Proseguono le proteste contro Unity per la tassa sulle installazioni, con più di 500 software house che si sono unite al boicottaggio dei circuiti pubblicitari e dei sistemi di monetizzazione della compagnia.
Una giusta protesta
La settimana scorsa sedici studi hanno fatto partire l'azione dimostrativa, inviando una lettera alla compagnia e dichiarando che chiunque avesse voluto poteva unirsi. A oggi sono più di 5o3 le software house che hanno aderito, con il numero che continua a crescere ora dopo ora.
La protesta continuerà finché non saranno formulate delle nuove condizioni. Tra gli studi che hanno aderito, ci sono Tap Nation, People Fun, Magic Tavern, Lion Studios, Belka Games, Machine Zone, Clipwire, Mindstorm Studios e tanti altri ancora. Le software house da cui è partita l'iniziativa sono: Azur Games, Voodoo, Homa, Century Games, SayGames, CrazyLabs, Original Games, Ducky, Burny Games, Inspired Square, Geisha Tokyo, tatsumaki games, New Story, Playgendary e Supercent.
Unity nel frattempo ha chiesto scusa e ha promesso che revisionerà le nuove politiche, ma a oggi non ha ancora annunciato novità, nonostante siano uscite delle voci precise in merito ai cambiamennti proposti.
Per maggiori dettagli vi invitiamo a leggere il nostro speciale in cui spieghiamo l'intera situazione.