Di Watch Dogs: Legion avevamo parlato esattamente un anno fa, in occasione dell'E3 di Los Angeles. E ne avevamo parlato anche piuttosto bene visto che la nuova incarnazione del franchise Ubisoft ci aveva convinto per alcuni guizzi di originalità e per la voglia di lasciarsi alle spalle, con violenza, alcuni degli elementi più lineari e narrativi dei primi due capitoli. Da allora però, è stato il vuoto più assoluto, complice un 2019 non proprio esaltante per il publisher francese che ha portato questo titolo a perdere qualsiasi riferimento temporale in merito alla sua uscita.
C'è voluto il Coronavirus, il lockdown, lo svelamento della next-gen e la volontà di tornare a mostrare la line-up ormai prossima all'uscita per tornare finalmente a provare Watch Dogs: Legion, stavolta con un setup in streaming vista la difficoltà di viaggiare e la necessità di mantenere il distanziamento sociale. Per trascorrere quindi 3 ore in compagnia di Legion abbiamo dovuto sfruttare un software ad hoc così da poterlo giocare comodamente con il nostro PC casalingo, armati di pad Xbox One, mentre ci trovavamo in collegamento con uno sviluppatore che ci ha guidato e intrattenuto per tutta la durata della demo, chiacchierando con noi attraverso Discord.
Tutto è filato liscio e ci siamo così potuti portare a casa una nuova manciata di impressioni su questa particolare variazione sul genere degli action open world che, come dicevamo in apertura di articolo, abbandona definitivamente la presenza di un protagonista ben delineato e con una sua storia personale per lasciare spazio al giocatore concedendogli la massima libertà nel decidere quali personaggi controllare e quali vestiti indossare. Letteralmente.
Londra, nell’immediato futuro
La premessa narrativa di Watch Dogs: Legion è ormai abbastanza nota e anche decisamente credibile. Siamo nell'immediato futuro e una Londra ad altissimo tasso tecnologico viene messa in ginocchio da una serie di attacchi terroristici ben coordinati che portano all'esplosione di alcuni ordigni esplosivi piazzati in location di alto valore simbolico. Questo spinge il governo a perdere la presa sulla sua popolazione e a far precipitare la metropoli in uno stato di grande agitazione sociale con conseguenti tumulti e proteste. L'esercito, che chiaramente non può utilizzare una forza eccessiva sui cittadini, comincia a utilizzare società private per la sicurezza e una di queste, Albion, inizia a guadagnare potere grazie alla combinazione di altissima tecnologia, armamentario all'avanguardia e software per la videosorveglianza della città.
Il risultato è che nell'arco di pochissimi anni Londra torna a uno stato di tranquillità apparente grazie al crollo della criminalità, ma per l'appunto si tratta di una situazione di pura apparenza visto che il pugno di ferro di Albion ha in realtà portato alla nascita di una società militarizzata che ha messo al bando le libertà individuali tenendo sotto strettissima sorveglianza i londinesi. In questo contesto dittatoriale, il DedSec, che nel frattempo si è evoluto, strutturato e rinforzato rispetto ai suoi obiettivi di puro hacking, si inizia a configurare come un vero e proprio movimento rivoluzionario che, attraverso le proteste sociali e la forza delle sue manifestazioni, punta a smascherare la vera natura di Albion e delle altre associazioni che nel frattempo hanno preso il potere, restituendo la libertà e il potere decisionale agli abitanti di Londra.
L'inizio della demo testata coincideva proprio con l'incipit del gioco e ci vedeva alle prese con il tentativo di fermare l'attacco terroristico nel parlamento inglese che dà il la all'ascesa di Albion. Chiaramente questi primi minuti di gioco si configurano come un lungo tutorial che ci permette di prendere confidenza con i controlli, assolutamente classici del genere, e con la gestione delle armi, dei gadget e dell'hacking, chiaramente mutuati dai precedenti due capitoli del gioco. E naturalmente l'incipit non poteva che concludersi con la nostra disfatta e con l'attribuzione di tutte le colpe nei confronti di DedSec che diviene così una sorta di capro espiatorio della spirale oscura in cui precipita Londra.
