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In Sound Mind, il provato di una nuova cassetta di questo intrigante horror psicologico

Il provato di In Sound Mind, un gioco horror in prima persona che con il nuovo materiale ha mostrato dei decisi e inattesi elementi action

PROVATO di Simone Tagliaferri   —   19/07/2021
In Sound Mind
In Sound Mind
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Quando pensate a un gioco horror moderno in prima persona cosa vi viene subito in mente? Di solito il protagonista è solo, disarmato e spesso completamente inerme di fronte ai pericoli che lo attendono. Ogni volta che si viene uccisi si perdono progressi e si è costretti a rifare ampie sezioni, sempre senza potersi difendere. A parte in rari ibridi come Resident Evil Village, che vanno dall'horror puro allo sparatutto in prima persona senza soluzione di continuità, solitamente questi titoli offrono un gameplay molto specifico, fatto di lente esplorazioni di aree molto buie e misteriose (con richiami iconografici al genere messi in bella vista), di sobbalzi continui per colpa di qualche rumore proveniente da chissà dove e di fughe repentine quando individuati dal mostro di turno.

In Sound Mind è in parte così, ossia lo è nella sua prima sezione, ma il materiale che abbiamo avuto modo di giocare ha messo in evidenza un lato completamente diverso del gioco, molto più action.

Scoprite tutto nel provato di In Sound Mind.

Di cosa parliamo

Il faro è il protagonista della seconda cassetta
Il faro è il protagonista della seconda cassetta

Il titolo di We Create Stuff, sviluppatore nato creando mod per Half-Life 2 (sua è Nightmare House 2) è strutturato in modo molto semplice: nei panni di uno psicologo dobbiamo entrare nei ricordi di alcuni pazienti, registrati su delle cassette, per riuscire a scoprire cos'è successo alla nostra città, completamente sommersa, e chi è il tipo misterioso che ci telefona regalandoci parole piene di disprezzo e sguinzagliandoci contro dei terribili mostri.

Nel primo provato di In Sound Mind avevamo avuto modo di giocare con la prima cassetta, ossia di seguire il primo caso, che effettivamente rispondeva a tutti gli stilemi del genere elencati brevemente nel paragrafo precedente. La seconda cassetta però, cambia completamente le carte in tavola, ribaltando in parte la visione del gioco.

La seconda cassetta

Il protagonista si risveglia su di una spiaggia con in pugno una pistola. Già questo ci fa capire che prima o poi dovremo sparare. Senza indugio alcuno iniziamo a percorrere l'unica strada disponibile che ci conduce fino alla baracca di un pescatore, sita di fronte a un piccolo molo cui fanno da sfondo alcune barche incagliate e una luna piena decisamente inquietante. Dentro la baracca c'è una grossa lampada che non possiamo fare altro che raccogliere. Come utilizzarla ci è subito chiaro: afferrato l'oggetto, in cima a una scogliera si attiva un faro per navi che inizia a perlustrare l'intera area. Ogni volta che il suo fascio di luce rossa ci colpisce perdiamo un po' di salute. L'obiettivo principale della cassetta è quindi quello di sostituire la luce del faro. Più facile a dirsi che a farsi.

Saliamo lungo un breve declivio, nascondendoci allo sguardo letale, e raggiungiamo un parcheggio pieno di rottami di auto. Qui facciamo la conoscenza dei primi nemici: dei mostri con un singolo occhio scintillante che proviamo a schivare, anche perché non siamo nelle condizioni migliori per combattere. Il sistema stealth è elementare: stando abbassati bisogna evitare di finire nel campo visivo dei nemici. Quindi niente corse e niente rumori. La zona in cui ci troviamo è piena di strani liquami, che al tocco creano effetti allucinogeni e ci danneggiano.

