A pochi giorni dall'inizio della quarta stagione, previsto per l'11 aprile, Blizzard ha finalmente svelato l'identità del nuovo eroe di supporto che si unirà al cast per l'occasione: abbiamo intervistato Alec Dawson (Lead Hero Designer), Gavin Jurgens-Fyhrie (Lead Narrative Designer) e Chonlawat Thammawan (Senior Tech Artist) per comprendere meglio Lifeweaver, lo stravagante personaggio che potrebbe scuotere il meta di Overwatch 2 alle fondamenta. Nel frattempo, abbiamo anche provato la nuova stagione sui server di prova: il nuovo Pass Battaglia si ispira all'immaginario fantascientifico, con un modello mitico inedito (Sigma Imperatore Galattico) davvero stupendo e tante pose vittoriose, highlight ed emote nell'arco dei consueti 80 livelli.
Resta in piedi un sistema di monetizzazione che non ci ha mai convinto veramente, ma sembra che ad Irvine stiano cominciando a prendere in seria considerazione i feedback dei giocatori: il pool delle mappe non tornerà nella stagione 4, garantendo ai giocatori una maggior varietà di scenari in cui confrontarsi rispetto ai mesi passati, mentre i modelli sbloccabili nei Pass Battaglia precedenti potrebbero tornare presto disponibili in un modo o nell'altro per la felicità di chi se li era persi. Piccoli passi...
Chi è Lifeweaver?
All'anagrafe Niran PruksaManee, Lifeweaver ha 28 anni ed è originario della Thailandia: è lì che ha conosciuto Symmetra presso l'Accademia della Vishkar, ma dopo essersi diplomato e aver girato il mondo, il nostro nuovo eroe ha inventato la tecnologia della bioluce, con cui sperava di salvare i più bisognosi... finché la Vishkar non ha cercato di appropriarsene, costringendolo alla fuga.
I retroscena, raccontati nella consueta cinematica che Blizzard ha preparato per svelare il personaggio alla community, hanno seguito un percorso creativo molto particolare, un vero e proprio brainstorm che ha mescolato le idee dei disegnatori e degli scrittori di Irvine. Inizialmente Niran avrebbe dovuto essere un personaggio molto più anziano, capace di incanalare l'energia vitale attraverso un prototipo della tecnologia di Moira, ma alla fine si è pensato a un eroe più giovane e inclusivo: Lifeweaver, infatti, è apertamente pansessuale. A Blizzard hanno lavorato con attenzione a questo aspetto dell'eroe, perché era importante che fosse espresso con chiarezza in un gioco che ha sempre voluto essere inclusivo senza mai riuscirci davvero.
I veri fan di Overwatch sapranno sicuramente che almeno due personaggi iconici del roster sono omosessuali: Tracer, che è letteralmente il personaggio copertina, e Soldato-76. E lo sanno perché seguono l'immaginario di Overwatch attraverso i media che ne raccontano maldestramente la storia, spezzettandola tra romanzi brevi, fumetti e cortometraggi. La maggior parte dei giocatori, tuttavia, ignora totalmente l'orientamento sessuale di questi personaggi perché nel gioco è rappresentato in maniera sottilissima: Tracer ha forse uno spray e una battuta a King's Row che fanno riferimento alla sua fidanzata, Emily, che fino a questo momento è comparsa soltanto in un fumetto natalizio, mentre Soldato-76, se escludiamo uno spray temporaneo di alcuni anni fa, non si riferisce mai, nel gioco, al suo ex commilitone Vincent, col quale ha avuto una storia che poi è finita proprio per la sua dedizione alla causa di Overwatch.
Jurgens-Fyhrie ci ha assicurato che Lifeweaver, invece, disporrà di un gran numero di battute incentrate sulla sua identità di genere. Niente di osceno, naturalmente; Blizzard ha scritto con delicatezza i dialoghi con gli altri personaggi del roster in cui Niran esprimerà la sua personalità queer attraverso simpatici flirt. Inutile dire che a Irvine stanno camminando sulle uova: sarà interessante scoprire la reazione della comunità LGBTQ+ a questo tentativo di rendere ancora più inclusivo lo sparatutto a squadre della casa di Diablo e World of Warcraft.
Detto ciò, l'aspetto di Lifeweaver nasce proprio da queste riflessioni. Il team ha lavorato sul personaggio partendo da quello che in gergo si definisce concept: "Un druido sci-fi", lo ha definito Daryl Tan. Il team voleva un eroe che usasse le piante per curare e così è nata l'idea di Bocciolo Curativo, il suo fuoco primario. Poi si è arrivati a immaginare il modo in cui l'eroe potesse manifestare visivamente l'energia curativa e si è pensato alle piante in luce solida, la stessa che usano Symmetra e Lúcio. A quel punto gli artisti hanno proposto varie bozze, tra cui quella di un fiore di loto a forma di mandala, da e lì all'origine tailandese il passo è stato breve.
Il team ha poi curato l'aspetto di Lifeweaver con un occhio di riguardo alla mascolinità queer, disegnandone la chioma fluente e il costume sgargiante, caratterizzato dai droni a forma di petali sulla schiena. Lifeweaver è un personaggio elegante nelle parole e nei fatti: in italiano lo doppia Luca Appetiti, che presterà la voce anche a Dion Lesage - il Dominante di Bahamut - nella localizzazione italiana di Final Fantasy XVI.
I poteri di Lifeweaver
Come abbiamo detto, Lifeweaver è un eroe di supporto e il suo kit basilare non è niente di particolarmente impressionante: il summenzionato Bocciolo Curativo, fuoco primario, è un colpo caricabile che cura i bersagli come i Moduli Riparatori di Brigitte e più si tiene premuto il tasto di fuoco maggiori saranno i punti vita ripristinati al contatto. È una dinamica semplice e intuitiva che permette a qualunque giocatore di approcciare immediatamente il ruolo di supporto. Il fuoco alternativo, invece, si chiama Raffica di Spine, ed è un'ampia rosata di bioluce che infligge danni discreti a media distanza. Lifeweaver è prima di tutto un support, ma può difendersi in caso di necessità.
