Molti si chiedono che senso abbia presentare un gioco con largo anticipo come fatto da GSC Game World con S.T.A.L.K.E.R. 2, che ne ha mostrato un target render durante l'Xbox Games Showcase. In realtà c'è una ragione validissima per farlo, ed è quella di avere un primo riscontro da parte del pubblico da presentare a dei potenziali investitori.
Sì, le visualizzazioni su YouTube, i Mi piace e le letture sui siti specializzati come il nostro hanno un loro valore economico, perché creano la cosiddetta attesa (calcolata secondo delle metriche precise dai professionisti del marketing), che più è forte e meno rende rischioso il progetto in termini di rientro economico per chi andrà a finanziarlo (o per chi ha già deciso di finanziarlo e deve decidere se valga la pena o meno metterci più soldi).
Detto questo è probabile anche che, dopo anni di silenzio, GSC Game World abbia voluto mettere alla prova il suo franchise. Considerate che il primo S.T.A.L.K.E.R. fu pubblicato nel 2007, mentre il terzo e ultimo, Call of Pripyat, nel 2009. Da allora non è uscito più niente e la memoria del franchise è stata mantenuta viva solo dalla scena dei modder. Inoltre c'è da valutare anche il disastro del primo tentativo di sviluppare uno S.T.A.L.K.E.R. 2, conclusosi amaramente nel 2012 con la cancellazione del giocoe la frantumazione del team di sviluppo.
Affermano diverse testimonianze che la causa di tutto fu il CEO Sergiy Grygorovych, attualmente alle redini anche del nuovo S.T.A.L.K.E.R. 2 (del resto la compagnia è sua), che non aveva più voglia di sviluppare videogiochi e voleva dedicarsi alla sua nuova, grande passione: le corse motociclistiche. A farlo tornare attivo nell'industria pare sia stato semplicemente l'aver dilapidato milioni di dollari.
La concorrenza
Un altro grosso problema di S.T.A.L.K.E.R. 2 è la concorrenza. Quando GSC pubblicò Shadow of Chernobyl sul mercato non c'erano molti immersive sim ambientati nell'area del disastro di Chernobyl. Anzi, non ce n'era praticamente nessuno. Il successo del gioco però ha fatto nascere un vero e proprio filone che ha figliato diversi eredi spirituali, tra i quali la serie Metro di 4A Games (a cui non a caso lavorano degli ex-sviluppatori di S.T.A.L.K.E.R.), il free-to-play Survarium e il più recente Chernobylite.
Infine, nei più di dieci anni trascorsi da Call of Pripyat a oggi il mercato è enormemente cambiato, così come il pubblico di riferimento. Insomma, non è sbagliato per il team di sviluppo chiedersi se i videogiocatori sentano effettivamente il bisogno di S.T.A.L.K.E.R. 2 e cercare di verificarlo con del materiale di pre-produzione. Stando alle reazioni al trailer, piaciuto davvero molto nonostante la sua semplicità, la risposta sembra essere positiva.
Ma cosa sarà S.T.A.L.K.E.R. 2? Dalle informazioni rilasciate GSC vuole creare un mondo aperto grande come tutta l'area di Chernobyl. Una Zona (l'area contaminata) gigantesca. Il genere dovrebbe rimanere sostanzialmente lo stesso: uno sparatutto in prima persona horror con elementi da gioco di ruolo, per inciso un immersive sim, in cui il giocatore veste i panni di uno stalker, figura resa celebre nell'immaginario dei paesi dell'Ex Unione Sovietica dal romanzo "Pic Nic Sul Ciglio Della Strada" dei fratelli Arkadij e Boris Strugackij, e poi dal film Stalker, uno dei capolavori di Andrej Tarkovskij.
Il trailer e tutto ciò che sappiamo
Ma arriviamo al punto. Il primo trailer di S.T.A.L.K.E.R. 2 mostra sostanzialmente alcune cartoline del gioco (del resto è un target render), che cercano di far capire quale sia l'atmosfera ricercata, nonché la qualità grafica a cui mira il team di sviluppo.
La prima sequenza mostra la celebre ruota panoramica di Pripyat, uno dei simboli del disastro nucleare. Si trova in un parco divertimenti che doveva essere inaugurato il 1° maggio del 1986, pochi giorni dopo l'incidente della centrale. Il luogo divenne la base di atterraggio degli elicotteri dei soccorritori, nonché uno dei punti più contaminati dell'area. Quella che a breve sarebbe dovuta diventare un'area di aggregazione e svago per i più di cinquantamila abitanti della cittadina nata intorno alla centrale nucleare, gioiello dell'architettura sovietica, divenne invece il tetro simbolo del pericolo nucleare prima, e del fallimento del blocco sovietico poi.
La seconda sequenza mostra soltanto un tunnel illuminato da delle luci di sicurezza rosse. Apparentemente non dice molto, ma in realtà è un richiamo evidente alle aree sotterranee degli S.T.A.L.K.E.R., dove avvenivano alcuni degli eventi più terrificanti e dove spesso giacevano incredibili segreti. La terza sequenza torna per le strade deserte della città per focalizzarsi su di un artefatto, oggetti che si formato nelle cosiddette anomalie, queste ultime delle pericolosissime manifestazioni energetiche della zona, uno dei pericoli maggiori in cui può imbattersi uno stalker.
Quindi vediamo un altro scorcio della città dove corrono degli animali mutanti, i nemici più comuni della serie, che lascia il posto all'interno di un edificio in rovina dove qualcuno, presumibilmente uno stalker, lancia una vite per scovare un'anomalia. Gli stalker appaiono in carne e ossa solo verso la fine del video, nei pressi di alcuni edifici abbandonati relativamente sicuri utilizzati come basi. Il video prosegue dentro un edificio che sembra una prigione, dove dei feti mutanti ci fanno capire che qualcuno sta conducendo degli esperimenti mostruosi. La chiusura del trailer ci mostra uno stalker di spalle che sta per raggiungere lo scheletro di un edificio in costruzione.
Oltre al video, il sito ufficiale di S.T.A.L.K.E.R. 2 offre qualche informazione aggiuntiva sul gioco, anche se in misura molto limitata. A parte quanto già riportato, leggendo la faq ufficiale apprendiamo che la storia sarà epica, non lineare e con finali multipli.
Le scelte del giocatore influenzeranno alcuni eventi. Purtroppo è tutto terribilmente vago. Del resto l'uscita del gioco non dovrebbe essere molto vicina, quindi ci sarà tempo per mostrare e illustrare i vari. Inizialmente il lancio era stato pianificato per il 2021, ma pare che GSC non ce la farà e che lo vedremo con tutta probabilità nel 2022 o addirittura oltre.
Si è visto davvero troppo poco di S.T.A.L.K.E.R. 2 per esprimere un qualsiasi giudizio. La speranza è che sia un degno successore della prima trilogia, pur calato nella modernità. A non convincerci in realtà è una sola cosa e non riguarda il gioco in sé, ma il suo team di sviluppo: Grygorovych e i suoi riusciranno a portarlo a termine, questa volta? Viste come sono andate le cose con il primo tentativo, è lecito chiederselo, così com'è lecito manifestare un po' di sano scetticismo.
CERTEZZE
- Le atmosfere sembrano esserci
- Quanti anni sono che aspettiamo S.T.A.L.K.E.R. 2?
DUBBI
- Grygorovych