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Unknown 9: Awakening, abbiamo provato il nuovo gioco d'avventura con Anya Chalotra di Bandai Namco

Abbiamo provato Unknown 9: Awakening e scoperto che il nuovo action-adventure di Reflector Entertainment fatica a lasciare il segno.

PROVATO di Lorenzo Mancosu   —   16/09/2024
La key art di Unknown 9
Unknown 9: Awakening
Unknown 9: Awakening
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Qualche anno fa Bandai Namco Entertainment ha iniziato a muovere i fili di una nuova strategia volta ad accrescere attorno al 50% la quantità di produzioni realizzate al di fuori del Giappone: uno dei primi tasselli di quell'operazione fu l'acquisizione di Reflector Entertainment, una neonata società canadese con sede a Montréal che si presentava in maniera molto diversa dal classico sviluppatore di videogiochi. Fondata nel 2016, si identificava infatti come uno studio creativo volenteroso di dare i natali a universi di fantasia destinati fin dal primo giorno a dipanarsi attraverso diversi media: lo scopo, dunque, non era quello di limitarsi semplicemente a creare videogiochi, ma grandi mondi transmediali pronti a debuttare contemporaneamente tra romanzi, fumetti, web serie e podcast per accompagnare il lancio su PC e console.

Fin dal momento della fondazione, è emersa un'ispirazione specifica che si è tramutata nel centro di gravità dello studio e molto probabilmente anche nella ragione dell'interesse di Bandai Namco, ovvero l'universo di Unknown 9. Un immaginario che ha di fatto monopolizzato gli sforzi della compagnia nel corso degli ultimi otto anni tra dimensioni parallele, poteri sovrannaturali e un'ambientazione in stile Jules Verne, con diverse opere che hanno già iniziato a farsi largo sugli scaffali delle librerie e delle fumetterie di alcuni paesi selezionati. All'appello, tuttavia, manca ancora la portata principale del banchetto, ovvero il videogioco d'azione e avventura con Anya Chalotra nel ruolo di protagonista: abbiamo provato Unknown 9: Awakening, il primo gioco di Reflector Entertainment dal quale traspare sì la grande ambizione, ma anche tutta l'inesperienza di questo studio.

L'universo di Unknown 9

Unknown 9 è ambientato in un mondo leggermente diverso da quello che conosciamo: se da una parte la storia e la geografia del pianeta Terra rimangono le stesse di sempre, il passato dell'umanità è stato invece segnato dal contatto con una civiltà estremamente avanzata che, in un certo momento della sua evoluzione, è misteriosamente svanita senza lasciare alcuna traccia. Esistono, tuttavia, nove esponenti dell'epoca antica che continuano a sopravvivere da qualche parte nel mondo - ovviamente si tratta degli Unknown 9 da cui prende il nome l'universo - custodendo lontano dagli sguardi del genere umano una conoscenza perduta che fa gola a molti.

Quello di Unknown 9 è un mondo fatto di antiche rovine, magia e società segrete
Quello di Unknown 9 è un mondo fatto di antiche rovine, magia e società segrete

Fra i pochi che continuano a indagare il passato alla ricerca dei nove, spiccano due particolari società segrete fondate a fine '800 che sembrano sapere molto riguardo le pagine dimenticate della storia: mentre la Leap Year Society è una sorta di loggia votata alla ricerca e alla conoscenza che vuole mettere le mani sull'eredità degli sconosciuti per portare l'umanità intera a compiere il prossimo grande balzo evolutivo, gli Ascendant costituiscono un gruppo paramilitare pronto a sfruttare ogni mezzo necessario al fine di imbrigliare il potere dei nove e controllare il futuro.

Come brevemente accennato, il lavoro di Reflector Entertainment si spinge oltre il videogioco: esiste il podcast narrativo Out of Sight, la serie a fumetti Torment, c'è la trilogia di romanzi Genesis e ci sono due web series in produzione, ma la prova del fuoco sarà indubbiamente incarnata dall'esperienza interattiva che orbita attorno alla storia di Haroona, la protagonista interpretata da Anya Chalotra, attrice che è nota ai riflettori della cultura pop per aver ricoperto il ruolo di Yennefer di Vengerberg nella serie Netflix The Witcher.

