenza, ed è possibile che queste formazioni servissero da corone".
È possibile che i funghi della marcescenza siano anche capaci di un controllo mentale simile a quello esercitato da Ophiocordyceps unilateralis, e che dunque siano responsabili della pazzia del Generale Radahn: gli effetti del morbo, infatti, si sono dispiegati innanzitutto sulla sua mente, rendendolo un folle cannibale assetato di sangue. Non sono noti gli obiettivi della divinità della marcescenza scarlatta, ma in base alla natura della sua manifestazione principale, i funghi, si potrebbe dedurre che essa voglia spandersi nell'Interregno per nutrirsi dei suoi abitanti. D'altronde, i funghi sono decompositori per eccellenza, e sono capaci di nutrirsi anche di materiali difficilmente degradabili, tra cui il legno, i filtri di sigaretta, il petrolio e... i pannolini sporchi. Chissà, forse gli organismi fungini della marcescenza scarlatta riusciranno davvero a decomporre l'intero mondo di Elden Ring.
Molti scienziati sono convinti che i funghi, maestri nel trovare la strada per vivere e prosperare in qualsiasi condizione, potranno aiutarci a superare le sfide di un mondo funestato da guerre, pandemie e crisi climatica. Con costi molto ridotti e senza bisogno di costose attrezzature, funghi eduli vengono coltivati in Siria per sfamare la popolazione piagata dalla guerra; composti derivati dai funghi sono utilizzati da molti anni per produrre farmaci salvavita come la penicillina e le ciclosporine, immunosoppressori necessari per scongiurare il rigetto degli organi trapiantati nei pazienti; il vorace appetito dei funghi può essere indirizzato verso la scomposizione del petrolio greggio nelle cosiddette operazioni di micorisanamento. In Disco Elysium, ai margini del "pale", misteriosa sostanza che separa i territori del mondo di fantasia creato dagli sviluppatori di ZA/UM, prospera un particolare tipo di fungo, una muffa che si è adattata a vivere in condizioni estreme: è forse questa l'immagine - un mistero ai margini di un altro mistero - che meglio può descrivere l'enigma delle forme di vita fungine, simbolo dei limiti della conoscenza umana e delle sterminate frontiere del possibile.