Lies of P è l'eccellente soulslike sviluppato da Round8 Studio e Neowiz, disponibile su PC, PlayStation e Xbox, in quest'ultimo caso senza costi aggiuntivi per gli abbonati al Game Pass. Si tratta di un gioco che da una parte prende spunto dai classici targati FromSoftware per quanto concerne meccaniche e struttura, dall'altra vanta un comparto narrativo e un immaginario che reinterpretano in maniera dark e inquietante Le Avventure di Pinocchio.
Il romanzo scritto da Carlo Collodi, pubblicato per la prima volta fra il 1881 e il 1883, racconta le vicissitudini di un burattino di legno che sogna di diventare un bambino vero, ma che spesso a causa della sua curiosità, della sua ingenuità e della sua disobbedienza finisce per mettersi in situazioni difficili, a volte anche drammatiche.
Fra le opere più famose della letteratura italiana, Le Avventure di Pinocchio è stato protagonista di innumerevoli adattamenti: dal film d'animazione Disney del 1940 alla serie televisiva italiana del 1972, dall'anime prodotto da Tatsunoko (con il character design di Yoshitaka Amano!) sempre nel '72 alla riduzione cinematografica di Roberto Benigni del 2002, passando infine per il lungometraggio animato di Guillermo del Toro del 2022, vincitore di un premio Oscar.
Gli autori di Lies of P hanno preso spunto dal libro, così come da molte delle trasposizioni appena citate, per raccontarci la storia di un burattino estremamente sofisticato, quasi indistinguibile da un ragazzo normale, che viene risvegliato da un incantesimo e scopre che la città di Krat è stata assediata dalle marionette costruite dal suo stesso creatore, il geniale Geppetto, che si sono improvvisamente ribellate e hanno cominciato ad attaccare gli esseri umani.
Nel celebrare il lancio del gioco, cercando di anticiparvi il meno possibile della sua trama, vediamo quali sono i più importanti riferimenti di Lies of P a Le Avventure di Pinocchio.
Pinocchio e Geppetto
Il burattino e il falegname, idealmente figlio e padre, rivivono in Lies of P all'interno di ruoli per molti versi differenti. Il personaggio che controlliamo è, infatti, ben distante dalla marionetta di legno che siamo abituati a immaginare: una sorta di reinterpretazione dell'Astro Boy di Osamu Tezuka, si presenta come un automa praticamente indistinguibile da un essere umano, con l'unica eccezione del braccio sinistro che rivela la sua natura meccanica.
Laddove gli altri burattini mossi dall'energia dell'Ergo devono rispettare "di fabbrica" i dettami del Grande Patto, che si pone in pratica come una variazione sul tema delle tre leggi della robotica asimoviane, con l'aggiunta di un quarto comandamento che vieta di mentire, il protagonista del soulslike di Round8 Studio è dotato del libero arbitrio e può dunque dire anche le bugie, avvicinandosi alla natura umana ogni volta che lo fa.
Come abbiamo spiegato anche nella recensione di Lies of P, nel gioco Giuseppe Geppetto è un geniale inventore, una figura decisamente più importante rispetto all'artigiano squattrinato del libro di Collodi. Dopo aver scoperto l'esistenza dei cristalli che consentono di animare le macchine, alimentandole virtualmente all'infinito, l'uomo crea un'enorme quantità di automi ed è su questo presupposto che la città di Krat vive e prospera, diventando protagonista di una vera e propria rivoluzione industriale.
Viene da sé che quando i burattini si ribellano improvvisamente e cominciano ad attaccare con furia omicida gli esseri umani, Geppetto viene accusato di aver provocato la sanguinosa rivolta che ha messo a ferro e fuoco le strade, rapidamente riempitesi di cadaveri. Ci sono fazioni di Persecutori determinate a uccidere l'inventore, e non mancheremo di incontrare alcuni dei loro più vivaci rappresentanti.
Sophia e Antonia
Quando giunge all'Hotel Krat, il protagonista di Lies of P incontra finalmente la persona che lo ha risvegliato, Sophia, una splendida ragazza dai capelli turchini che sembra possedere dei poteri magici e infatti nel gioco è l'unica in grado di convertire l'Ergo in nostro possesso in potenziamenti per le statistiche del personaggio. Si tratta ovviamente di una reinterpretazione della Fata Turchina del libro.
Antonia è invece l'anziana proprietaria dell'hotel, nonché vecchia amica di Geppetto. Affetta purtroppo dal morbo pietrificante, una piaga mortale che ha colpito la città praticamente in concomitanza con la rivolta dei burattini, la donna non mancherà di fornirci indicazioni, informazioni e qualche parola di conforto. Il suo nome deriva da quello di Mastr'Antonio, il falegname che regala a Geppetto il legno con cui costruire Pinocchio.
Gemini, Polendina e Pulcinella
Gemini in Lies of P è il Grillo Parlante, sebbene in versione robotica: un minuscolo automa chiacchierone che accompagna P. nelle sue avventure, dandogli qualche consiglio all'occorrenza e parlandogli di Krat e delle creature che l'hanno assediata per prepararlo alle battaglie che dovrà affrontare. Il nome "Gemini" deriva da Jiminy Cricket, la versione disneyana del personaggio.
