Bunnyz
Conigli. Con una bella gabbietta a corredo, per tenerli nella nostra cameretta, accudirli, giocarci, perfino parlarci. Sono conigli sapienti, che vi credevate, altro che passare la vita ad arricciare le labbra, zampettare qui e lì e mangiare carote.
Come nella stragrande maggioranza di questi giochi, iniziamo scegliendo fra tre dei conigli inizialmente disponibili, dopo aver prima inserito il nostro nome ed il nostro sesso. A seguirci attraverso queste schermate troviamo una ragazzina disegnata in stile manga, in maniera del tutto appropriata con il labbro leporino e grandi cuori rosa a tenerle i capelli, che non possono non ricordare due orecchie di coniglio. Giusto se avessimo avuto dubbi sul genere di gioco a cui andiamo incontro.
La scelta del nostro coniglio è fra quattro razze a disposizione: olandese nano, ariete a pelo lungo, rex nano ed ariete nano. Una volta scelto e rinominato il nostro coniglio ha inizio il gioco vero e proprio che alternerà una visuale principale in 3D a quella in 2D, nuovamente in stile manga, dei minigiochi presenti. Dovremo nutrirlo, tenere pulita la gabbia, spazzolarlo e giocare con lui. L’esecuzione dei minigiochi sarà fondamentale, nel gioco, perchè ci permetterà di guadagnare tutti gli oggetti necessari per la cura e l’interazione con i nostri animaletti, come acqua, cibo e giocattoli. La vera particolarità del gioco, tuttavia, risiede nella possibilità di insegnare al nostro coniglietto parole ed eventi, memorizzando date di rilievo come la Festa della Terra o, inconsuetamente, la nostra Festa della Liberazione. Ma non solo, toccando con il pennino sul touch screen le lettere che verranno presentate a schermo, potremo insegnargli a dialogare con noi, apprendendo parole base come “buongiorno” o “come stai”, ad esempio. Il tutto in italiano.
Oltre a tutte queste cose abbiamo poi delle modalità in “esterno”, che ci permettono di far uscire il coniglio dalla gabbia e sgranchirsi le zampe in libertà nella camera, di collegarci in Wi-Fi con altri giocatori per incontrare altri conigli, passare da uno dei nostri animali creati ad un altro o più semplicemente leggere le statistiche del gioco. Si tratta di un prodotto di qualità media, molto semplice nella sua struttura, che non porta assolutamente nulla di nuovo alla ormai evoluta formula tamagotchi. Dobbiamo sostanzialmente prenderci cura del coniglio, insegnargli qualche trucchetto ed impegnarci in una serie di minigiochi piuttosto elementari. Il tutto però strutturato in maniera abbastanza gradevole e non eccessivamente monotona, grazie ad una certa dinamicità tecnica. Una buona via di mezzo, per un bambino, fra il peluche di casa e la gabbietta col coniglio reale, con la differenza che questo non può morire di fame, vero vantaggio di ogni tamagotchi.
Hamsterz
Dopo i conigli abbiamo i criceti. Ossia uno degli animali da gabbia più comuni nelle case dove siano presenti dei bambini, da sempre. Molto più dei conigli, grazie alle dimensioni ed alla maggiore gestibilità. Anche se mordono di più.
Come nella controparte conigliesca, anche qui la prima cosa da fare sarà registrare il nostro nome, il sesso e, in questo caso, definire in maniera leggermente più approfondita il nostro profilo, scegliendo il colore di occhi e capelli, il taglio dei capelli, la stanza nella quale alloggeremo la nostra gabbietta. La grafica che ci accoglie, piuttosto che essere colorata e cartoonesca come quella di Bunnyz, è invece di tipo più realistico. Alla nostra porta busserà una cugina che ci chiederà se vogliamo adottare uno dei criceti della sua cucciolata, e così saremo introdotti nel gioco vero e proprio e felici possessori di un batuffolo di pelo rosicchiante. Non c’è scelta, in questo caso, né della razza né del tipo di criceto, ci sarà affibbiata una “criceta” dorata femmina a cui dovremo naturalmente dare un nome.
