In missione per Re Rolando
La prima - e più evidente - sterzata rispetto a MySims è rappresentata dal setting, che si è spostato da uno scenario urbano a un universo fantasy in stile RPG giapponese: in questo contesto, l'utente veste i panni di un umile contadino che viene scelto dal Re Rolando per diventare il nuovo Bacchettiere, una figura incaricata di sfruttare dei poteri magici per costruire, abbellire e riparare edifici e strutture e rendere così felici i Sims del regno. Accompagnato dai due fedeli amici Linsday e Pino, il nostro eroe dovrà dunque viaggiare nelle varie isole che compongono il mondo di MySims Kingdom (ognuna caratterizzata da un tema diverso), aiutando gli NPC a risolvere i diversi problemi che li affliggono. Il gioco si divide dunque fondamentalmente in due parti, la prima costituita da una fase di ricerca ed esplorazione: qui si parla con i vari personaggi per ottenere le missioni, si interagisce con l'ambiente circostante per ricavare materie prime ed essenze indispensabili per le proprie creazioni, e ci si può intrattenere in varie attività "socialmente utili". Le virgolette sono d'obbligo però, visto che la nostra sessione di gioco con una preview copy del prodotto ci ha lasciato con la netta impressione che - come nel prequel - fare conversazione o compiere azioni quali lavarsi, mangiare o dormire non abbiano alcun effetto sull'andamento del gioco. La seconda parte di MySims Kingdom è invece quella che meglio rappresenta lo spirito della serie: tramite la propria bacchetta magica, si è chiamati dunque a costruire case e arredarne gli interni, a riparare ponti, a mettere in funzione macchinari di vario tipo posizionando correttamente gli ingranaggi e via discorrendo, in un insieme di processi che a volte si rivelano piuttosto elementari, mentre in altri casi richiedono al giocatore l'utilizzo di un po' di sano ingegno. Prima di poter fare ciò comunque, è obbligatorio anzitutto ottenere la pergamena con la formula magica adatta a creare gli oggetti necessari e in secondo luogo esplorare lo scenario alla ricerca delle essenze richieste. Nel corso della nostra prova, ci siamo ritrovati a scuotere alberi per farne cadere i frutti o a tagliarli per ricavarne legna, così come a prendere a picconate delle pareti rocciose per estrarre preziosi minerali o ancora a utilizzare una sorta di metal detector per individuare materie prime sotterranee.
Il mio regno per un cavallo!
Dal punto di vista ludico, MySims Kingdom sembra dunque fortemente orientato verso un bacino d’utenza molto vasto, vista la semplificazione (comunque godibile) attuata sia in merito all’originale struttura della serie di The Sims, sia riguardo alle meccaniche RPG/Adventure che sono state infuse nel prodotto. Parallelamente - com’era lecito aspettarsi - ci siamo trovati di fronte anche a un sistema di controllo molto user friendly, che sfrutta il Nunchuck per gestire il movimento del protagonista e il Remote in qualità di puntatore per selezionare oggetti e icone su schermo, spostare i vari oggetti durante la fase di creazione e interagire nei piccoli minigame che accompagnano la raccolta delle essenze. Giocare a MySims Kingdom è dunque assai intuitivo, anche se qualche aspetto lascia un po’ interdetti: nella fattispecie, abbiamo riscontrato che l’azione di ruotare un oggetto per posizionarlo correttamente non è immediata come dovrebbe essere, cosa che può creare dei problemi specialmente in presenza di elementi di piccole dimensioni. Qualche dubbio ha suscitato anche la telecamera virtuale, settata di default con uno zoom eccessivo che non consente di vedere bene quello che sta attorno al nostro protagonista. Ma sono comunque peccati tutto sommato venali, che sembrano non inficiare particolarmente il fluido svolgersi del gioco: MySims Kingdom ci è parso dunque globalmente apprezzabile, anche se forse si poteva fare qualcosa di più per ovviare ai limiti del precedente episodio. Lasciamo comunque tali conclusioni alla futura recensione e spendiamo qualche parola nei confronti della realizzazione tecnica, caratterizzata sempre da un gustoso stile fumettoso e super deformed che richiama - anche in questo caso - ad Animal Crossing. Rispetto al prodotto Nintendo però, l’opera EA appare globalmente più curata, soprattutto per quanto riguarda la varietà delle ambientazioni e la qualità delle animazioni sia fisiche che facciali dei personaggi. Notevole comunque anche il numero di oggetti che è possibile costruire, così come le combinazioni attuabili tra gli stessi, un aspetto che - se abbinato a una sufficiente diversificazione di quest e situazioni nel prodotto finale - potrebbe conferire a MySims Kingdom anche un’invidiabile longevità. Staremo a vedere.