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Tales of Phantasia

Non sarebbe mai dovuto arrivare in Occidente, ma a volte il marketing fa miracoli: finalmente, Tales of Phantasia ufficialmente in inglese.

ANTEPRIMA di La Redazione   —   06/03/2006
Tales of Phantasia
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Phantasia

La storia di Tales of Phantasia ruota tutta attorno al giovane Cress Alvein, impavido cacciatore desideroso di diventare un vero guerriero: di ritorno da una battuta di caccia dai risvolti sorprendenti, Cress e il suo amico Chester Barklight trovano il loro piccolo e indifeso villaggio completamente distrutto. Impotenti di fronte alla morte violenta dei loro familiari, i due amici intraprendono un viaggio per trovare i colpevoli del massacro e vendicare i loro cari; inutile dire che questa missione diventerà qualcosa di molto più grande per entrambi: a loro insaputa, una perfida entità soprannaturale sta cercando di risorgere per conquistare il mondo attraverso il tempo e lo spazio, e Cress è inevitabilmente legato a questi eventi. I nostri eroi verranno ovviamente affiancati dagli immancabili comprimari, tra i quali la timida e dolcissima Mint Adnade che sarà anche l'interesse sentimentale dell'eroico protagonista, il cinico evocatore di spiriti Klarth F. Lester e la buffa strega Arche Klein: tra passato, presente e futuro, tra nomi e temi che ricorderanno molto il più recente Tales of Symphonia, si svolgerà un'epica battaglia che sconvolgerà il mondo intero.

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Remake di un porting, o viceversa?

Nel 1995 Tales of Phantasia era un prodotto strabiliante per gli standard del Super NES: la grafica curatissima e dettagliata, era arricchita da espedienti scenografici spettacolari, tra nebbia, ombre in movimento e una stupefacente mappa del mondo, fluidamente programmata in mode-7. Quella che allora era una realizzazione tecnica incredibile, tutt'oggi ci può apparire perfino banale, sta di fatto che per essere un gioco su cartuccia estremamente longevo e per una macchina di certo non potentissima, Tales of Phantasia resta nel 2006 un prodotto ineccepibile. Un simile discorso lo merita il comparto sonoro, visto che su SNES Tales of Phantasia fu uno dei pochissimi RPG a godere di un'enorme quantità di vocalizzazioni, perfino una sigla cantata, mantenuta su Game Boy Advance per rimpiazzare la splendida sequenza a cartoni animati realizzata per PlayStation. Di fatti, Tales of Phantasia per GBA non è il porting diretto della versione SNES, ma proprio di quella PSX che, a sua volta, era una sorta di remake: questa edizione infatti presenterà le sequenze narrative inedite, i mini-game, le side-quest opzionali e i personaggi extra apparsi su PSX, al prezzo della ovviamente migliore qualità audio e di qualche elemento fuori portata, come la mappa tridimensionale o le scenette dialogate tra i membri del party. Resta comunque il cuore di Tales of Phantasia: i dungeon, vari e pieni di puzzle, e i divertentissimi combattimenti. Il Linear Action Battle System nato proprio con Tales of Phantasia nel 1995 e ancora oggi presente nei Tales più recenti, seppur modificato, permetterà ai giocatori di affrontare i loro avversari come se si stesse giocando una sorta di picchiaduro: il controllo diretto avviene su un solo membro del party, spesso Cress, mentre gli altri vengono gestiti dall'IA della console, seguendo magari le direttive impostate dal giocatore stesso, che attraverso la pressione di pochi pulsanti potrà lanciare tutta una serie di attacchi speciali e magie all'indirizzo dei suoi nemici. La frenesia negli scontri è assicurata, così come la loro fluidità e spettacolarità: le evocazioni di Klarth, le magie più avanzate di Arche e i colpi speciali finali di Cress non raggiungeranno i fasti grafici di Golden Sun 2, ma sono qualcosa che si vede davvero raramente su una console portatile.

Tales of Phantasia
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Ci vediamo a Marzo...

E' proprio la stagione primaverile ad essere stata designata per questo evento: il lancio di Tales of Phantasia, a dieci anni dall'originale, sei dal remake per PlayStation e quasi quattro dal porting per Game Boy Advance, sembra quasi un profetico canto del cigno per il portatile Nintendo, ormai agli sgoccioli e praticamente soppiantato dal Nintendo DS. Mentre Namco completa la realizzazione di Tales of the Tempest per DS, quindi, grazie alla retrocompatibilità i giocatori del nuovo handheld della casa di Super Mario potranno comunque godere di quesa pietra miliare dei J-RPG. Non resta che sperare che le vendite di Phantasia convincano la Namco a localizzare anche gli episodi trascurati per PlayStation 2: se Tales of Eternia per PSP e Tales of Phantasia per GBA venderanno abbastanza, forse potremo presto giocare in lingua comprensibile anche Rebirth, Destiny 2 e Abyss. Sembra un improbabile sogno, ma chi era che diceva, fino a pochi mesi fa, che Tales of Phantasia per GBA sarebbe rimasto confinato al mercato nipponico, e che l'emulazione e le patch non ufficiali erano l'unico modo per comprendere questa splendida avventura?

Tales of Phantasia
Tales of Phantasia

La storia della serie Tales di Namco inizia nel lontanissimo Dicembre 1995, dieci anni fa, quando la software house giapponese lanciò per Super Famicom uno dei suoi primi JRPG. Grazie al character-design del mangaka Kosuke Fujishima (famosissimo in Giappone e noto in Italia per i fumetti "Oh, mia Dea!" e "Sei in Arresto!") il gioco ebbe immediatamente un enorme successo, merito anche non soltanto della splendida trama e degli accativanti protagonisti, ma sopratutto dell'innovativo e divertente sistema di gioco. Scontrandosi con mostri sacri come Final Fantasy VI, il JRPG Namco riuscì comunque a conquistarsi un'enorme e sempre più numerosa schiera di fan, dando inizio a una saga che al giorno d'oggi è sempre più prolifica. I Tales, mai collegati fra di loro narrativamente a parte sporadici casi, furono sviluppati per un po' tutte le console casalinghe: PlayStation, poi PlayStation 2 e GameCube, ma anche Game Boy Advance. Il problema è che pochissimi tra questi giunsero in Occidente: la squisita grafica bidimensionale fu giudicata da Namco poco consona al mercato occidentale, e le vendite discrete del gioiello Tales of Destiny, colpevole di essere uscito in contemporanea a XenoGears e al momento di declino della PSX, convinsero la software house a combinare un vero disastro con le localizzazioni. Tales of Eternia per PSX divenne Tales of Destiny II in America, mentre il vero sequel di Tales of Destiny, Tales of Destiny 2, non venne commercializzato negli Stati Uniti, così come una serie di prodotti minori per PSX e GBA. Il successivo Tales localizzato in lingua inglese fu Tales of Symphonia per GameCube, apripista di una nuova invasione di Tales in Occidente: mentre veniva saltato il bellissimo Tales of Rebirth, veniva invece tradotto Tales of Legendia. E mentre i possessori di PlayStation 2 aspettano di sapere se giocheranno mai a un più comprensibile Tales of the Abyss, ecco la notizia shock: Tales of Phantasia per Game Boy Advance, porting dell'omonimo Tales of Phantasia per PSOne a sua volta porting dell'originale per SNES, uscito anni fa, viene finalmente tradotto per il mercato americano ed europeo, e i possessori del handheld Nintendo potranno presto godere di una pietra miliare, da molti considerata il miglior Tales mai realizzato...