Una volta Nintendo aveva due campi di battaglia principali: quello delle home console, più rischioso, in cui poteva permettersi di perdere, e quello dei sistemi portatili, più sicuro, più lucroso, in cui non poteva concedersi sconfitte - cosa che, in effetti, non è mai avvenuta. Il momento più rischioso, in ottica tascabile, è stato l'avvento di PSP, al quale Nintendo ha controbattuto con un azzardo, il Nintendo DS, che è andato oltre ogni rosea aspettativa, sotterrando al contempo (per ora, almeno) il brand "Game Boy". Nintendo Switch è un sistema realizzato e supportato nel miglior modo possibile, ma era anche una meta inevitabile: i giochi portatili stavano diventando sempre più simili a quelli casalinghi, e Nintendo non riusciva più a supportare dignitosamente, soprattutto a livello quantitativo, due sistemi diversi. Fondere i campi di battaglia non è stata una scelta, ma una necessità: le armate si sono unite, e Nintendo si è fatta trovare pronta.
La conseguenza più pericolosa di questa mutazione, per la società giapponese, è l'assenza del "salvagente" portatile: ormai ammiraglia e scialuppa sono un'unica imbarcazione. È necessario, pur ribadendo - come fatto anche nell'ultimo incontro con gli azionisti - che il "core business" sia ancora (e senza dubbi) un sistema che integri hardware e software, trovare un'altra fonte di guadagno perpetua. In questo senso, Nintendo non ha fretta; le casse sono piene di dobloni, Switch vende ancora alla grande, e il salto generazionale è pianificabile con calma.
Il mercato mobile rappresenta ancora un terreno insidioso; inizialmente snobbato, è stato poi utilizzato da Satoru Iwata come una specie di "pubblicità interattiva" per i propri brand, come ponte ideale tra giocatori occasionali e console. Furukawa invece ha invertito la rotta, e Mario Kart Tour (2019) ha abbracciato in tutto e per tutto le dinamiche tipiche dei giochi mobile, introiti frugali e costanti compresi, tanto da occupare per anni le principali menti creative del team della serie. Tuttavia, ci sembra che Nintendo non abbia ancora trovato la propria strada ideale, sempre che ci riuscirà mai: il problema è sempre il difficile equilibrio tra qualità e guadagno, tra pubblicizzare e divulgare i propri titoli senza lederne il prestigio. Del resto, da Mario Kart Tour è uscito solamente Pikmin Bloom (nel 2021), contro il dichiarato proposito di pubblicazioni annuali; il brand più prestigioso, The Legend of Zelda, non ha fatto ancora capolino su smartphone.
Ci sembra difficile insomma che, nel breve termine, il mercato mobile possa garantire quel "secondo pilastro" tanto anelato; più probabile che gli sforzi vengano concentrati nel diffondere i propri brand oltre il mondo dei videogiochi, con parchi tematici e altri prodotti multimediali (film e serie TV, principalmente). Proprio per questo Super Mario Bros. Il Film, in uscita il 6 aprile 2023, è un progetto tanto vitale: perché non è un singolo esperimento, ma un potenziale primo passo verso un territorio largamente inesplorato.
Super Mario Bros. Il Film... e oltre
Nintendo ci ha messo diversi anni a trovare un accordo con Illumintation Entertainment e Universal; quando la partnership è stata ufficializzata, il film ha richiesto circa quattro anni di sviluppo. Miyamoto ha detto che Nintendo è interessata ad altri lungometraggi in futuro, ma per garantire che l'identità dei brand non venga alterata, e la qualità si riveli adeguata, al momento l'idea è quella di svilupparne uno per volta. Quindi, anche se andasse bene Super Mario Bros. Il Film, non aspettatevi un profluvio di prodotti simili; allo stesso tempo, è sostanzialmente ufficiale, in caso di successo, che fungerebbe da apripista per altri progetti similari. Il lungometraggio in uscita nel 2023 non sembra soltanto molto rispettoso del materiale trattato, ma il coinvolgimento di Miyamoto è stato talmente diretto e continuo che l'opera potrebbe avere, se non proprio intenti cosmogonici, il desiderio di "canonizzare" alcuni elementi del brand. Da dove proviene Mario, cos'è il Regno dei Funghi e via dicendo.
