Xbox e Activision Blizzard hanno preso la decisione di rinviare la finalizzazione della gigantesca acquisizione al prossimo 18 ottobre. Una scelta, questa, che deriva dalla mancanza dell'approvazione da parte della CMA, l'organo antitrust del Regno Unito che per primo aveva sollevato dubbi in ragione di una possibilità di monopolio nel nascente settore del cloud gaming. In seguito al parere negativo della CMA, Microsoft aveva deciso di appellarsi al CAT - il Competition Appeal Tribunal - per tentare di ribaltare la decisione, finché i pezzi sullo scacchiere non sono improvvisamente cambiati. La negazione di un'ingiunzione preliminare alla FTC degli Stati Uniti, assieme all'accordo stretto con Sony per portare l'immensa serie Call of Duty sulla rivale piattaforma PlayStation, hanno convinto le parti a chiedere al CAT di sospendere l'appello, al fine di prendersi del tempo per negoziare la questione cloud gaming.
Inizialmente, Microsoft e Activision Blizzard si erano accordate per finalizzare l'acquisizione entro il 18 luglio: se le cose non fossero andate in porto entro tale data, le parti avrebbero potuto rinegoziare una nuova scadenza, e in mancanza di un accordo Microsoft avrebbe dovuto pagare una penale da $3 miliardi. Il 18 luglio è infine giunto e una decisione è stata presa: come comunicato dal vicepresidente di Microsoft Bradley Smith e dalla COO di Activision Blizzard Lulu Cheng Meservey, le società hanno deciso di estendere la scadenza di tre mesi, fino al 18 ottobre 2023, in modo tale da fornire: "Una finestra di tempo molto ampia, capace di consentire di risolvere le ultime questioni normative". Una soluzione, questa, che non sarà del tutto indolore per Microsoft, dal momento che il rinvio porta delle inevitabili conseguenze. Analizziamo nel dettaglio la situazione, cercando di capire cosa succederà da qui fino al prossimo 18 ottobre, nuova data ultima fissata per concludere l'acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft.
L'acquisizione Microsoft-ABK in breve
Il 18 gennaio 2022, Microsoft annunciò la volontà di acquisire l'interezza di Activision Blizzard - uno dei publisher di videogiochi più importanti al mondo, con ricavi annuali oltre gli $8 miliardi - mettendo sul piatto $68,7 miliardi, ovvero un corrispettivo di $95 ad azione. L'idea dietro l'acquisizione nasceva dalla volontà della casa di Redmond di sfidare altri colossi impegnati nel settore gaming come Tencent, NetEase, Google e Apple Inc, integrando l'esperienza di ABK a un prezzo che fu definito vantaggioso dal suo CEO Robert Kotick, dal momento che l'impresa non navigava assolutamente in buone acque. Gli azionisti di Activision Blizzard approvarono l'operazione quasi all'unanimità e la data ultima per la chiusura fu fissata al 18 luglio 2023, con l'obiettivo di rispondere a qualsiasi preoccupazione potesse sorgere in capo ai principali organi antitrust del mondo.
L'acquisizione fu approvata dalla maggior parte delle autorità - compresa la Commissione Europea che accettò i rimedi proposti da Microsoft - con le importanti eccezioni della Federal Trade Commission statunitense, che si oppose l'8 dicembre 2022, e la Competitions and Market Authority inglese, che si pronunciò in via definitiva il 26 aprile del 2023. La FTC avviò un'indagine approfondita che si concluse con la richiesta di un ordine restrittivo e una successiva ingiunzione preliminare volta a bloccare l'acquisizione: l'11 luglio del 2023, la giudice Corley negò l'ingiunzione e pose un termine all'ordine restrittivo, di fatto garantendo luce verde all'operazione. La CMA, dal canto suo, pose un forte accento sulla questione del cloud gaming e decise di bloccare l'acquisizione, spingendo Microsoft a ricorrere in appello dinanzi al CAT; in seguito agli ultimi sviluppi, proprio nelle scorse ore, le parti hanno richiesto e ottenuto una sospensione del processo d'appello per discutere di una possibile soluzione. Vale la pena menzionare il fatto che, stando così le cose, Microsoft avrebbe potuto procedere con l'acquisizione rispettando termini previsti, ma ha invece optato per un ulteriore rinvio.