Superata questa prima fase molto lineare e guidata, la demo ci offriva la totale libertà di proseguire con una manciata di missioni primarie per continuare la ricerca dei veri mandanti del bombardamento, oppure di dedicarci a qualche missione di reclutamento così da aumentare la dimensione del nostro gruppo o, ancora, di tentare la strada della liberazione del quartiere. Noi, chiaramente, abbiamo provato un po' di tutto.
Nessun protagonista, tanti protagonisti
Il principale elemento di gameplay di Watch Dogs: Legion, che avevamo raccontato e descritto con grande dettaglio in occasione del nostro precedente incontro con il gioco, è l'assenza di un protagonista ben definito e con una sua storia personale, per lasciare spazio a una sorta di narrativa costruita dal giocatore in funzione degli avatar assoldati nella lunga protesta per la liberazione di Londra. La principale idea di gameplay alla base di questo capitolo della serie è infatti la possibilità di reclutare qualsiasi personaggio non giocante che popola le strade di Londra. E con qualsiasi intendiamo davvero ogni abitante della metropoli inglese, ad eccezione soltanto delle figure fondamentali alla prosecuzione della narrativa.
Per far questo dovremo innanzitutto analizzare la vita dell'abitante prescelto interagendo dalla distanza con il nostro telefono, quindi avviare una conversazione con il personaggio e da quel momento seguire la sua linea di quest per il reclutamento. Si tratta di un paio di missioni contestuali, create dinamicamente a partire da una serie di archetipi prestabiliti e che serviranno a convincerlo a unirsi alla resistenza. Dovremo ad esempio pedinare qualcuno, oppure hackerare un server per ripulire una fedina penale o, ancora, intimidire un usuraio, recuperare delle informazioni da un mainframe e così via. Una volta svolte queste attività, potremo tornare a parlare con il personaggio in questione e lui entrerà a far parte del nostro gruppo personale.
Attraverso uno specifico menu di gioco potremo vedere al volo la composizione del nostro team, configurare ogni specifico membro e cambiare personaggio dopo un breve caricamento. Tutto avviene in modo molto fluido e intuitivo, di nuovo all'insegna della massima libertà di azione per il giocatore.
Ma le peculiarità di questo sistema cardine di Watch Dogs: Legion non si fermano qui. Innanzitutto ogni tipologia di personaggio si porta in dote armi specifiche e solitamente almeno un gadget caratteristico della sua professione; in aggiunta la sua attività lavorativa può avere conseguenze sulla capacità di agire indisturbati in alcuni contesti sfruttando l'uniforme. Tuttavia queste reclute hanno anche le loro vulnerabilità visto che in Legion, per la prima volta nella serie, la morte è permanente e porterà alla perdita del membro DedSec che stavamo controllando durante la sparatoria o il combattimento mortale. In realtà il sistema di gioco cerca di venire incontro al giocatore limitando questa sua brutalità: ad esempio se si è particolarmente scaltri si riesce a fuggire da buona parte degli scontri a fuoco e comunque anche quando tutto volge al peggio, il nostro personaggio potrebbe finire in galera invece di essere ucciso, dandoci circa 30 minuti di tempo di gioco per poter accorrere in suo aiuto con un altro avatar.
Scalfendo appena la superficie del gioco, abbiamo visto davvero di tutto e questo ci lascia ben sperare verso un gioco ad altissima appetibilità per streamer e youtuber che potranno probabilmente svagarsi e realizzare show piazzando i personaggi più improponibili negli scenari più assurdi. Ci siamo ritrovati a controllare anziani, vigili urbani, muratori, spie, soldati, graffitari, persino combattenti di MMA da strada. Sembra davvero che la fantasia non sia mancata a Ubisoft.
Progressione di gioco
Watch Dogs: Legion non ha un vero e proprio sistema di gestione delle skill o di organizzazione dell'inventario del personaggio, avendo abbandonato qualsiasi velleità ruolistica ed essendosi slegato da un protagonista ben definito. La progressione di gioco avviene sia attraverso il reclutamento dei personaggi che, chiaramente, aprono la strada a stili precisi di gameplay, che tramite lo sblocco di armi e gadget aggiuntivi che possiamo poi andare ad equipaggiare su ogni avatar. Reclutando infatti un nuovo aspirante DedSec, avremo accesso al suo armamentario e alla sua tecnologia base che sarà ovviamente legata alla sua professione, ma in più potremo alterare il suo setup assegnandogli bocche da fuoco più o meno letali e altre attrezzature tecnologiche che avremo sbloccato in precedenza spendendo i crediti in game recuperati con le missioni e l'esplorazione.