Quando puoi sparare è più difficile avere paura
Quando puoi sparare è più difficile avere paura

La tensione è palpabile, senonché veniamo scoperti e d'istinto facciamo fuoco... uccidendo un nemico. Gli altri vengono attirati dal rumore degli spari, ma riusciamo a scappare correndo verso la nostra destinazione e dopo pochi secondi non veniamo più inseguiti. Purtroppo sparare ha ammazzato non solo il mostro, ma anche la tensione, visto che non abbiamo più percepito gli avversari come invincibili. Oltretutto i tipi non sono nemmeno particolarmente coriacei, come scopriremo negli incontri successivi, e vanno giù abbastanza facilmente, tanto che impegnarsi troppo per evitarli, se si hanno munizioni a sufficienza, è quasi inutile. E di munizioni ne abbiamo avute a iosa: esplorando i vari ambienti, infatti, non è raro trovare dei piccoli depositi di consumabili, da raccogliere per rimpinguare le nostre scorte. Da questo punto di vista buona parte della seconda cassetta di In Sound Mind ci ha ricordato più uno sparatutto, in cui non esagerare con le raffiche, più che un vero e proprio horror.

Creature d'ombra

I liquami ritornano, chissà da dove vengono
I liquami ritornano, chissà da dove vengono

Comunque sia, ben presto si fa la conoscenza del secondo nemico dell'area: delle creature che vivono nell'ombra e che risucchiano tutto ciò che toccano. In realtà le avevamo già viste nel materiale video mostratoci per scrivere un'anteprima del gioco, ma ora abbiamo avuto modo di affrontarle. Anche in questo frangente più che un titolo horror ci è sembrato di giocare a un action, visto che abbiamo corso da una parte all'altra di un'area antistante al faro, alla ricerca di oggetti da usare per risolvere un puzzle, evitando contemporaneamente di essere risucchiati dalle creature. Qui la pistola non è servita a niente, mentre la torcia elettrica è tornata più che utile, dato che la luce è l'unico elemento a spaventare le creature d'ombra. Nonostante la scarsa tensione complessiva, la sezione si è rivelata abbastanza spettacolare, visti gli effetti legati al risucchio degli oggetti dello scenario, con alberi e auto che spariscono nelle pozze d'ombra create dai mostri.

Superata questa sezione, la cassetta è diventata più tradizionale ed è andata un po' più a fondo con la storia legata al paziente, affidandosi maggiormente ai puzzle e a una grammatica horror classica, fatta di visioni e altri puzzle.

Gli amanti dei giochi horror con puzzle ameranno In Sound Mind
Gli amanti dei giochi horror con puzzle ameranno In Sound Mind

In fase di anteprima avevamo individuato una maggiore versatilità nell'utilizzo degli oggetti, ma in realtà con la prova diretta abbiamo verificato che si è trattata di un'impressione sostanzialmente sbagliata, visto che il processo di risoluzione dei puzzle è davvero lineare. Certo, si torna a usare un oggetto della cassetta precedente in modo leggermente diverso, ma è tutto qui. Staremo a vedere se nel gioco finito ci sarà più spazio per l'espressione del giocatore, ma ci conteremmo poco. Da questo punto di vista In Sound Mind appare sempre più come un'avventura dalla regia forte, in cui c'è poco spazio per divagazioni di sorta.

In Sound Mind è un gioco dalle molte anime, come ci ha svelato questa nuova prova. Dopo una sezione molto tradizionale, come quella della prima cassetta, ci aspettavamo qualcosa di simile, ma siamo stati stupiti. Se in positivo o in negativo ve lo sapremo dire quando avremo il quadro completo del gioco. La seconda cassetta non ci è dispiaciuta nel suo complesso, soprattutto per alcuni risvolti cui è meglio non accennare per non dare troppe anticipazioni, ma vi dobbiamo confessare che di orrore ne abbiamo visto e provato poco. A questo punto ci aspettiamo che anche le altre cassette, che probabilmente avremo modo di vedere solo con la versione finita, cambino ulteriormente le carte in tavola.

CERTEZZE

  • Avventura horror, ma anche sparatutto
  • Lo scontro con i mostri d'ombra è stato spettacolare

DUBBI

  • Troppo poco horror tra fughe e sparatorie?