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Mercenaries 2: Inferno di Fuoco - Provato

Dopo aver messo a ferro e fuoco il principe degli stati canaglia, ovvero la Corea del Nord, come non devastarne un'altro?

PROVATO di Matteo Santicchia   —   13/08/2008
Mercenaries 2: Inferno di Fuoco
Mercenaries 2: Inferno di Fuoco
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3 mercenari in cerca di padrone

Si inizia subito scegliendo il nostro alter ego in una rosa di 3 personaggi molto diversi. Lo svedese Mattias Nilson è graziato da più energia e un più alto tasso di rigenerazione della stessa, mentre Chris Jacobs, rappresenta il "tank" del lotto, potendo subire più colpi e soprattutto potendo trasportare più munizioni. Chiude il ventaglio delle possibilità Jennifer Mui, l'orientale a mano armata più rapida e veloce del mondo. Si viene subito catapultati in azione, e come nei film di James Bond, le scene iniziali prima dell'inizio vero e proprio rappresentano condensato un po' tutto quello che troveremo nel gioco.
In azione per conto di Solano, boss della droga, il nostro mercenario si vedrà tradito dallo stesso che, con un colpo di stato diverrà dittatore del Venezuela, scatenando una guerra civile per il possesso delle ingenti risorse petrolifere.
I primi minuti ci vedono sbarcare su un'isola dove dovremmo farci strada fino al monastero dove è tenuto prigioniero un pezzo grosso dell'esercito. L'impostazione free roaming del titolo viene in questo frangente accantonata per una progressione lineare che però ci fa vedere molte cose interessanti, molte delle novità incluse in questo secondo capitolo. Bombe a mano e esplosioni dei tanto amati bidoni rossi pieno di liquido infiammabile ci fanno apprezzare l'estensivo uso del motore fisico Havoc 5.5. Dopo una ben fatta e molto colorata esplosione (che illumina e fa girare per il calore e lo spostamento d'aria il protagonista) tutto va in pezzi e ricade a terra molto realisticamente in mille pezzi, tutti uguali però. La vegetazione nelle vicinanze inoltre brucia sino ad incenerirsi del tutto. Stessa cosa si può dire per gli oggetti che vengono presi in pieno quando si è alla guida di qualche mezzo. Non di rado casse o frammenti di barricate sono rimasti sul cofano della vettura fino a quando una curva presa troppo in velocità ha liberato il mezzo dal peso in eccesso.
Nulla di sconvolgente, ma è sempre piacevole essere sorpresi per delle buone reazioni fisiche in un gioco.

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Quanto vuole per un attacco aereo?

La novità più importante che amplifica molto l'arsenale a nostra disposizione sono gli attacchi aerei. Per abbattere una pesante e enorme cancellata incastonata in un muro di cinta decisamente spesso è stato possibile chiamare il supporto aereo, sotto forma di una bomba a guida laser. Il controllo e la mira della stessa è automatico, basta semplicemente spingere a tempo il tasto X nel mirino e il gioco è fatto. La morte dall'alto però non può essere sempre invocata per togliere le proverbiali castagne dal fuoco: il pilota, di elicotteri e d'aereo che sia, deve essere pagato, e soprattutto deve avere sempre il serbatoio pieno di benzina. Non solo bombe intelligenti ma anche bombe a grappolo e soprattutto la tanto vituperata bomba nucleare, sotto forma di testata tattica e bunker buster. Se il jet sgancia le bombe, l'elicottero può essere usato in un duplice modo, come mezzo per estrazioni e trasporti veloci, cosa questa che evita le lunghe passeggiate da una parte e l'altra della mappa (previo sbloccaggio delle basi), ma soprattutto per trasportare mezzi non disponibili sul terreno. In questa prima parte è stato possibile far recapitare una jeep, ma più avanti si è reso disponibile anche un carro armato leggero. Tutto questo ha un costo, raccogliere denaro in giro per la città e portare a termine le missioni che pagano di più diventa indispensabile. Dopo il doppio gioco di Solano e la conquista del suo palazzo metro per metro per allestire la nostra base operativa, ci si può finalmente immergere nell'atmosfera cittadina, nella lotta tra le principali fazioni per la conquista del petrolio. Nella porzione di gioco provata Il biondo Nilson è stato ingaggiato dalla UPC, Universal Petroleum Company, compagnia petrolifera straniera (si legga americana) che non vede di buon occhio la nazionalizzazione forzata di Solano. Sarà per questo che il presidente Chavez se l'è presa tanto da dipingere lo sviluppatore Pandemic come una sorta braccio armato videoludico del governo statunitense?
Col progredire del gioco si renderanno disponibili anche altre fazioni, come l'esercito Cinese, le truppe Onu, chiamate qui AN, e i pirati rastafariani.