Non mancherà anche il classico quartier generale mascherato da innocuo pub londinese che ci permetterà di lavorare di fino e con grande libertà di personalizzazione al vestiario dei nostri avatar e, per l'appunto, allo sblocco dell'equipaggiamento addizionale. Di nuovo, ogni elemento di Watch Dogs: Legion sembra essere stato costruito per offrire una grande libertà al giocatore, così da permettergli di tentare gli approcci più assurdi. Su questo fronte noi stessi ci siamo sbizzarriti svolgendo una serie di attività necessarie a liberare uno dei quartieri in cui è suddivisa la Londra esplorabile. Rispetto allo stile classico adottato da Ubisoft con i suoi open world, in Legion dovremo infatti svolgere prima una manciata di quest tutte di tipologia differente per sbloccare una sorta di missione finale, molto complessa, e che prevede il controllo di un drone per risolvere una serie di puzzle ambientali e manomettere il mainframe che gestisce la sicurezza di quella zona. In questo modo la libereremo definitivamente dal giogo di Albion così da poter far apparire sulla mappa tutti i collezionabili e gli elementi di interazione.
Ogni quest permette approcci multipli e, anche se il titolo ci è sembrato abbastanza sbilanciato verso lo stealth, potremo compiere delle vere e proprie carneficine anche molto fantasiose. L'hacking permette ad esempio di agire su tutte le tipologie di droni che affollano i cieli di Londra, quelli di sorveglianza, quelli militari di attacco e anche quelli enormi da trasporto, per modificare le loro routine facendoli diventare nostri alleati, o addirittura per poterli controllare direttamente. Ma non sarà difficile anche passare da una telecamera di sicurezza alla successiva lavorando con l'inquadratura per raggiungere server e terminali così da completare intere quest di manomissione e recupero chiavi di cifratura senza mai controllare direttamente il nostro personaggio ma solo dilettandoci con l'esplorazione dell'ambiente. Non mancano persino piccoli puzzle dove dovremo convogliare il flusso dei dati o dell'elettricità verso dei mainframe per poter poi accedere ai loro contenuti, il tutto lavorando sulla rotazione dei nodi così da far scorrere letteralmente i dati da un punto di ingresso a uno di uscita.
Se però avete voglia di menare le mani Legion offre comunque molta varietà. Controllando la spia potremo ad esempio utilizzare una vettura speciale, in stile James Bond, armata di missili o sfruttare un orologio da polso per disattivare per alcuni secondi le armi di tutti gli avversari nelle nostre vicinanze. Nei panni di un soldato di Albion potremo invece entrare in zone altrimenti ostili, stando bene attenti a non avvicinarci troppo alle pattuglie, per tentare di manomettere i sistemi di sicurezza o di raggiungere lo scopo della nostra missione senza dare troppo nell'occhio. Con l'operaio edile potremo richiamare in qualsiasi momento il drone di costruzione per attaccare dall'alto o raggiungere zone molto impervie a causa della loro verticalità senza richiamare le forze dell'ordine, ma non manca anche la possibilità di stordire gli avversari in modi molto fantasiosi, ad esempio utilizzando le manette del vigile urbano o la bomboletta di un graffitaro o, ancora, i cazzotti potentissimi di un combattente di strada.
Ogni missione identifica con chiarezza i suoi obiettivi, ma il completamento è totalmente a nostra discrezione che potremo così sfruttare nei modi più assurdi e fantasiosi l'ambiente di gioco e le peculiarità dei membri del nostro team.
Grafica e intelligenza artificiale
C'è chiaramente un rovescio della medaglia davanti a cotanta libertà: c'è una certa superficialità nel raccontare la storia, almeno per quello che abbiamo potuto vedere durante la nostra sessione di prova, e non ci ha convinto la reattività degli avversari controllati da un'intelligenza artificiale che, davanti a così tante variabili, tende a essere un po' altalenante nel realismo dei suoi comportamenti.
