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Mani al volante di Midnight Club 3

Eravamo volati a Londra per vederlo e ci era piaciuto. Ora siamo tornati, ma questa volta con un joypad in mano...

ANTEPRIMA di Matteo Caccialanza   —   20/10/2004
Midnight Club 3: DUB Edition
Midnight Club 3: DUB Edition
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Mani al volante di Midnight Club 3
Mani al volante di Midnight Club 3
Mani al volante di Midnight Club 3

Il codice testato si è rivelato non molto diverso di quello osservato durante la nostra ultima visita e come tale era ancora vistosamente incompleto, privo di modalità carriera e con solo una minima frazione delle auto disponibili nella versione finale.
Ciò non toglie che la possibilitò di una "prova su strada" abbia contribuito a confermare le buone impressioni che il gioco ci aveva precedentemente lasciato, oltre che a promuovere a pieni voti la formula dell'"open racing" che come sappiamo è il marchio di fabbrica della serie Midnight Club: enormi città liberamente circolabili, che non solo ci concedono la possibilità di scorrazzare a tutta velocità dove più ci aggrada in pieno stile Grand Thieft Auto (o Midtown Madness, o Crazy Taxi, vedete un po' voi), ma aggiungono un nuovo elemento di sfida in corse dove non ci sono muri invisibili che tengano e chi sbaglia la strada... sbaglia la gara!
La struttura di gioco, come le sensazioni provate alla guida dei veicoli, ricalca fedelmente quella di Midnight Club 2, con veicoli veloci e nervosi (chiamarli "automobili" sarebbe riduttivo data la loro estrema varietà, che include persino chopper e moto da corsa) che rispondono ai comandi con estrema immediatezza e "cattiveria", mettendo alla prova le nostre capacità di controllo con un ambiente che non potrebbe essere più lontano da una comune pista da gara.
Come abbiamo detto, il percorso da seguire è pienamente formale, starà a noi individuare scorciatoie e imboccare le strade e gli incroci corretti, che nonostante le tempestive indicazioni sarà fin troppo semplice mancare nella foga della corsa.
Se a ciò aggiungete una gran quantità di ostacoli (lampioni, semafori, innocenti veicoli di passaggio) e un motore fisico realistico ma dalle reazioni estreme (vi ritroverete proiettati in aria prima ancora di capire che cosa avete investito), dovreste farvi un'idea della frenesia che caratterizza ogni aspetto del gioco.
Un'ottima premessa per un'esperienza multiplayer appagante e chi ha provato Burnout 3 online sa bene che cosa intendo: il potenziale di "cattiveria" di MC3 non è affatto minore se pensiamo che una sportellata data al momento giusto è sufficiente a far fare all'avversario un piacevole fuoripista per centinaia di metri, magari per precipitare da sopra una superstrada o finendo nell'acqua di un molo.

Mani al volante di Midnight Club 3
Mani al volante di Midnight Club 3
Mani al volante di Midnight Club 3

Tecnicamente, nonostante gli ovvi limiti di una build ancora lungi dall'avvicinarsi alla sua forma definitiva, è apparso evidente il tributo dovuto allo stile grafico di The Need for Speed Underground, del quale ritroviamo l'ormai irrinunciabile e onnipresente motion blur e il glow di lampioni e fanali che lasciano sullo schermo una scia evanescente che oltre ad incrementare la sensazione di velocità, riproduce fedelmente l'effetto di persistenza sulla retina di fonti di luci in rapido movimento.
I modelli delle macchine sono sufficientemente dettagliati da essere riconoscibili alla prima occhiata, e se anche dovremo rinunciare alle spettacolari deformazioni di Burnout 3, potremo sempre rifarci gli occhi sulla modalità di tuning che permette di effettuare le più insane customizzazioni che un lettore di DUB Magazine abbia mai sognato.
Decisamente un altro livello rispetto a quanto visto nel primo NFS Underground, in MC3 non si tratta semplicemente di modificare gomme, cerchi, spoiler e minigonne: possiamo sostituire l'intero motore, montare gomme di tipo differente a seconda della trazione o della mera estetica, sperimentare assetti ribassati degni della Formula Uno o viceversa usare sospensioni super molleggiate che sollevino la macchina di venti centimetri da terra.
Ancora una volta i ragazzi di Rockstar hanno tenuto a sottolineare che non stiamo giocando a The Sims e che la customizzazione è solo un "goodie" che va ad accompagnare il solido gameplay che era la reale priorità degli sviluppatori.
Da parte nostra dobbiamo ammettere che il gioco ha stile e se si rivelerà longevo almeno quanto è divertente, avrà le sue belle speranze di lasciare il segno in questa stagione. Staremo a vedere.

Quando la velocità non basta mai

La storia di Midnight Club è per certi versi affine a quella di Burnout.
Partito come un "giochino" misconosciuto in mezzo ai grandi marchi delle corse videoludiche, col tempo (e un ottimo secondo episodio) è riuscito a farsi un nome e un solido stuolo di sostenitori, tanto da ritrovarsi, in questo autunno così prolifico di racing arcade, a confrontarsi niente meno che con NFS Underground 2 e Outrun 2, due nomi da far tremare le ginocchia con una storia alle spalle di tutto rispetto.
In effetti il terzo capitolo di Midnight Club non vedrà la luce prima del nuovo anno - probabimente proprio per saltare a piè pari la concorrenza di un inizio stagione decisamente inflazionato - ma a giudicare dalle ottime sensazioni comunicateci da questo breve hand's on, si candida senz'altro come l'arcade cui tutti gli affezionati delle corse si dedicheranno da gennaio in avanti, quando gli attuali blockbuster in uscita saranno ormai mero ricordo di goliardie prenatalizie.