Polendina e Pulcinella sono invece due marionette che svolgono il ruolo di rivenditori all'interno della hall dell'Hotel Krat. Il primo funge da maggiordomo meccanico della signora Antonia, e si chiama così in riferimento al soprannome che nel romanzo fa andare Geppetto su tutte le furie, Polendina appunto. Pulcinella, stesso nome della marionetta del romanzo di Collodi, è invece il fedele burattino di Venigni.
Lorenzini Venigni ed Eugenie
Gli ultimi due personaggi che troviamo all'interno dell'Hotel Krat durante la campagna di Lies of P sono Lorenzini Venigni ed Eugenie. Quest'ultima prende probabilmente il nome da Eugenio, uno dei compagni di classe di Pinocchio nel libro di Collodi, sebbene il suo sia un ruolo diverso nel gioco: è l'addetta alle armi, e rivolgendoci a lei potremo non solo potenziare i nostri strumenti ma anche costruirne di nuovi.
Venigni è invece un ricco imprenditore, esponente di rilievo dell'aristocrazia della città nonché proprietario della fabbrica dove venivano costruiti i burattini progettati da Geppetto. Nel titolo prodotto da Neowiz la sua è un po' la figura del brillante studioso, capace anche di decifrare codici complessi, e il nome che porta ha una duplice derivazione: Venigni è senz'altro un omaggio al nostro Roberto Benigni, che con Pinocchio ha avuto a che fare in due importanti occasioni; Lorenzini è invece il vero cognome di Carlo Collodi.
Giangio e l'Albero degli Zecchini d'Oro
A un certo punto della campagna di Lies of P, appena fuori dall'Hotel Krat troveremo ad attenderci Giangio, un alchimista che nel gioco funge da mercante ma che richiede pagamenti in un'unica valuta: i preziosi zecchini d'oro che spuntano come frutti da un meraviglioso albero simile a un salice, che si trova a pochi metri dalla sua postazione.
Nel libro di Collodi l'Albero degli Zecchini d'Oro non è che una crudele invenzione del Gatto e la Volpe, mentre nel soulslike di Round8 esiste davvero e col passare dei minuti produce monete che potremo consegnare a Giangio per avere in cambio cubi speciali da sfruttare soprattutto durante i combattimenti coi boss. A proposito dell'alchimista, il suo nome deriva dal coltivatore che nel romanzo ripaga Pinocchio con un bicchiere di latte ogni cento secchi d'acqua raccolti per irrigare il suo orto.
Il Gatto, la Volpe e Alidoro
A proposito di zecchini d'oro, non potevano ovviamente mancare il Gatto e la Volpe, due figure che in Lies of P appaiono controverse e possono svolgere funzioni differenti a seconda di come ci comporteremo nei loro confronti. Gli regaleremo delle monete? Oppure ci rifiuteremo, preparandoci eventualmente ad affrontarli in combattimento?
Il gioco presenta numerosi personaggi che indossano delle maschere e uno di questi è Alidoro, con il suo volto da cane che si rifà al mastino del libro. Si tratta anche in questo caso di un mercante, ma la sua è una merce particolare: vende armi rare e potenti, che potremo però acquistare unicamente utilizzando l'Ergo ottenuto dopo aver sconfitto i boss.
La Confraternita dei Conigli Neri
Se ne Le Avventure di Pinocchio il ruolo dei conigli neri era tutto sommato marginale, quattro creaturine che portavano sulle spalle una piccola bara e venivano richiamati dalla Fata Turchina al fine di mettere in scena una visione macabra, che potesse convincere Pinocchio a bere la sua medicina nonostante il sapore così cattivo, in Lies of P il gruppo è stato reinventato come una banda di pericolosi criminali mascherati.
Si tratta di fatto di un boss "corale", con il maggiore dei quattro fratelli a rappresentare l'avversario principale, munito di un'enorme spada che sembra l'Ammazzadraghi di Gatsu, il protagonista del manga Berserk, mentre gli altri tre, ognuno dotato di una differente specializzazione e di un differente equipaggiamento, irrompono a turno sul campo di battaglia per sfruttare la loro superiorità numerica e metterci in difficoltà.
Nemici comuni, boss e mini-boss
I riferimenti al Pinocchio di Collodi si estendono naturalmente all'ampio catalogo di nemici che avremo modo di affrontare durante la campagna di Lies of P, che si tratti di avversari comuni, boss o mini-boss. Le ispirazioni sono molteplici e variegate, dai diversi burattini-gendarmi che presidiano le strade di Krat alle marionette simili a maggiordomi, cani e finanche inquietanti pagliacci.
Fra i mini-boss troviamo richiami evidenti al libro come l'Asino Furioso, che presidia il ponte e vuole uccidere Geppetto, mentre nella lista dei mostruosi boss che concludono ogni capitolo ci sono citazioni di Mangiafoco, la lumaca e le altre creature descritte da Collodi, pur reinterpretate in maniera molto simile ai temibili Apostoli di Berserk, ugualmente cattivi e pericolosi: riusciremo a sconfiggerli?