Costruisci il tuo esercito
La struttura sarà piuttosto classica: affiliatisi a una fazione si riceveranno una serie di missioni primarie e secondarie da portare a termine, così da ottenere il doppio risultato di addentrarsi nei meandri della trama e guadagnare denaro utile al reclutamento di nuovi mercenari in grado di garantire i più svariati tipi di supporto. Passo dopo passo ci si potrà far forti dell'aiuto di piloti di elicotteri e aerei da far volare sopra le teste dei nemici o radere al suolo certi obbiettivi sensibili, meccanici che potenzino i mezzi montandogli le armi più folli e gli altri più o meno classici servizi utili a vincere una guerra. Durante la normale azione, girovagando tra le strade o nelle macchie d'alberi dell'immensa mappa, si potranno compiere praticamente tutte le attività tipiche dei free roaming, godendosi un mondo dinamico non solo per il solito traffico utile a fornire i mezzi di trasporto qualora se ne rimanesse senza, ma anche per le continue battaglie portate avanti dai gruppi di guerriglieri contro l'esercito di Solano. È forse proprio l'estrema velocità e la frenesia restituita da ogni istante di gioco l'elemento che allo stato attuale dei lavori più convince di questo Mercenaries 2: World in Flames, non essendoci mai un istante di pausa o un'incertezza, con colpi espulsi dalle canne delle oltre trenta armi presenti senza alcuna interruzione mentre si è intenti a farsi largo verso questo o quel punto segnalato dall'oramai tradizionale GPS, spesso un accampamento o qualche struttura da “bonificare”.
Tanta potenza di fuoco non può più essere solo utile a martoriare i corpi dei poveri bersagli e Pandemic Studios non si è tirata indietro nemmeno questa volta, lasciando liberi di disintegrare tutte le strutture che si incontreranno lungo il cammino, siano esse basse costruzioni in laminato o palazzine di diversi piani. Missili ed esplosivi non saranno però solo utili a polverizzare gli insediamenti umani, dato che anche le enormi piante padrone di buona parte della mappa prenderanno fuoco e si piegheranno fino a spezzarsi quando l'impatto sarà eccessivo. Non una novità assoluta ma un'applicazione profonda come non mai, su console, di un modo piuttosto recente di concepire l'interazione con l'ambiente di gioco.
In aiuto di Marcella
La missione giocata davanti agli occhi dei presenti nel corso della presentazione si posiziona circa un paio d'ore all'interno dell'esperienza e vedeva il mercenario scelto, Mattias Nilsson, incontrare in un piccolo villaggio il capo di un gruppo di ribelli, Marcella Acosta, figura caricaturale della classica rappresentazione della donna- comandante dai difficili pregressi e con una scorza oramai dura da penetrare, spietata come il passato della nazione di cui ora cerca la liberazione. La richiesta fatta al giocatore è in questo caso quella di abbattere tre edifici di una cittadina, importanti sedi logistiche dell'esercito nemico. Lo svolgimento del compito in sé non ha aggiunto nulla di nuovo a quanto era lecito aspettarsi, ma alcuni interessanti spunti sono comunque di possibile individuazione: il centro urbano oramai militarizzato fine ultimo del cammino si è presentato ricco di personaggi controllati dal computer, tanto che quando si è giunti a destinazione parte dei soldati di Solano erano già impegnati in altri focolai di rivolta che è stato possibile sfruttare per avere un più rapido accesso ai bersagli; d'altra parte la spesso eccessiva quantità di eventi che animano lo schermo tendono a rendere un po' troppo confusa l'azione, senza che si capisca bene chi è necessario colpire o dovo nascondersi per riprendere fiato.
I pochi minuti passati con il pad in mano hanno confermato le impressioni precedentemente esposte, con un gran numero di vie percorribili – se la strada non c'è, basta crearla – e tanta immediatezza, a cui ancora però non corrisponde la certezza che nella lunga distanza il gioco riesca a non diventare eccessivamente confuso e sempre uguale a se stesso.
Fuoco e fiamme, anche in coppia
Qualora ci si sentisse soli, è bene sapere che l'intera avventura sarà completabile anche in cooperativa, con il secondo giocatore che potrà connettersi in qualsiasi momento e, similmente, abbandonare qualora si sentisse appagato senza conseguenze per l'amico lasciato solo.
Il primo aspetto tecnico a saltare all'occhio è la fisica, gestita dal motore Havok e settata così da accentuare i balzi per aria e le esplosioni, quasi come se la gravità fosse stata alleggerita, oltre ad avere in delega la gestione di ogni palazzo sbriciolato o pianta sradicata dal terreno. L'impatto è quindi positivo e la mole di poligoni in movimento si unisce a un orizzonte decisamente ampio e profondo, il tutto rafforzato da un frame rate con poche incertezze. Non convinco, almeno per il momento, alcune superfici di troppo approssimativa fattura e i cambi di condizioni climatiche, con la nebbia che in particolare sembra un muro grigio sullo sfondo piuttosto che il frutto dell'evaporazione dell'acqua presente nel terreno. Immediati i comandi, mappati come di consueto e di facile apprendimento.
Il prossimo 5 settembre Mercenaries 2: World in Flames andrà ad arricchire il già inflazionato panorama dei free roaming con una forte connotazione action, solo allora sarà davvero possibile esprimere un giudizio definitivo.
La costola di Activision
Pandemic Studios nasce nel 1998 per volontà di Activision, che subito delega ai nuovi arrivati la creazione di due seguiti come Battlezone 2 e Dark Reign 2. Negli anni seguenti i due Star Wars Battlefront e Full Spectrum Warriors sono dei successi, che nel frattempo le permettono di raggiungere una partnership con BioWare, di cui pochi mesi or sono condivise anche il destino essendo acquistata da Electronic Arts. Attualmente i progetti su cui lo studio è al lavoro sono, oltre all'oggetto dell'anteprima, Saboteur e LOTOR: Conquest.