Se sul fronte della narrativa è davvero troppo presto per emettere un giudizio, ma ci sentiamo abbastanza tranquilli nel dichiarare che non sarà probabilmente l'elemento portante di Watch Dogs: Legion nonostante il grande fascino dell'ambientazione londinese così ben ricreata e molto credibile nella sua deriva futuristica, per quello che concerne la sfida e le reazioni dell'intelligenza artificiale, ci sentiamo di nutrire alcune perplessità.
Come dicevamo poco sopra, Legion offre moltissimi spunti per agire nell'ombra, indisturbati, sfruttando la mimetizzazione legata all'uniforme e la grandissima versatilità dell'hacking, tuttavia nel momento in cui ci facciamo beccare o decidiamo di uscire allo scoperto, gli avversari tendono a utilizzare routine estremamente prevedibili che li lasciano alla mercé della nostra violenza. Trenini di nemici che notano un corpo esanime a terra uno dopo l'altro e diventano facili vittime dei nostri colpi dalla distanza, aiutati tra l'altro dalla copertura attiva che ci rende davvero molto difficili da colpire; oppure reazioni assolutamente caotiche e maldestre davanti ai nostri tentativi di fuga. Queste sbavature sono state all'ordine del giorno durante il nostro hands-on e sembrano tradire una certa volontà di stupire il giocatore più per la fantasia che per l'effettivo tasso di sfida delle missioni che saremo chiamati a svolgere.
Insomma, comandare una splendida vecchina che incespica negli spostamenti a piedi mentre controlla un drone da carico per raggiungere la vetta di una torre da hackerare inseguita da droni che lanciano scariche elettriche e missili mentre a terra i soldati ci sparano di tutto, riesce chiaramente a generare risate e molto divertimento. Ma se si cerca un realismo degli avvenimenti o la credibilità di ciò che avviene su schermo, bisogna probabilmente guardare altrove. E sia chiaro che questa non è una critica, anzi.
Per quanto concerne l'aspetto grafico di Watch Dogs: Legion rimangono valide le valutazioni espresse un anno fa: il titolo affianca un'ambientazione ricreata con enorme dettaglio e competenza artistica a personaggi e interni sempre accettabili ma che non brillano mai. Chiaramente siamo ancora lontani qualche mese dall'uscita del gioco e in questo periodo siamo convinti che Ubisoft continuerà a ripulire e rifinire il titolo, che tra l'altro abbiamo potuto provare a una risoluzione massima di 1080p con il framerate bloccato a causa dello streaming. Siamo convinti che in 4k con il ray tracing abilitato, lo scenario sarà in grado di stupire a dovere il giocatore.
In questa nuova prova di Watch Dogs: Legion ci siamo resi conto che il titolo può tranquillamente ambire a guadagnarsi una posizione molto precisa nell'affollato mercato degli action open world. Il sandbox di questo titolo lo rende infatti peculiare ed estremamente adatto a soddisfare i desideri di libertà e caos controllato nutriti da moltissimi giocatori: sembra possibile fare davvero di tutto in questo titolo e la gestione dei personaggi multipli, ognuno con le sue armi, gadget e peculiarità, non fa altro che accrescere la libertà offerta ai player. Non siamo pienamente convinti dell'intelligenza artificiale e, nonostante l'interessante premessa, la narrativa rischia di perdersi per strada, ma guardiamo con molta curiosità all'uscita di Watch Dogs: Legion su PC, PS4 e Xbox One a partire dal 26 ottobre e su PlayStation 5 e Xbox Series X non appena le nuove console arriveranno sul mercato.
CERTEZZE
- Puoi essere chi vuoi, davvero
- Missioni e level design sono all'insegna della massima libertà di approccio
- La Londra dell'immediato futuro è ricreata con grande maestria e coerenza artistica
- Divertente e scanzonato
DUBBI
- L'intelligenza artificiale non ci ha convinto completamente
- La storia potrebbe risentire di un approccio così libero