Quando Miyamoto sostiene che gli eventuali progetti futuri andrebbero creati uno ad uno, probabilmente lo dice perché convinto che ogni film dovrebbe essere approcciato diversamente. Pensateci: con The Legend of Zelda il modus operandi utilizzato per Super Mario darebbe esiti ridicoli. Gettando su pellicola elementi e citazioni da ogni singolo capitolo della saga, avremmo un insensato minestrone con maschera di Majora, Link di varie epoche, e situazioni talmente assurde che non perdiamo tempo ad immaginare. È palese tuttavia che The Legend of Zelda sia il brand, in ottica cinematografica, che gli appassionati attendono di più: ciò che incuriosisce noi fan, tuttavia, per Nintendo è un problema da risolvere. Serie o lungometraggio? Cartone animato o live action? Questi progetti hanno un potenziale economico enorme, ma allo stesso tempo sono talmente importanti, nell'ottica di definire un brand, da richiedere una cura magistrale. Di volta in volta dovranno essere trovati partner adeguati, e stipulati contratti su misura.
Tralasciando queste difficoltà, da appassionati non possiamo che immaginare quali opere potremmo ammirare nei prossimi anni. Qualcosa su The Legend of Zelda, come già detto. Ma anche Metroid potrebbe essere bellissimo, e potrebbe aiutare eccome la diffusione di un brand che ha sempre venduto poco rispetto alla qualità proposta: la sua stessa esistenza deve molto ad Alien, per cui un approdo cinematografico sarebbe, a livello figurato, una specie di ritorno.
Donkey Kong, il prossimo?
Da un anno ci sono vari rumor che puntano verso questa direzione: il prossimo brand a ricevere un adattamento cinematografico sarebbe Donkey Kong. Non sarebbe un caso isolato, ma un'operazione di rilancio totale del franchise, con l'apertura di un'area apposita nei parchi tematici, e un nuovo capitolo sviluppato a Kyoto/Tokyo. La storia del gorilla meriterebbe un articolo a parte, e prima o poi lo scriveremo, di fatto tuttavia - a metà anni '80 - l'ascesa di Super Mario lo ha posto in disparte, in un angolino che ha occupato fin quando non è stato rivitalizzato da Rare, attraverso la serie di Donkey Kong Country. Escluso il nipponico e strambo (e bello) Donkey Kong Jungle Beat, la serie - in seguito alla fine del rapporto con Rare - è stata di nuovo, per anni, poco considerata; gli ultimi capitoli eccezionali sono stati i due sviluppati da Retro Studios, l'ultimo dei quali - Donkey Kong Country: Tropical Freeze - convertito anche su Switch - risale ormai al 2014.
In breve, Donkey Kong è una serie i cui episodi principali, quelli capaci di definire le caratteristiche stesse del franchise, non sono storicamente sviluppati in Giappone; allo stesso tempo, si tratta di un brand tra i più popolari e lucrosi della storia. Sarebbe solo logico fare qualcosa per dare una nuova linfa vitale alla saga del gorilla, e l'apparizione in Super Mario Bros. Il Film potrebbe essere solo l'inizio: il nuovo design, che fonde quello Rare a quello più "morbido" dei primi titoli (ideato da Miyamoto), potrebbe essere una prima anticipazione dei prossimi sviluppi. Una nuova direzione per la saga, un film apposito, una zona dedicata nel parco tematico: è tempo che Nintendo si riappropri del suo gorilla, e che gli dia il meritato spazio.
È impossibile non notare quanto Nintendo "sprema" poco i propri brand: relativamente a Super Mario, ne avevamo parlato per bene in questo articolo, di cui forniamo qui una breve sintesi. L'idraulico è presente tra i primi dieci franchise più ricchi del pianeta Terra, con dei ricavi provenienti quasi completamente dai videogiochi. Potrebbe sembrare normale, ma non è così; tra gli altri presenti in top ten, quasi tutti ottengono i guadagli principali dal merchandise. Lo stesso Star Wars, per fare un esempio, non è che abbia ricavato soprattutto dai film; ecco, in questo senso Nintendo può fare ancora moltissimo. Soprattutto con Super Mario, ma non solo; non è certamente un'operazione semplice, ma a partire dai videogiochi, passando per i film, potrebbero aprirsi dei sentieri dall'estensione difficilmente ipotizzabile. Non ogni franchise può diventare Pokémon, che è il più lucroso mai esistito: tuttavia quelli Nintendo possono tutti essere espansi, in un modo o nell'altro, ed è proprio per questo che Miyamoto intende trattarne uno per volta. Bisogna trovare la strada giusta per ognuno, così da costruire un impero multimediale esterno al mondo dei videogiochi. Non sarà un processo immediato, ma è la via giusta da percorrere per affrontare un lontano futuro in cui, più che le console Nintendo, saranno importanti i loro giochi/brand. Per semplificare il concetto, dagli anni '80 a Kyoto scolpiscono videogiochi per vendere console: in futuro, forse creeranno film (e pupazzi, e carte, e serie tv) per vendere videogiochi.