Abbiamo potuto provare ancora una volta la demo Sekiro: Shadows Die Twice, facendo qualche esperimento che ci ha permesso di testare le meccaniche avanzate del gioco. Ad una prima occhiata il sistema di Sekiro potrebbe sembrare una semplificazione rispetto a quello visto nei Souls. Il protagonista, infatti, ha a disposizione solo attacchi leggeri e può utilizzare una sola arma da taglio. Mancano quindi le molteplici manovre in corpo a corpo viste negli altri titoli From Software, oltre alla varietà di mosse derivate dalla presenza di più strumenti di morte.
Basta un'analisi un po' più approfondita delle meccaniche, però, per rendersi conto che le cose sono ben più complicate di così: la katana, per esempio, può equipaggiare una "weapon art", che dovrebbe essere personalizzabile nel gioco completo; gran parte delle abilità ruotano poi intorno alle meccaniche difensive, poiché parate e schivate permettono di ottenere enormi vantaggi sugli avversari. Non è quindi un vero e proprio soulslike. Gli unici elementi che sembra avere in comune con il genere sono la presenza di checkpoint sparsi per la mappa e una difficoltà generale sopra la media.
Di base, Sekiro appartiene quindi al genere degli action con elementi stealth, dove tutto si gestisce grazie ad una barra della "postura", ovvero una sorta di indicatore della guardia che si riempie sulla testa di ogni nemico a forza di attacchi inflitti. La postura è ciò che decide vita e morte dei personaggi: una volta riempita stordisce i nemici, e permette di mettere a segno delle brutali esecuzioni che ne consumano la vita. La "barra dell'energia", invece, non porta al decesso una volta scesa a zero: si limita a velocizzare la rottura della postura e ne diminuisce la rigenerazione, facilitando le esecuzioni. Anche il giocatore può essere stordito dai colpi nemici e subire devastanti contrattacchi; tuttavia si può evitare il riempimento della barra con delle parate perfette. Queste sono solo una delle tante mosse difensive principali, ma eseguirle con costanza aiuta anche a riempire l'indicatore postura nemico.
Le parate non sono però l'unica mossa dotata di meccaniche extra, visto che utilizzare la schivata durante certe manovre avversarie attiva un'abilità chiamata "Mikiri". Questa è a tutti gli effetti una contromossa capace di rigenerare la postura, peggiorando quella nemica. Eseguirla è difficile, ma l'attivazione delle mosse speciali avversarie è indicata da dei simboli che facilitano leggermente il tutto. Sekiro vanta anche un tasto dedicato al salto, utile durante l'esplorazione ma anche per l'uso di varie manovre offensive, o di altre forme di "Mikiri" dedicate a specifici attacchi. In più, c'è da tenere in considerazione il braccio meccanico del protagonista, vero fulcro della sua offensiva. Il braccio ha numerosi gadget, come un lanciafiamme, degli shuriken o una potente ascia, ed è dotato di abilità che consumano idoli di carta, da raccogliere per la mappa o sui cadaveri nemici. Anche in questo caso ci sono però delle meccaniche extra: se si attacca subito dopo l'uso di un gadget si ottiene un colpo speciale, e diventa ad esempio possibile ricoprire di fiamme la propria katana per un lungo periodo di tempo; oppure sferrare un attacco in corsa dal raggio enorme dopo l'uso delle stelle ninja.
Ma non finisce qui. Il rampino per l'esplorazione è utilizzabile anche contro certi boss; i simboli che indicano gli status degli attacchi nemici cambiano in base alla situazione e possono indicare esecuzioni speciali. Le stesse esecuzioni possono essere personalizzate per infliggere effetti aggiuntivi, come nubi di fumo velenoso che danneggiano ad area. I boss, infine, sono brutali e molto difficili da eliminare, ma pare che siano dotati di specifici punti deboli che li rendono più gestibili.
La data di uscita di Sekiro: Shadows Die Twice è fissata al 22 marzo 2019. Manca quindi davvero poco all'arrivo del gioco Activision, ma se volete saperne di più vi invitiamo a leggere il provato completo di Aligi e la nostra anteprima con tutto quello che sappiamo sul titolo.