L'abilità speciale di Lifeweaver si chiama Presa Vitale e rappresenta nel gameplay la sua filosofia di vita: in pratica è il Gancio di Roadhog al contrario, nel senso che Lifeweaver può usare Presa Vitale per afferrare i giocatori e trascinarli a sé mentre sono invulnerabili. L'idea è quella di garantire al personaggio un meccanismo difensivo che può letteralmente salvare la vita a un compagno, ma che va usato con saggezza e criterio perché estrarre un alleato da uno scontro significa anche annullarne la presenza in un ingaggio, con tutte le conseguenze del caso. Dawson ha affermato di essersi divertito un sacco con questa abilità, ma il nostro timore è che i giocatori malintenzionati possano impiegarla per boicottare le partite, un po' come fanno alcune Mei col Muro di Ghiaccio.
In un certo senso, tutti i poteri di Lifeweaver hanno una natura duplice per via delle loro meccaniche peculiari che potrebbero cambiare in maniera fondamentale il gameplay di Overwatch 2. Blizzard ne è consapevole e intende monitorare con cautela l'introduzione di Lifeweaver nel meta dei prossimi mesi. Piattaforma di Petali esprime al massimo la filosofia nelle meccaniche di questo nuovo eroe: è il fuoco secondario con cui Lifeweaver lancia un bocciolo che si trasforma in una piattaforma all'impatto. Sia i suoi compagni che i suoi avversari possono camminarci sopra, facendolo sollevare in aria, dove la piattaforma resterà per alcuni secondi, offrendo una posizione sopraelevata che non raggiunge l'altezza degli Stivali Potenziati di Baptiste ma che garantisce comunque un vantaggio: approfittando dello slancio, è persino possibile spiccare un balzo al punto di massima elevazione come fosse un trampolino.
Thammawan ha ammesso che Piattaforma di Petali è stata l'abilità più complicata da sviluppare da parecchio tempo a questa parte, al punto che il team ha dovuto riprogrammarla da capo più e più volte. L'idea era quella di fornire a un personaggio di supporto una meccanica di manipolazione dei movimenti per sfruttare le mappe da una nuova prospettiva di verticalità.
Piattaforma di Petali si presta a un'impressionante quantità di utilizzi strategici. Lifeweaver potrebbe usarla al momento opportuno per spostare un Cassidy così in alto da poter colpire tutti con la sua Ultra oppure per salvare un Bastion da morte certa mentre è in forma di torretta e i nemici si stanno avventando su di lui. Al contempo, si può usare come una specie di trappola per rimuovere gli avversari più pericoli dal campo di battaglia: una Orisa che sta caricando la sua Ultra in mischia, per esempio, oppure un Reinhardt che sta proteggendo la squadra col suo scudo. Sulla carta, l'abilità di Lifeweaver potrebbe seriamente riscrivere le regole del gioco nelle partite altamente comunicative.
Allo stesso tempo, serviva un'abilità che garantisse a Niran un minimo di autonomia: si chiama Scatto Rinvigorente e funziona un po' come quello di Hanzo, anche se cura leggermente l'utilizzatore e, ovviamente, funziona in perfetta sinergia con Piattaforma di Petali, offrendo a Lifeweaver una combo che gli permette di scavalcare ampi spazi nella mappa.
Lifeweaver possiede altre due abilità degne di nota. La prima, Regalo d'Addio, è una passiva che fa comparire una specie di medkit nel punto in cui è morto Lifeweaver: tutti possono raccogliere questo medkit speciale, ma i compagni di squadra rigenerano un maggior numero di punti vita rispetto ai loro avversari.
Infine abbiamo la Ultra, un'altra abilità piuttosto complicata che si chiama Albero della Vita: Lifeweaver materializza un gigantesco albero di bioluce che guarisce tutti i compagni di squadra nei paraggi, e che soprattutto li protegge come fosse uno scudo. I nemici non possono attraversarlo né coi loro colpi né di persona, e infatti Blizzard l'ha descritto come una specie di "B.O.B. guaritore combinato col Muro di Ghiaccio di Mei". Prima di arrivare a questa iterazione, ci ha svelato Thammawan, l'Ultra di Lifeweaver aveva assunto le forme più diverse: a un certo punto era stata una specie di spettacolare Schianto Sismico curativo e un totem in stile Sciamano di World of Warcraft che però non si abbinava all'estetica che avevano pensato per il personaggio.
In conclusione, abbiamo provato Lifeweaver e lo abbiamo trovato un personaggio sicuramente interessante ma anche molto curioso da giocare, che ha bisogno di grande comunicazione e sinergia per funzionare bene in una squadra. È sicuramente complicato per i neofiti: il kit basilare è sufficientemente intuitivo, ma le sue vere potenzialità risiedono nella manipolazione dello spazio e della verticalità che possono essere sia d'aiuto sia deleterie e che potrebbero realisticamente rappresentare un punto di svolta per le dinamiche collaudate di Overwatch 2 o un problema da bilanciare o ridisegnare nel corso delle prossime stagioni.
Ammettiamo di essere più interessati alla reazione della comunità giocante alla natura inclusiva del personaggio: svelato solo da pochi giorni, ha già spaccato in due le opinioni tra quelli che sono impazziti per il suo design, e si sono lanciati nella produzione di fanfiction più o meno divertenti, e quelli che non hanno mancato di coprire Blizzard di epiteti poco raffinati e parecchio omofobi.