Haroona è la protagonista di Awakening, interpretata da Anya Chalotra
Haroona è la protagonista di Awakening, interpretata da Anya Chalotra

Haroona è una ragazza dell'India orientale dotata di speciali poteri che le consentono di interagire con una misteriosa dimensione astrale chiamata Fold, un piano parallelo che potremmo paragonare al Sottosopra di Stranger Things. Finita nel mirino degli Ascendant, la giovane dovrà quindi abbandonare le strade della città indiana di Kolkata per lanciarsi in un'avventura sospesa tra viaggio di formazione e storia di vendetta, scoprendo i retroscena del mondo, la natura delle sue capacità magiche e il ruolo che dovrà ricoprire nella lotta fra le società sotterranee.

Struttura e gameplay

Abbiamo avuto occasione di provare per un paio d'ore Unknown 9: Awakening, per la precisione due sezioni iniziali dell'avventura ambientate rispettivamente fra le strade di una metropoli indiana e nel cuore di una miniera sita in mezzo a una giungla tropicale adiacente. A tal proposito, l'ambientazione è senza dubbio il grande punto di forza di un progetto che mira a condurre Haroona ai quattro angoli del globo, facendole sì esplorare la sua terra natale ma portandola anche a visitare luoghi sottorappresentati come il deserto della Mauritania, le coste del Portogallo e altri fondali immersi nella natura.

Le ambientazioni sono il punto di forza di Unknown 9, anche se risentono delle mancanze grafiche
Le ambientazioni sono il punto di forza di Unknown 9, anche se risentono delle mancanze grafiche

Alla base, Awakening è un gioco d'azione e avventura in terza persona ancorato a livelli per lo più lineari, ampi corridoi da navigare in maniera dinamica per raggiungere di volta in volta l'obiettivo di missione, facendo affidamento su un abbozzato sistema di parkour e vivendo la classica alternanza tra sezioni più cinematografiche e arene nelle quali sbarazzarsi dei nemici del caso. Il ritmo è spezzato esclusivamente dalla presenza di piccoli oggetti collezionabili, alcuni volti giusto a caratterizzare l'universo di gioco e altri indispensabili per potenziare le capacità speciali della protagonista.

Haroona, infatti, fa affidamento su un sistema di combattimento interamente costruito attorno ai poteri legati al Fold: la ragazza può sbirciare attraverso la dimensione parallela per individuare i nemici, evocare scudi telecinetici, o persino effettuare schivate attraverso il "velo" per rispondere agli assalti con potenti contrattacchi; al tempo stesso, nonostante la possibilità di attaccare gli agenti degli Ascendant a muso duro, si tratta di un'esperienza che premia particolarmente l'approccio furtivo, e lo fa principalmente attraverso la meccanica di "Stepping" che costituisce il grande tratto distintivo della produzione.

Tramite lo Stepping Haroona può impossessarsi dei nemici e fargli compiere le azioni che vuole
Tramite lo Stepping Haroona può impossessarsi dei nemici e fargli compiere le azioni che vuole

A patto di avere le risorse necessarie è infatti possibile impossessarsi temporaneamente dei corpi degli avversari per interagire con lo scenario e con i loro compagni: prendendo il controllo di un cecchino si può far fuoco su altre guardie o contro barili infiammabili, mentre vestendo i panni delle varianti armate di manganello elettrico si possono mandare in cortocircuito i dispositivi, di fatto trasformando la protagonista in una vera e propria mietitrice inarrestabile. In totale sono tre i rami di abilità nei quali è consentito specializzarsi, ovvero il combattimento corpo a corpo, lo sfruttamento dei poteri del Fold e le capacità furtive, tenendo bene a mente che non sarà assolutamente possibile potenziarli tutti quanti al massimo.

Ma se, sulla carta, l'amalgama suona piuttosto stimolante, alla prova dei fatti Unknown 9 Awakening si presenta costellato di problemi, di imprecisioni e di sbavature tecniche che non dovrebbero trovare spazio in una produzione sottesa a una simile ambizione narrativa. Le movenze di Haroona non sono animate in maniera fluida e responsiva, il mirino dei nemici è totalmente disallineato rispetto ai modelli tridimensionali, durante i combattimenti ci si trova molto spesso a "pattinare" per lo scenario, ma potremmo estendere queste critiche a dozzine di altre sbavature relative per esempio alle hitbox, al funzionamento altalenante delle fasi stealth e soprattutto, cosa ben più importante, alla struttura stessa delle sezioni provate.