Cosa comporta il rinvio
Il rinvio, per Microsoft, non rappresenta un fatto indolore: la penale in caso di mancata acquisizione crescerà anzitutto di $3,5 miliardi, $500 milioni in più rispetto all'accordo originale, se l'operazione non dovesse concludersi entro il prossimo 29 agosto; inoltre, se i tempi dovessero ulteriormente dilatarsi fino al 15 settembre, tale somma toccherebbe quota $4,5 miliardi. In ogni caso, Activision Blizzard si è detta disposta a: "Separare la compagnia o alcuni asset della stessa, o ancora implementare diverse misure, al fine di accomodare l'operazione" dinanzi agli organi del Regno Unito. Il nodo centrale della questione resta infatti la posizione della CMA, che ha recentemente comunicato la data in cui intende emettere la sua nuova decisione finale, ovvero il 29 agosto 2023; una data, questa, oltre la quale Microsoft sarebbe comunque libera di riaprire l'appello al CAT.
La crescita delle penali è una misura richiesta da Activision Blizzard anche e soprattutto in ragione dello straordinario andamento della società - probabilmente sostenuto dal successo di Diablo IV - che è stato protagonista di una nota inviata agli azionisti proprio il 19 luglio 2023 dal CEO Bobby Kotick. Nella comunicazione - che vi consigliamo di leggere per esteso - si parla di: "Un incremento anno su anno delle vendite del 50% e del reddito operativo dell'80%". Inoltre, giusto per aggiungere un po' di pepe, Kotick ha affermato anche che: "Continuiamo a fissare nuovi standard di eccellenza per quanto riguarda la cultura sul posto di lavoro". Tornando a monte, anche se la proroga ha una durata complessiva di tre mesi, è evidente che le parti mirino a concludere la questione in anticipo rispetto ai tempi, probabilmente proprio il 29 agosto 2023, data della pronuncia della CMA. Anche perché, da qui fino a ottobre, la FTC statunitense potrebbe tornare a farsi sotto con una nuova causa.
La storia infinita sta finendo
Phil Spencer ha inviato una email a tutti i dipendenti di Microsoft affermando quanto segue: "Microsoft e Activision Blizzard sono convinte che l'acquisizione giungerà al traguardo, così abbiamo preso la decisione di rinviare l'accordo fino al 18 ottobre 2023. Anche se, dopo i recenti sviluppi legali, potremmo già tecnicamente chiudere, quest'estensione ci consente di risolvere gli ultimi dubbi di natura normativa nel Regno Unito". Dopodiché, ha ringraziato lo staff per "il tempo e le energie spese in supporto de procedimenti, nonché per il grande lavoro che quest'anno sta giungendo a compimento sul fronte di Xbox", prima di fare anche qualche complimento ad ABK per "il fantastico lavoro svolto per il lancio di successo di Diablo IV e la performance di Call of Duty: Modern Warfare II".
"Mentre ci avviciniamo alla conclusione, siamo più felici che mai di proseguire nella missione di portare più videogiochi a più giocatori, ovunque essi siano". Insomma, sono le parole di un leader apparentemente convinto di trovarsi a un passo dall'obiettivo che per anni è stato al centro del suo immaginario. Se l'acquisizione dovesse finalmente andare in porto, infatti, la divisione Xbox acquisirebbe un'immensa iniezione di qualità e quantità sul fronte degli asset - che abbiamo riassunto in un articolo dedicato - capace di farla finalmente competere nel settore al pari di colossi quali Sony, Tencent e NetEase, scommettendo tutto sul servizio on demand racchiuso nell'offerta targata Game Pass.
Quali sono, dunque, le prossime date utili per l'acquisizione? Il 29 agosto del 2023 segna il termine ultimo scelto dalla CMA per pronunciarsi sulla questione; in caso di riscontro positivo, Microsoft potrebbe procedere con l'operazione senza incorrere in un incremento della penale, rimandando al futuro la preoccupazione per un eventuale causa intentata dalla FTC. In caso di risposta negativa della CMA, resterebbe aperta la pista del ricorso al CAT, ma bisognerebbe prestare attenzione al 15 settembre 2023, data nella quale scatterebbe il secondo aumento della penale. Il nuovo termine ultimo per concludere l'operazione, infine, è il 18 ottobre 2023, giornata che in caso di mancato accordo segnerebbe la conclusione di questa storia infinita, in un modo o nell'altro.
L'acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft rappresenta senza ombra di dubbio uno fra gli avvenimenti più importanti nella storia del mercato dei videogiochi; a prescindere dall'esito segnerà irrimediabilmente il futuro del medium, tanto che è già da tempo arrivata a mutare non solo le strategie delle parti coinvolte, ma anche quelle di colossi terzi come Sony, casa che fino a questo momento non ha mai cessato di tenere lo sguardo incollato allo scacchiere, intervenendo ogni volta che l'era concesso tramite l'ingombrante figura di Jim Ryan. Riuscirà Phil Spencer a porre in essere la sua strategia? Dopo oltre un anno di discussioni, la risposta definitiva arriverà nei prossimi tre mesi.