Il gioco inizia con Indika, una suora con dei forti conflitti interiori, che parla con un uomo con un braccio in cancrena, suo compagno di viaggio per l'intera demo. Sono a terra in mezzo alla neve, caduti per motivi che non ci sono stati raccontati. Gli dice che bisogna amputare se vuole sopravvivere.
Siamo in una versione alternativa della Russia del XIX secolo e, dal breve scambio, capiamo che il tipo è un ex detenuto. Successivamente capiremo anche che lui e la suora non sono proprio dei buoni amici. Comunque sia, i due salgono su di una bicicletta a motore, molto facile da guidare. Intuitivamente seguiamo una traccia lasciata sul soffice manto bianco da chissà chi, probabilmente da un designer premuroso che vuole farci capire dove andare. I due personaggi parlano molto e tentano di spiegarsi su fatti che riguardano il perché sono insieme in quella situazione e su questioni religiose.
Il tema religioso sarà in realtà centrale per tutta la durata della breve demo di Indika, che abbiamo provato per capire se vale la pena attendere la versione finale. Anzi, non c'è da dubitare che l'intera avventura discuterà in qualche modo di religiosità, considerando che stiamo guidando una suora che parla con il demonio, con cui ha frequenti scambi di opinione su questioni come la natura dei peccati e Dio. Ma torniamo in gioco, anche perché non vale la pena di affrontare l'opera di Odd Meter dal punto di vista tematico senza conoscere i risvolti del discorso che tenta di portare avanti.
Coscienza tra i ghiacci
Dopo aver attraversato quella che appare essere una landa desolata immersa in un gelido inverno, abbiamo raggiunto una vecchia fabbrica in disuso mossa da un mulino ad acqua dalle dimensioni imponenti. Qui abbiamo dovuto scavalcare una finestra per andare in cerca di qualcosa con cui sbloccare un carretto che ci bloccava la strada. Perlustrando alcune delle baracche nei dintorni, abbiamo trovato ciò che ci serviva e assaggiato alcune delle meccaniche peculiari di Indika, legate al suo ruolo, ossia abbiamo trovato un libro dedicato a un santo e acceso un cero di un altarino, azioni che ci hanno fruttato dei punti esperienza. Sì, Indika ha un sistema di progressione da gioco di ruolo, legato al conflitto interiore vissuto dalla protagonista.
Nella demo non si esprime moltissimo, quindi per ora è meglio accantonarlo e limitarci a dire che per ogni livello acquisito è possibile selezionare una specie di abilità supplementare, che sembra una presa di posizione sul comportamento della suora, più che un modo per sbloccare poteri extra. Sarà interessante capire quali conseguenze sullo svolgimento della trama avranno le scelte fatte. Detto questo, trovato l'oggetto che cercavamo abbiamo usato una scala per salire su di un tetto e tornare al carretto. Una volta passati abbiamo incontrato l'unico nemico della demo: un cane rabbioso e affamato, davvero grosso, contro cui è impossibile combattere. Scappati lungo un declivio (Indika può correre), siamo entrati nella fabbrica. Qui abbiamo potuto esplorare un po', trovando altri libri di santi e un altro altarino. Abbiamo anche dovuto risolvere un semplice puzzle per riattivare un ascensore meccanico, scoprendo che Indika può spingere e trascinare alcuni oggetti, così da creare delle piattaforme utili per raggiungere luoghi altrimenti troppo distanti. Una specie di Lara Croft con la tonaca, insomma, pur con tutte le differenze del caso.
Parlando con il demonio
La parte più interessante della demo è arrivata dopo aver raggiunto la cima della fabbrica. Qui ci siamo ritrovati a parlare con il demonio e il gioco ha mostrato per la prima (e unica) volta il funzionamento dei suoi puzzle più peculiari: sostanzialmente il contatto con il demonio sembra spaccare la realtà, che Indika può riparare pregando. Quando diciamo "spacca", intendiamo proprio che la mappa si lacera, le piattaforme si allontano e il mondo di gioco viene ammantato di tinte infernali. L'obiettivo in questi casi è quello di trovare il percorso che conduce all'unica uscita presente, riparando o riaprendo lo spacco della mappa a seconda delle aree da raggiungere. Purtroppo un singolo puzzle non consente di valutare la bontà dell'intero sistema, ma non neghiamo che, se ben sfruttato, potrebbe rivelarsi foriero di ottimi momenti di gioco. Sul punto, comunque, vi sapremo ridire.
Dopo essere penetrati maggiormente nella fabbrica e aver superato una prova di equilibrio per camminare su di una trave, abbastanza classica a dire il vero (personaggio pende a sinistra, tu sposta la levetta a destra e viceversa), è partita la scena finale, ossia il cane di cui sopra ha iniziato a inseguirci. In un certo qual modo è stato il momento più debole della demo, perché l'inseguimento si è rivelato essere davvero rigido, con delle azioni precise da compiere per salvare pelle e velo. In alcuni casi siamo morti semplicemente perché ci siamo dovuti guardare intorno per trovare cosa fare o dove andare, perdendo preziosi secondi. Comunque sia, alla fine ce l'abbiamo fatta e siamo stati rimandati alla versione finale, ma non dopo un'ultima chiacchierata con il demonio. Per scoprire che risposte daremo alle sue domande non resta che attendere la versione finale di Indika, che dovrebbe uscire a breve, ossia nel primo trimestre del 2024.
I circa quaranta minuti che abbiamo giocato a Indika ci hanno lasciato con delle ottime sensazioni. Non sembra essere un titolo rivoluzionario, non pare avere chissà quali valori produttivi, ma potrebbe rivelarsi una solida avventura narrativa che affronta di petto un tema importante. Come non desiderare di giocare di più?
CERTEZZE
- Il tema religioso è intrigante
- I puzzle legati alla preghiera potrebbero essere la carta vincente del gioco
DUBBI
- Tutto da verificare a livello narrativo