Riceveremo a corredo una gabbietta di base, con l’occorrente per cominciare a prenderci cura dell’animale e saremo accompagnati al negozio di articoli per animali per imparare cosa e dove comprare ciò che ci occorrerà in futuro. Al suo interno troveremo anche una sala chat ed un libro nel quale leggere qualche informazioni sui roditori.
A questo punto potremo cominciare il gioco vero e proprio, che ha tutte le caratteristiche di un simulatore vero e proprio e la voglia di essere il più realistico possibile, senza lasciare spazio a criceti parlanti o minigiochi in stile manga. Dovremo essere molto pazienti, la curva in ascesa del gioco è infatti piuttosto lenta e ci obbliga a fare in modo che il nostro criceto raggiunga il maggior numero di stelle possibili, guadagnate attraverso coccole, giochi e cure che dovremo dargli. Possiamo portarlo a giocare con i criceti dei nostri contatti, possiamo accarezzarlo, nutrirlo, cambiare il giornale che fa da fondo alla gabbietta e così via. Quando avremo raggiungo un certo livello di stelle, potremo andare a spenderle nel negozio per comprare giochi, gabbie nuove, accessori e quant’altro.
Uno degli acquisti obbligatori non può non essere la ruota per criceti, che non può mancare in nessuna gabbietta che si rispetti. Ma la caratteristica sicuramente più interessante, quella che rompe il ciclo di monotonia del gioco, è quella di poter fare interagire il nostro criceto con altri ed in questo modo farli accoppiare e generare stuoli di cricetini.
Tigerz
Beh, non proprio tigri. Circo, diremmo, piuttosto.
Si tratta, questo, del titolo di maggior spessore del gruppo trattato. Non è un gestionale, non è un simulatore, ma un vero e proprio gioco con una struttura a missioni e una leggera componente RPG data dalla possibilità di aumentare i livelli dei personaggi giocabili attraverso punti esperienza guadagnati nell’esecuzione delle missioni stesse. Oltre a questi, ad ogni passaggio di livello, guadagneremo delle stelle da assegnare a relative abillità, personalizzando le capacità dei personaggi stessi.
I personaggi in questione sono due ragazzi, Enzo ed Ana, nipoti di un vecchio addestratore di animali da circo finito, dopo anni di estrema fama, per qualche motivo che conosceremo nel corso della storia, in totale disgrazia. I due giovani, che potremo scegliere di usare in ogni missione in maniera del tutto indipendente, dovranno anche prendersi cura di due cucciolini di tigre. Per poterlo fare dovremo guadagnare denaro necessario per acquistare tutti i prodotti necessari per la cura dei felini, ossia saponi, spazzole, cibo e quant’altro, e salvare la nostra agenzia di addestratori circensi dalla bancarotta. Come apprendisti addestratori cominceremo girando il mondo per supportare altri addestratori a risolvere piccolo problemi con i loro animali.
Ogni missione sarà composta da una serie di minigiochi di equilibrio nei quali attraverso un dosato e sapiente uso del pennino dovremo mantenere una barra in oscillazione perfetta o cliccare su stelle che compariranno con assoluto tempismo, fra le altre cose, ottenendo che l’animale corrispondente compia i suoi esercizi con perfezione e successo. Avanzando di livello aumenterà di conseguenza anche la difficoltà e la varietà dei minigiochi, come è naturale, e sempre nuovi saranno sbloccati. Quello che non dovrà mai accadere sarà che ci dimentichiamo di occuparci delle nostre due tigri, Sasha e Misha, cosa che faremo attraverso altrettanti minigiochi.
