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The Hobbit

La novella di Tolkien diventa videogioco: le peripezie di Bilbo Baggins nel magico mondo della Terra di Mezzo.

ANTEPRIMA di La Redazione   —   02/11/2003
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Un prestigioso preludio

Presentato per la prima volta a Los Angeles oltre un anno e mezzo fa, The Hobbit è un adventure-platform nel quale si innestano alcuni elementi RPG, ambientato nel suggestivo mondo di Bilbo Baggins, narrato dallo scrittore culto J.R.R. Tolkien. Con l’ambizioso obiettivo di riproporne personaggi e vicende, atmosfere e scorci di paesaggio, gli sviluppatori texani hanno preso in mano il romanzo con l’intento di farne un videogioco che ne ripercorresse i capitoli con un occhio alla fedeltà e uno al divertimento. Ciò che ne sta uscendo è un’avventura che strizza l’occhio al genere che The Legend of Zelda – Ocarina of Time ha portato a livelli d’eccellenza. Si tratta di un pugno di analogie, individuabili in particolare nel sistema di controllo del protagonista, che come Link può contare su un sistema di lockaggio molto utile nei combattimenti, e in generale su una meccanica di gioco e una ambientazione che ricorda molto da vicino quello del capolavoro giapponese. A differenza di quanto accadeva con il personaggio Nintendo, dove il sistema automatico di salto esentava da qualsiasi problema inerente al superamento di buche e dirupi, il giocatore al controllo di Bilbo avrà a che fare con alcune sessioni di gioco che, sebbene non richiedano abilità necessarie in titoli come Super Mario Sunshine, rappresentano comunque qualcosa più di un semplice richiamo al genere platform. Una ulteriore differenza rispetto a Zelda è costituito da come è strutturato il mondo e da come il gioco si sviluppa; in rispettosa osservanza del romanzo che rappresenta il preludio alla saga della Compagnia dell’Anello, l’interpretazione ludica di Sierra si traduce in un gioco che procede in maniera molto lineare lungo undici macrolivelli distinti, ognuno dei quali corrispondente grossolanamente al rispettivo capitolo del libro. Un’avventura epica da vivere nei panni del piccolo Hobbit, attraversando il magico mondo della Terra di Mezzo, esplorandone pianure e montagne, vallate e caverne, affrontando tutte le creature maniacalmente descritte dallo scrittore inglese lungo le pagine della sua novella. Nel viaggio verso la Montagna Solitaria, dove ad attenderlo lo aspetta il drago Smaug, Bilbo non si imbatterà solo in Elfi, Trolls e Goblin, poiché Sierra ha provveduto a implementare alcune creature inedite, in stretta collaborazione e con la rassicurante supervisione della Tolkien Enterprises.

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Bilbo, Pungolo e l'Anello

Spostandosi dalle lande dello Shire alla foresta di Mirkwood, il giocatore avrà a disposizione le armi e gli oggetti che il piccolo Hobbit sa abilmente maneggiare. Mi riferisco principalmente alla fidata spada Pungolo, che verrà brandita anche da Frodo ne Il Signore degli Anelli, e all’Anello, il cui utilizzo è sottolineato da un gradevole effetto grafico di traslucidità. In aggiunta alle componenti esplorative e platform alle quali abbiano accennato, la quest principale si dipana impegnando il giocatore anche nella risoluzione di enigmi e nel superamento di alcune sezioni stealth, nelle quali Bilbo dovrà eludere la sorveglianza di un manipolo di guardie per liberare prigionieri, per prendere possesso di oggetti di cruciale utilità o per raggiungere aree altrimenti inaccessibili. Lanciare pietre, nuotare, sfruttare corde a mo’ di liana, adoperare l’alabarda per attaccare o per superare ostacoli alti emulando il nostro Gibilisco: numerose le azioni effettuabili dal protagonista, per il quale gli sviluppatori hanno preferito un look decisamente cartoonesco, che per la verità caratterizza il gioco nella sua interezza, testimone anche la scelta cromatica dei grafici americani. L’ultima versione dimostrativa presentata in ordine di tempo si attesta, in termini di qualità grafica, su livelli di piena sufficienza, penalizzata dall’aspetto un po’ troppo spigoloso dei modelli poligonali e da un framerate mostratosi incerto in alcuni frangenti. Per stessa ammissione di Sierra, il titolo è stato concepito e sviluppato per un pubblico giovane, ma punta ad accattivarsi anche le attenzioni dei moltissimi fan della saga di Tolkien. L’edizione per GameCube di The Hobbit, previsto anche per tutte le altre console e per PC, è attesa in uscita europea per le prossime settimane.

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Coloro che guardano settimanalmente alle classifiche software dei mercati occidentali, storcendo il naso di fronte all’exploit di giochi che devono gran parte del proprio successo commerciale all’omonimo blockbuster su pellicola dal quale derivano, potrebbero pensare che The Hobbit abbia furbescamente fatto capolino sulle release list di tutte le piattaforme in seguito agli incassi registrati dalla trasposizione videoludica dei primi episodi de “Il Signore degli Anelli”, fiutando il cosiddetto odore dei soldi e fiducioso di cavalcare la voglia di fantasy, ravvivatasi solo ultimamente dopo uno stato di generale torpore letterario e cinematografico. Ciò è vero solo in parte, dal momento che gli Inevitabile Entertainment hanno iniziato lo sviluppo di questo titolo ignari del fenomeno-Tolkien che i lungometraggi di Jackson avrebbero avuto modo di innescare solo diversi mesi dopo.