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Saturnalia, l'horror di Santa Ragione è un assalto ai sensi

Abbiamo provato Saturnalia, un horror tutto italiano dallo stile unico

PROVATO di Aligi Comandini   —   31/05/2021
Saturnalia
Saturnalia
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Nonostante la cultura del videogioco si stia diffondendo a macchia d'olio anche nel Bel Paese, non si può dire che il mondo dello sviluppo vada di pari passo. Non che ci manchino i talenti, ma nello stivale è innegabilmente arduo avviare una software house, e al di fuori di poche realtà consolidate risulta difficile riconoscere una solida scena "indie" di cui i neosviluppatori potrebbero seguire l'esempio. Considerando la situazione, i Santa Ragione (Wheels of Aurelia, Mirrormoon EP) sono sempre stati una curiosa eccezione alla regola: un team minuto, da sempre capace di farsi riconoscere e di far parlare di sé nonostante risorse tutt'altro che titaniche alle spalle. Il loro nuovo progetto sembra però essere qualcosa di ben più elaborato e ambizioso rispetto a quanto fatto in passato, ma soprattutto pare capace di coniugare l'unicità che ha sempre contraddistinto questo team ad una struttura sufficientemente ben studiata da poter catturare un pubblico più ampio rispetto ai loro storici estimatori. Si chiama Saturnalia, è un horror, e lo abbiamo recentemente provato.

Villaggi labirintici

Saturnalia non è un "horror italiano" solo per la provenienza dei suoi creatori. Si tratta di un gioco ambientato nel paesello fittizio di Gravoi, in Sardegna (con ogni probabilità ispirato dal comune di Gavoi realmente esistente), dove il giocatore veste inizialmente i panni di una geologa di nome Anita. La giovane torna nella cupa cittadina dopo una burrascosa relazione per rivelare al suo amante di essere incinta, ma trova ad attenderla una misteriosa forza occulta che minaccia lei e chiunque si addentri tra le viottole del paese dopo il calar del sole.

Santa Ragione continua a sperimentare con la direzione artistica
Santa Ragione continua a sperimentare con la direzione artistica

Può sembrare una premessa piuttosto scontata, ma si notano nel background elementi narrativi più complessi della norma fin dalle motivazioni della protagonista, e non è certo un caso. Saturnalia è infatti un gioco con protagonisti multipli, che vengono sbloccati gradualmente e introdotti attraverso delle fasi "tranquille" pensate per svelare i motivi della loro permanenza a Gravoi. Insomma, si tratta di un titolo dalla trama ben più strutturata di quanto appaia durante le prime battute, che va con ogni probabilità esplorato da cima a fondo per comprendere appieno le vicende. Farlo, peraltro, non è propriamente una passeggiata, visto che i vostri protagonisti possono venir eliminati permanentemente.

L'Italia di Saturnalia è ben diversa da quella di Wheels of Aurelia
L'Italia di Saturnalia è ben diversa da quella di Wheels of Aurelia

Già, perché la personificazione delle forze occulte al lavoro in Saturnalia non è altro che una mostruosità umanoide che si aggira per il paese, e vi insegue attivamente annunciata solo da un inquietante suono di sonagli. Sfuggire a questa bestia misteriosa è possibile, ma reagisce a luce e rumore, ed è difficile aggirarsi nella densa oscurità di Gravoi senza accendere di continuo dei fiammiferi, senza contare l'impossibilità di avanzare se non si trovano specifici oggetti interagendo con l'ambiente circostante.

L'incubo dei dispersi

La struttura del gioco di Santa Ragione, d'altro canto, è di rara semplicità: Saturnalia alla base è una avventura horror dove la progressione va di pari passo con il ritrovamento dell'oggetto giusto al momento giusto, in modo da sbloccare luoghi prima inaccessibili e avvicinarsi alla soluzione del mistero che fa da base al tutto. Questo scheletro basilare viene però reso interessante da una serie di elementi estremamente peculiari, tra cui la decisione di rendere il layout di Gravoi procedurale, oltre alla già citata presenza di più protagonisti.