I sistemi di gameplay sono estremamente basilari, già visti, mai davvero impattanti
I sistemi di gameplay sono estremamente basilari, già visti, mai davvero impattanti

Il titolo di Reflector Entertainment sembra legato a una formula un po' troppo classica, all'alternanza fra traversate piuttosto lineari e minute sezioni di combattimento che non riescono a differenziarsi particolarmente l'una dall'altra né a far brillare i poteri di Haroona attraverso il gameplay. Trovando il proprio motore principale nella voglia di scoprire quel che accadrà sul fronte della trama, mette in scena una deriva molto simile - ma decisamente meno ispirata - a produzioni colossali come Uncharted o Tomb Raider, ancorandosi a meccaniche di gioco per lo più anziane senza poter contare sull'effetto "wow" garantito da una grafica spinta.

Qualche certezza, tanti dubbi

Il più grande rischio che al momento avvolge l'universo di Unknown 9 riguarda proprio l'efficacia di un'operazione transmediale che, in un mondo ideale, sarebbe andata in scena alla rovescia: mentre fumetti, romanzi, web series e podcast per lo più passati inosservati sono già in circolazione, a mancare all'appello è proprio il videogioco che rappresenta senza ombra di dubbio il tassello fondamentale, quello che deciderà il destino dell'intero mosaico.

Se, da una parte, è evidente che l'universo e la componente narrativa incarnino i maggiori punti di forza del progetto, proprio come era lecito aspettarsi da questo studio, impugnando il pad ci si imbatte in un'esperienza che fatica a far brillare quegli elementi come dovrebbe, anche e soprattutto in ragione dell'inesperienza nel comparto tecnico.

Al di là della grande quantità di imperfezioni tecniche e grafiche in cui ci siamo imbattuti - che ci possono stare su una versione PS5 che sappiamo per certo essere piuttosto vecchia - un gioco d'avventura che scommette sulla messa in scena di splendide ambientazioni in giro per il mondo necessiterebbe di una resa estetica e artistica adeguate a tale ambizione, mentre in questo caso accade spesso di trovarsi di fronte a panorami che sembrano risalire a una generazione fa.

Il più grande problema di Unknown 9 sta nel fatto che al destino del videogioco è legato anche quello di tutte le produzioni nello stesso universo
Il più grande problema di Unknown 9 sta nel fatto che al destino del videogioco è legato anche quello di tutte le produzioni nello stesso universo

Insomma, quello che si nota fin dai primi battiti è il contrasto fra le ambizioni narrative e l'ottima costruzione del mondo - ovvero le fondamenta su cui è stata eretta Reflector Entertainment - e un'esecuzione pratica che desta molti dubbi destinati a sciogliersi solamente in sede di recensione.

Unknown 9: Awakening è il primo titolo d'azione e avventura di Reflector Entertainment, uno studio di sviluppo al quale la creazione dell'universo narrativo interessa decisamente di più rispetto al videogioco vero e proprio, e si vede. Sulla carta, infatti, l'affascinante avventura di Haroona impiega ottime atmosfere in stile Jules Verne, società segrete e antiche civiltà dimenticate per traghettare la protagonista ai quattro angoli del globo, ma durante le prime sezioni finisce per perdersi nella sostanza, in mezzo a tante imperfezioni tecniche, un comparto grafico non all'altezza del genere e una formula di gameplay che al momento sembra vecchia nell'essenza. Ovviamente è presto per tirare le somme, ma la sensazione è che si tratti di un perfetto esempio di come un videogioco debba essere, prima ancora di una grande storia o di un grande immaginario, un puro e semplice videogioco.

CERTEZZE

  • Universo narrativo affascinante e realizzato con cura
  • Ambientazioni interessanti e diverse dalle solite

DUBBI

  • Tante imperfezioni tecniche e meccaniche
  • Formula di gameplay vista e rivista
  • Resa estetica non all'altezza del genere