Produrre un seguito fornisce sempre una grande opportunità: fare meglio di quanto fatto in passato. Dopo aver visto Serial Cleaners allo stand di 505 Games durante la Gamescom 2022, possiamo dire che il team di Draw Distance ha certamente saputo cogliere l'occasione, migliorando molto la formula del suo stealth top-down.
In arrivo il 22 settembre su Xbox, PlayStation, Nintendo Switch e i maggiori negozi digitali per PC Windows, ecco le nostre impressioni dopo aver provato Serial Cleaners.
Cast e ambientazione
Invece di utilizzare un 2 per indicare la natura di sequel, Draw Distance aggiunge una S al titolo originale, rendendo perfettamente chiara la novità più importante di questo seguito. Il primo capitolo era ambientato negli anni '70 e vedeva Bob C. Leaner come unico protagonista: Bob è un pulitore, quello da chiamare per bonificare una scena del crimine. Recuperare prove incriminanti, pulire sangue e impronte, raccogliere cadaveri e farli sparire nel nulla.
Un'impresa non semplice, perché una scena del crimine è sempre sorvegliata da poliziotti e sguardi indiscreti ed è qui che colpisce l'elemento stealth della produzione. In Serial Cleaners Bob non è solo, anzi, ha messo su un'intera squadra. Oltre a Bob il giocatore potrà vestire i panni di Erin Vip3r Reed, la hacker del gruppo, Lati Latisha Thomas, la casinista, e Haldor Hal Boen, per gli amici Psycho, pulitore meticoloso quanto fuori di testa.
Dal punto di vista narrativo, Serial Cleaners è decisamente più ambizioso del predecessore, dato che racconta una trama non lineare con scelte multiple da attivare attraverso le numerose missioni di gioco. Fatta eccezione per alcuni incarichi "obbligatori", dove il giocatore sarà costretto a giocare nei panni di un preciso pulitore, si potrà scegliere sempre tra due o tre personaggi. In base alla riunione preparatoria alla missione, sarà possibile selezionare il pulitore con il set di abilità che si adatta meglio alla situazione. La scelta fatta andrà a influenzare le fasi successive: più un pulitore verrà utilizzato, maggiori saranno le informazioni note sul suo passato, ma tale scelta preclude il conoscere le storie degli altri.
Per questo Serial Cleaners è un titolo dalla forte rigiocabilità, che può essere giocato più volte, se c'è interesse ad approfondire al meglio la storia di tutti i protagonisti. Rispetto al predecessore cambia anche il periodo storico di ambientazione, passando dagli anni '70 ai '90.
Leggendo i dialoghi e osservando gli scenari di gioco, l'ispirazione a una certa specifica cinematografica è abbastanza lampante. I Soliti Sospetti, Pulp Fiction, Fight Club: Serial Cleaners è pieno intriso di atmosfere cult anni '90. Merito anche delle musiche Joshua Eustis, compositore americano molto attivo della scena elettronica e indie contemporanea.
Visuale e indicatori
Come detto in apertura, Serial Cleaners coglie al volo l'occasione data dal sequel per migliorare praticamente ogni meccanica del gioco, donandogli una varietà e profondità che il precedente capitolo non aveva. Intendiamoci, Serial Cleaner non era un brutto gioco, ma mostrava chiaramente un potenziale che la produzione non sapeva sfruttare a pieno. Il primo capitolo era sempre uno stealth game con visuale dall'alto, ma con una composizione degli ambienti in 2D. Una scelta che risulta comunque piacevole e ben integrata nel gioco grazia a un comparto artistico decisamente interessante. Tuttavia può comprendere quanto la visuale top-down in 2D era parecchio limitante dopo aver visto e giocato le missioni di Serial Cleaners, che passa a un 3D decisamente ben fatto.
Il cambio di visuale permette chiaramente di decifrare meglio l'ambiente circostante: le linee di tiro dei nemici sono più leggibili, rendendo inequivocabile l'allerta dei nemici di pattuglia. Quando un poliziotto, o testimone, vede il nostro pulitore, una linea tratteggiata li metterà in collegamento e evidentemente la priorità sarà interrompere il collegamento fuggendo o nascondendosi. Più facile da gestire è anche l'onda sonora emessa dal personaggio, che apparirà sotto forma di cerchio dai contorni ciano, con la grandezza della circonferenza proporzionale al rumore emesso. Più il pulitore sarà rumoroso maggiore sarà il perimetro dell'onda sonora e, chiaramente, se un poliziotto finisce all'interno del perimetro, verrà allertato dal rumore e ne cercherà la fonte. Camminare rende il pulitore praticamente inudibile; poi c'è la corsa, mediamente rumorosa, e infine l'utilizzo dell'aspirapolvere, che emette un forte rumore ma è necessario per pulire il sangue sul pavimento.