Tigerz ha una grafica cartoonesca moderna e dinamica, molto gradevole agli occhi, ed il suo gameplay è davvero coinvolgente e divertente, anche per un pubblico di età un po’ superiore rispetto a quella dei suoi cugini coniglieschi e criceteschi. Un gioco di spessore, nel suo genere, che non mancherà certamente di impegnare anche per lungo tempo coloro che decidano di cimentarvisi, fra una carambola ed il sempre affascinante motivo circense che farà da sfondo alle nostre missioni.
Il mio negozio di cagnolini
Ultimo titolo affrontato per questa serie dedicata agli animali domestici è questo simulatore di negozio di cani. Come per gli altri titoli, veniamo accolti all' inizio del gioco da una serie di menu che ci chiedono di inserire il nostro nome ed il nome del nostro negozio. A questo punto siamo pronti ad accedere al gioco vero e proprio, che consiste fondamentalmente nel comprare cuccioli di cane, metterli in gabbiette minuscole, fargli fare qualche seduta di “addestramento” ed attendere che vengano acquistati, in automatico, da misteriosi acquirenti. Con i soldi guadagnati potremo comprare altri cani, una serie di upgrade per il negozio, accessori di vario tipo e, fondamentalmente, ricominciare un ciclo continuo di compravendita.
Il negozio in quanto tale non viene mai visualizzato, di fatto, dobbiamo accontentarci di navigare fra menu, cubicoli con cuccioli rinchiusi e una specie di recinto per l’addestramento. A rendere il gioco un po’ più vario dovrebbero occuparsi alcuni minigiochi che, purtroppo, non riescono nel loro intento. Abbiamo ad esempio un quiz “cinofilo” ma le sue domande, in alcuni casi impossibili (il nome del cane di Britney Spears), in altri scorrette (la relazione fra anni canini ed umani si stima in circa sette a uno, e non quattordici a uno come vorrebbe il quiz) lo rendono semplicemente non fruibile.
Il gioco potrebbe trovare senso nel comparto di addestramento, dove dobbiamo fondamentalmente migliorare comportamento ed attitudini dei cani per alzarne il valore di mercato, ma la limitatezza delle azioni previste e la superficialità del tutto lo rende solo un passaggio tedioso. Il gioco, in sostanza, fallisce nel suo intento, proponendo un gameplay piatto di nessuna attrattiva. Gli insegnamenti cinofili che vorrebbe dare sono inoltre scorretti e fuorvianti e l’incentivazione all’acquisto di cuccioli nei negozi, vittime nella stragrande maggioranza dei casi del traffico di animali dall’est che viene combattuto da anni da tutta la stampa nazionale ed internazionale e dall’ENCI (Ente Nazionale della Cinofilia Italiana), a sfavore dei più seri allevamenti riconosciuti, non dovrebbe essere proposta ad un target di età così giovanile, risultando diseducativa. In sostanza, si tratta quindi dell'unico gioco facente parte di questo speciale che ci sentiamo di sconsigliare.
Negli ultimi tempi il Nintendo DS ha dimostrato di essere, oltre ad un’eccellente piattaforma di gioco per titoli più “hardcore”, anche un contenitore ideale per serie destinate ad un pubblico più “casual”, con titoli diretti a diversi target meno classicamente appartenenti ad una fascia di videogiocatori assidui ed esperti, quali possono essere un pubblico femminile di diverse età, dalle più giovani alle più mature, ai bambini e ragazzini ed agli adulti generalmente esterni alle fasce di età identificabili con il videogiocatore comune.
Abbiamo visto riscuotere grande successo i giochi di attivazione mentale à la Brain Training, come anche le passioni di Giulia ed i titoli culinari come Cooking Mama. Questa volta è il turno dei “Petz”, una vera e propria invasione di giochi dedicati dichiaratamente ad un pubblico giovanissimo, a cui Ubisoft propone intrattenimento con orecchie lunghe e denti da roditore, code scodinzolanti e perfino ruggiti da tigre. A ognuno il suo, vediamo insieme quali siano le caratteristiche dei nuovi Tamagotchi.