Non è infatti possibile giocare a Saturnalia memorizzando alla perfezione come muoversi: ad ogni partita le strade mutano e le location principali si spostano, costringendo il giocatore a seguire una nuova strategia per sopravvivere al mostro e raggiungere i suoi obiettivi. Tale soluzione, da sola, amplifica notevolmente la tensione, poiché - specialmente se non si dispone di un gran senso dell'orientamento - risulta alquanto complicato raggiungere senza sbalzi il luogo desiderato (e una permanenza eccessiva nelle strade facilita, comprensibilmente, gli incontri con il mostro).

La struttura del villaggio cambia ogni volta che i vostri personaggi muoiono
La struttura del villaggio cambia ogni volta che i vostri personaggi muoiono

Proprio qui subentra la possibilità di venir uccisi: i protagonisti non solo infatti, come già detto, non sono tutti disponibili da subito (cosa rischiosa perché li si mette in pericolo in alcuni casi), ma se vengono catturati dal mostro si ha una sola possibilità di salvarli (non è il caso di spoilerarvi come), o si rischia di perderli per sempre. Non bastasse, se li si perde tutti Gravoi si resetta, le strade cambiano di nuovo, e si deve riprendere con parte della progressione mantenuta in una mappa rinnovata (a patto non si decida di affrontare la difficoltà più alta). Sia chiaro, non sono del tutto indifesi: ogni personaggio ha delle abilità specifiche molto utili, e Paul (il secondo ottenibile) ad esempio può usare il flash della sua fotocamera per liberarsi temporaneamente della minaccia. Soluzioni come questa hanno un'efficacia però limitata (dei petardi possono distrarlo, e poco altro), e sono poche le zone che permettono di nascondersi nella mappa, ma è interessante notare come la terza protagonista, Claudia, possieda a sua volta un potere legato proprio al comportamento della bestia, e come una singola abilità aggiuntiva possa modificare del tutto l'approccio all'esplorazione durante l'avventura.

Lo scenario di Saturnalia è disorientante e affascinante allo stesso tempo
Lo scenario di Saturnalia è disorientante e affascinante allo stesso tempo

Altre sorprese? Beh, un labirinto di gallerie nelle miniere sotto a Gravoi, dove la prospettiva cambia completamente, vari segreti legati a personaggi giocanti e non, e una inquietante nebbia colorata che fa da contorno ad ogni vostra azione. Eppure, anche con tutti questi elementi aggiuntivi, i fattori di maggior impatto della nuova opera di Santa Ragione restano con ogni probabilità l'estetica e il sonoro, entrambi estremamente curati. Se infatti da una parte le animazioni di Saturnalia non sono certo da super produzione, il suo ispiratissimo look - stilizzato e marcatamente influenzato dai noir anni '70 - lo distingue da qualunque altro esponente del genere. Dal canto loro, le musiche sono terribilmente angoscianti, e il suono del mostro rappresenta un indicatore immediatamente riconoscibile di pericolo capace di attivarsi sempre nel momento peggiore. Certo, non siamo sicuramente davanti all'horror più elaborato in circolazione, eppure, paradossalmente, l'armoniosa unione delle sue parti dà vita a un insieme ben più spaventoso di buona parte degli esponenti del genere che abbiamo avuto modo di provare negli ultimi anni.

Esteticamente ispiratissimo, estremamente accessibile, e marcatamente più ambizioso rispetto ai passati progetti di Santa Ragione, Saturnalia ha il potenziale per risultare un horror memorabile nonostante la sua semplicità strutturale. L'ambientazione opprimente, il senso di confusione dato dalla natura procedurale della mappa, e l'ottimo lavoro fatto sul sonoro amplificano il senso di inquietudine generale, e siamo curiosi di vedere fino a che punto saprà spingersi il gioco una volta ripulito a dovere.

CERTEZZE

  • Ambientazione ispirata e inquietante
  • Sistema semplice ma funzionale ed estremamente intuitivo
  • Narrativa più elaborata di quanto appaia

DUBBI

  • Qualche bug di troppo nel nostro provato
  • Se non avete senso dell'orientamento può essere un incubo