La missione tipo di Serial Cleaners si svolge collezionando una serie d'indizi chiave che vanno sottratti dalla scena del crimine, rimuovendo i cadaveri e pulendo il sangue. Prove e cadaveri vanno collezionati necessariamente mentre il sangue non deve essere per forza rimosso del tutto, ma basterà pulirne abbastanza da svuotare la barretta in alto a sinistra fino all'indicatore del minimo richiesto. Con il sangue bisogna fare attenzione perché anche il pulitore potrà spargerlo per la scena del crimine trascinando i cadaveri. L'alternativa è trasportare i corpi caricandoli in spalla, ma ovviamente si perde velocità e mobilità durante il trasporto.
Missioni e abilità speciali
Completare le missioni non è così semplice, nemmeno le prime proposte. Bisogna studiare l'ambiente e sfruttare al massimo le possibilità offerte. Come nel primo Serial Cleaner, anche in questo secondo capitolo i protagonisti non combatteranno mai con la polizia... del resto non è il compito del pulitore. Un bravo fixer si muove con discrezione, pulisce tutto e sparisce senza lasciare tracce. Potrà capitare però che la situazione si scaldi e, per questo, è possibile disorientare i poliziotti con alcuni oggetti, o sbattendo loro una porta in faccia durante gli inseguimenti. Inoltre è essenziale, per rompere giri di ronda, creare distrazioni e spostare oggetti e mobilio. Gli scenari di Serial Cleaners sono persistenti, il che significa che se, ad esempio, chiuderete una porta, quella rimarrà sempre chiusa. Ovviamente qualsiasi cambiamento nella scena del crimine verrà notato dai poliziotti, che inizieranno a pattugliare con più allerta nella zona.
Ciò che fa la differenza è però l'abilità unica del personaggio, che cambia il modo di giocare in modo decisivo. Bob è un pulitore di grande esperienza e sa quanto è importante fare un lavoro pulito. Come abilità speciale lui può impacchettare i cadaveri, che non lasceranno strisce di sangue durante il trascinamento e non verranno nemmeno notati dai passanti quando il personaggio se li carica in spalla. Potrebbe essere solo un tappeto voluminoso. Nonostante l'età, Bob è parecchio agile e come seconda abilità speciale è in grado di scivolare sulle pozze di sangue muovendosi più rapidamente. Questa è forse una delle abilità che abbiamo apprezzato di più perché, oltre a essere davvero bella da vedere, trascinare un cadavere imbrattando di sangue il pavimento può fungere da rapida via d'uscita.
Lati è la combina guai del gruppo, a lei non interessa agire nell'ombra perché, anche se viene beccata, può sfuggire ai poliziotti grazie alle sue doti atletiche. Lati corre più velocemente, scavalca ostacoli alti, scivola su quelli medio-bassi e si arrampica. Oltre al tutorial introduttivo, durante la nostra prova abbiamo avuto l'opportunità di giocare con un altro personaggio e noi abbiamo scelto proprio Lati, trovando il suo stile di gioco comunque molto efficace nonostante sia il più rischioso, visto che si gioca spesso molto esposti.
Vip3r, come detto, è l'esperta informatica del gruppo. Con una frangetta da far invidia a quella di Angelina Jolie in Hackers, Vip3r può accedere ai terminali sparsi nei livelli per prendere il controllo di tutte le fonti elettriche della zona. Il suo stile di gioco è tutto basato sulla distrazione del nemico: molto più sicuro, ma che necessita di tempismo e pianificazioni perfetti.
E poi c'è Hal, in arte Psycho. Lo chiamano così perché questo pulitore viaggia sempre accompagnato dalla sua fedele motosega, che usa per smembrare i corpi delle scene del crimine. Mentre stavamo uscendo dal booth abbiamo visto un giocatore provare la missione introduttiva di Hal, che si svolgeva in uno scenario innevato. Qui il pulitore non solo smembrava un cadavere, ma ne buttava i pezzi in una cippatrice, mentre nel trailer dedicato ai personaggi lanciava un piede contro un poliziotto per stordirlo.
Serial Cleaners aggiunge molto più di una semplice S rispetto al predecessore. Questo sequel migliora indubbiamente la formula del primo capitolo sotto tutti i punti di vista. Le missioni sono più ricche, l'ambiente di gioco più dinamico e vario, la lettura degli indicatori di linea di tiro e rumore è più chiara e immediata da comprendere. Le diverse abilità dei pulitori cambiano considerevolmente l'approccio di gioco: un personaggio differente può rendere la stessa missione completamente diversa. Ottima notizia, perché il gioco, attraverso una trama non lineare, fa della rigiocabilità il suo aspetto più importante e rivivere gli stessi scenari con pulitori diversi rende le successive partite molto più stimolanti.
CERTEZZE
- Gameplay migliorato sotto tutti i punti di vista
- Ambientazione e personaggi affascinanti
DUBBI
- Da valutare sul lungo termine la varietà degli scenari
- Intelligenza artificiale talvolta non perfettamente reattiva