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Valorant a due mesi dal lancio

Analizziamo come Valorant, lo sparatutto di Riot Games, si è evoluto nei due mesi dal lancio

PROVATO di Tommaso Valentini   —   07/08/2020
Valorant
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Dalla recensione di Valorant sono ormai passati due mesi e in questo tempo Riot non sembra essere stata in grado di bilanciare ancora correttamente i suoi agenti. Viper rimane il personaggio meno utilizzato in assoluto in ambito competitivo (parliamo di circa lo 0,6% di pick rate) mentre, nonostante i nerf ripetuti, Sage e Raze continuano ad essere onnipresenti a quasi tutti i livelli. D'altra parte la possibilità di curare e rimettere in gioco un compagno caduto o avere razzi e bombe in quantità tali da poter fermare un intero team per diversi secondi sono utility difficilmente sostituibili, soprattutto quando gli altri agenti hanno invece un valore intercambiabile quando si parla di abilità per togliere visuale e collezionare informazioni. In questi mesi inoltre si è molto mormorato circa la gestione dei rank classificati, non esattamente trasparenti nell'assegnazione, e soprattutto nella sottrazione, dei punti alla fine di ogni match. Di cose da sistemare insomma ce ne erano diverse e ora che l'enorme patch dell'atto 2 è arrivata è giusto tornare a calcare i server di gioco per fare il punto della situazione. Come si è evoluto Valorant?

È sempre un bello sparare

Il gunplay negli ultimi mesi è cambiato davvero pochissimo e quasi tutte le armi sparano e si utilizzano esattamente come al day one. C'è stata qualche modifica al Guardian, ma a farla da padrone restano comunque Phantom e Vandal, con l'Operator vera da punta di diamante quando il vostro portafogli esplode di crediti. Riot, come dicevamo in apertura, ha cercato di introdurre qualche modifica agli operatori meno utilizzati, ottenendo però scarsi risultati. A mischiare un po' le carte nei prossimi mesi allora potrebbe pensarci il nuovo innesto Killjoy, agente dal gran potenziale al momento non ancora del tutto espresso. Durante la presentazione di qualche settimana fa si pensava che Killjoy fosse davvero troppo potente, data la capacità di piazzare droni esplosivi, di rallentare e disarmare gli avversari grazie alla sua ultimate e di poter sfruttare sciami di droni per danneggiare gli altri agenti. Per fortuna le abilità non sono così devastanti e diverranno via via meno efficaci quando i giocatori inizieranno a saperci giocare contro e riusciranno a individuarle più velocemente. Diciamo che comunque la torretta è probabilmente uno dei diversivi migliori di tutto il gioco, visto che non può essere ignorata e che, grazie ai colpi traccianti indica la direzione del bersaglio permettendovi un fuoco incrociato, mentre l'abilità finale è capace da sola di poter far vincere un round se piazzata e fatta detonare al momento giusto. Difficile dire però al momento se Killjoy verrà utilizzata al posto di Cypher o Sova nei roster competitivi, con un ruolo che si presta maggiormente a fare da copertura al team invece di essere una prima linea o un raccoglitore di informazioni.

Killjoy 1

Per ottenere Killjoy tuttavia, dovrete come sempre ricorrere all'attivazione del suo contratto per un ammontare di punti esperienza non certamente leggero. Diciamo che in rapporto al tempo di gioco necessario per sbloccarlo, se siete proprio interessati al suo kit, un pensierino sui 1000 Valorant Point potreste pure farcelo, considerando che altrimenti il rischio è quello di ottenerlo tra un paio di settimane almeno. Il boost relativo ai punti esperienza delle missioni settimanali è infatti stato enormemente ridotto e ora ogni weekly completata (o perlomeno quelle presenti questa prima settimana) sono inchiodate a 5000 punti esperienza come ricompensa a fronte dei 15000 elargiti nel precedente atto. Inalterate invece le ricompense per le missioni giornaliere. A questo punto però, se i valori dei punti esperienza si manterranno su questo tenore dovrete fare bene i calcoli nel caso in cui voleste acquistare anche il nuovo Pass Battaglia dato che, inevitabilmente, dovrete dedicare molte più ore al gioco rispetto a prima per completare tutti e cinquanta i livelli presenti.