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Grand Theft Carro Armato

La libertà d'azione concessa al giocatore sta tutta qui, nel bilanciare i rapporti tra le varie fazioni, nello scegliere quali missioni affrontare per arrivare a Solano. Ad esempio lavorando per i petrolieri, difficilmente potremmo avere buoni rapporti col governo, ma basta uccidere, anche per errore, alcuni soldati della UPC, per vedere mutare significativamente gli equilibri sul campo, e quindi le "proposte di lavoro". I primi contratti avuti, hanno mostrato meccaniche di gioco a metà tra Grand Theft Auto e uno sparatutto in terza persona decisamente cattivo e poco ragionato, vista la latitanza di un qualsivoglia sistema di coperture, presente invece nel titolo Rockstar.
Per iniziare ci è stato proposto di rubare un carico di armi da portare al legittimi proprietari. Nulla di particolarmente originale e divertente se non fosse che le armi e le casse di munizioni, gettate alla rinfusa sul pianale del pick up, grazie al motore fisico Havok tendevano a muoversi troppo e finire per strada. Ogni fucile perso, 500 dollari in meno di ricompensa, di conseguenza è stata d'obbligo velocità ridotta e curve pennellate, nonostante le mitragliate provenienti dagli inseguitori di Solano. Successivamente un contratto ben più succulento e lungo da portare a termine, ci ha visto alle prese con la consegna di 3 apparecchiature di controllo audio in altrettanti basi governative nemiche. Prima di far atterrare il nostro elicottero con i preziosi apparati, le basi nemiche hanno decisamente cambiato conformazione a colpi di rpg e esplosivi detonati a distanza di sicurezza. Inoltre è stato possibile anche rubare qualche carro armato: non basta semplicemente spingere il tasto triangolo, ma dopo aver superato un piccolo ed esilarante, in quanto totalmente gratuito e irrealistico, quick time event, si riuscirà a prendere possesso del corazzato. Fatto questo mettere a ferro fuoco le munitissime difese nemiche diventa un gioco da ragazzi.

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La bellezza dell'inferno di fuoco

Se sul fronte della giocabilità e delle meccaniche di gioco il lavoro di Pandemic è quasi a buon punto, su quello grafico, sembra ancora che ci sia qualcosa da limare. Il gioco è pieno di alti e bassi, con delle pirotecniche esplosioni veramente ben fatte e un'ottima fisica alla base dei mezzi e una (quasi) completa distruttibilità degli ambienti. I modelli dei nemici, delle vetture e delle strutture invece non sono propriamente esaltanti, ma in un titolo del genere non si può pretendere un dettaglio molto alto visto che si è in presenza di mappe di gioco enormi brulicanti di soldati e civili. L'impressione avuta in questa prova è stato sicuramente positiva: il gioco sembra essere molto divertente, con missioni piuttosto varie e un buon numero di mezzi da rubare, con la piacevole inclusione del supporto aereo, da gestire oculatamente, a condire il tutto. E' stata anche annunciata la modalità cooperativa on line in cui sarà possibile entrare e uscire in partita liberamente, plus questo di sicuro molto gradito. A breve, si parla infatti della prima settimana di settembre, potremo scatenare l'inferno di fuoco su PlayStation 2, PlayStation 3, pc e Xbox 360.