La libreria di Steam pullula di titoli indipendenti decisamente particolari, opere ideate e sviluppate da una manciata di persone con poche risorse iniziali ma con tanta fantasia e creatività. Prima di approdare sul più famoso store per giochi PC, molto spesso questi team di sviluppo cercano i fondi necessari per proseguire nel loro sogno di portare il proprio gioco finalmente sul mercato tramite Kickstarter.
Grazie a quest'ultimo, They Speak From The Abyss ha racimolato più di 26000 dollari e quasi 600 donatori, un sostegno tale da far procedere i lavori dell'unico sviluppatore a capo del progetto, Nikki Kalpa, fino ad una demo più sostanziosa disponibile appunto sulla piattaforma di Valve.
In questo provato di They Speak From The Abyss vi parleremo della nostra esperienza di circa 30 minuti all'interno di questo atipico e peculiare dungeon crawler RPG dalle tinte horror.
Gli incubi prendono vita
Il gioco di Nikki Palca ci mette nei panni di Vanessa Rivera, una giovane che si è traferita da poco per poter stare più vicina alla propria compagna e al tempo stesso per fuggire dalle proprie angosce e paure. Purtroppo, per poter avere la meglio sui propri incubi non è sufficiente un cambio di città, e dopo una brevissima introduzione narrativa la nostra protagonista entra in un inquietante labirinto verso l'Abisso, una rappresentazione horror dell'inconscio abitata da mostruose creature in cerca di sangue fresco.
La metafora di questa discesa nell'oblio mentale, dove le preoccupazioni ed i timori prendono vita sotto forma di demoni è piuttosto riuscita seppur non troppo originale. They Speak From The Abyss si contraddistingue per una veste grafica in pixel art ispirata ai lavori di Clive Barker e Junji Ito che lo rende sicuramente meno spaventoso ma al contempo davvero contorto ed inquietante grazie ai personaggi che lo popolano.
L'obiettivo di Vanessa è quello di muoversi in questo intricato corridoio dapprima parlando con le raccapriccianti entità e successivamente lottando con esse per poter fuggire dall'Abisso. Nella demo a disposizione su Steam la storia non prosegue fino al punto di poter mettere alla prova o testare un approccio attivo, limitandosi ad introdurre l'atmosfera di disagio e angoscia che scandisce il gioco.
Combattere le proprie paure
Nella versione finale del gioco vi sarà un HUD completo con una barra della salute, inventario e abilità che ci aiuteranno ad avere la meglio sulle nostre paure. Per adesso, They Speak From The Abyss ci concede un effimero assaggio della durata di 30 minuti, non abbastanza per poter saggiare le sue potenzialità GDR e le sfaccettature del gameplay. Durante la demo, infatti, ci siamo limitati a percorre un labirinto, parlare con le creature che lo infestano e scoprire le porte giuste per passare alla stanza successiva. Non è molto, e mancano molti degli aspetti promessi dallo sviluppatore ma quanto provato è sufficiente per intravedere dove il gioco voglio andare a parare.
L'avventura di Vanessa si basa sulla sopravvivenza, esplorando il labirinto delle proprie emozioni e svelando il segreto dietro questo disagio interiore. I temi toccati dal gioco, al momento, riguardano infatti il coraggio di affrontare le proprie paure e l'accettazione di sé stessi. Nonostante il nobile messaggio di fondo c'è da dire che per guidare la protagonista in questo percorso il gioco spinge molto sul macabro e l'inquietante. La pixel art con cui They Speak From The Abyss è realizzato elimina gli spaventi e le animazioni brutali, ma la rappresentazione delle creature e dei demoni rimangono comunque piuttosto agghiaccianti.
La parte iniziale del gioco si sofferma sulla necessità di un battesimo di sangue (sì, ovviamente il nostro) per riti che amplifichino il potere e la sete di morte dei demoni che abitano l'Abisso, tanto da trovare più spesso di quanto vorremmo il Killer, personaggio che non esita a ricordarci frequentemente che prima o poi affonderà il proprio coltello nella nostra carne.
Misteri e segreti
La nostra prova si conclude con l'apparizione di una figura femminile, la stessa che compare ad inizio gioco, di cui si scopre il nome, lasciandoci incuriositi sul legame che le due potessero avere o che ruolo questa potrà giocare nella lotta con i demoni interiori di Vanessa con il proseguire dell'avventura.
La storia è volutamente misteriosa e non vuole svelare fin da subito cosa davvero vi è alla base dei problemi della protagonista ma i dialoghi con gli abomini dell'Abisso riescono piano piano a dipanare i segreti custoditi dalla protagonista. Dobbiamo segnalare che il gioco, anche nella sua versione finale sarà disponibile solo in lingua inglese, e questo potrebbe compromettere la comprensione delle vicende, già di per sé piuttosto intricate, a chi non ne ha una buona conoscenza.
They Speak From The Abyss è un gioco peculiare, con un gameplay piuttosto basilare e una pixel art che riesce ad incutere ansia anche senza animazioni gore. I temi trattati sono profondi, focalizzati principalmente su quanto il malessere mentale possa divenire una vera e propria prigione e rappresentarlo tramite creature e mostruosità è sicuramente d'impatto. Dobbiamo riconoscere che nonostante la breve durata della demo, Nikki Kalpa, unico sviluppatore del gioco, è riuscito a angosciarci e ad incuriosirci allo stesso tempo ma molte delle potenzialità del gioco rimangono sconosciute e non è chiaro se il tutto ne decreterà una formula vincente.
CERTEZZE
- Una pixel art in grado di incutere angoscia
- La trama risulta interessante e avvincente
DUBBI
- Il gameplay rischia di essere ripetitivo
- La durata complessiva è un'incognita