Killjoy

Nuove modalità per divertirsi

Le ricompense del Pass Battaglia vanno ovviamente a gusti ma questo Atto 2 non sembra deludere le aspettative e propone tre set di skin differenti e parecchio fantasiose. Il primo attinge da forme aliene per armi quasi organiche da sparatutto futuristico, il secondo set si appoggia ai classici tatuaggi e ai disegni low poly degli animali, regalandoci armi dai colori sfarzosi e indubbiamente belle da vedere mentre il terzo torna su linee più classiche con colorazioni rosse e bianche. Troviamo skin per Ares, Spectre, Guardian, Sheriff e anche Operator e Vandal, tutte armi usate assai di frequente nelle partite, con le ricompense finali dedicate come al solito ad un'arma da corpo a corpo e allo Shorty, fucile dalla dubbia utilità per i pistol round.

Sempre nella nostra recensione avevamo criticato anche la mancanza di qualche modalità extra per riscaldarsi e la sola Spike Rush non ci aveva fatto proprio perdere la testa. Riot con questo aggiornamento ha deciso allora di introdurre il deathmatch, mettendoci in gioco con soldi infiniti, armatura al massimo e disattivando tutte le abilità degli Agenti. Quello che ne esce è uno scontro frenetico dove il camping è estremamente difficile da effettuare visto il continuo respawn dei nemici e una minimappa sulla quale vengono regolarmente segnalate le posizioni degli avversari. Sembra insomma di giocare in hardcore a Call of Duty ma con un UAV sempre attivo sopra la testa. È una modalità volutamente caciarona dalla durata di circa 5 minuti, poco impegnativa ma che svolge bene il suo dovere. La decisione però di togliere qualsiasi premio di missione da questa modalità e di riconoscere ai giocatori con solo 500 punti esperienza proprio non ci è piaciuta e rema nella direzione univoca di voler aumentare il tempo di gioco per ottenere ricompense su Valorant.

Valorant Ep1 Act2 Screenshot 04

Veniamo infine alla questione più spinosa, ovvero le classificate. Valorant adotta un sistema di rank estremamente punitivo, dove ci vuole pochissimo a scendere ed è estremamente complesso salire. Il tutto è stato chiaramente ereditato da Counter Strike, dimenticandosi però che un modello migliore e più chiaro era già presente su League of Legends. Non esistono ancora punteggi trasparenti per farvi capire a che punto siete all'interno dei rank, con delle frecce come valutazione finale della partita che non palesano esattamente di quanto siete saliti o scesi e come le vostre azioni abbiano influito in dettaglio su questo punteggio. Non ci sono ancora serie penalità per i leaver o gli afk e soprattutto, cosa molto più grave, non esiste un sistema di remake o di non penalità per chi si trova costretto a giocare in quattro contro cinque sin dall'inizio dei match competitivi. Un sistema insomma che a oggi non può definirsi ancora completo.

L'Atto 2 di Valorant porta in dote buone cose, sicuramente, come l'agente Killjoy che è una bella introduzione, come la modalità Deathmatch da tempo richiesta e migliorie al sistema di rank che aggiustano ma non raddrizzano del tutto uno dei pilastri portanti di questo sparatutto. L'evoluzione dello shooter tattico Riot continua e il titolo resta una produzione eccellente in questo tipo di mercato ma dopo due mesi dal lancio e con l'esperienza già maturata su League of Legends, ci aspettavamo di vedere maggiori passi avanti.

CERTEZZE

  • Killjoy ha un buon set di abilità
  • Nuova modalità gratuita
  • Migliorie al sistema di ranking

DUBBI

  • Alcuni agenti ancora completamente fuori dal meta...
  • ...mentre altri sono troppo importanti
  • Sistema di ranking non ancora soddisfacente