L'argomento del giorno su testate e social media a indirizzo tecnologico è probabilmente il messaggio di scuse e spiegazioni da parte di Apple sulla questione del rallentamento imposto ai dispositivi più vecchi per consentire una gestione più oculata della batteria e l'offerta di un cambio batteria a prezzo ridotto nel corso del 2018 per coloro che ne fanno richiesta. Quest'ultima soluzione è a tutti gli effetti un'ottima offerta da parte di Apple, ma è anche una netta ammissione di "colpa", che si rileva anche nel messaggio inviato urbi et orbi nelle ore scorse per spiegare precisamente il fenomeno che può essere scambiato per obsolescenza programmata.
Prima di tutto, la presenza stessa della lettera è sostanzialmente un'ammissione del fatto di aver nascosto il procedimento di rallentamento forzato che, seppure inserito a fin di bene, senza spiegazioni ufficiali potrebbe aver spinto molti a pensare di dover sostituire il proprio dispositivo per un sopraggiunto calo prestazionale fisiologico all'interno della dinamica evolutiva della tecnologia. Secondo, l'offerta del cambio batteria a prezzo ridotto ha tutto l'aspetto di una sorta di risarcimento, o un patteggiamento preventivo nei confronti di coloro che volessero agire per vie legali, visto che negli Stati Uniti sono già diversi i casi di class action mosse dagli utenti contro Apple a causa di questo sistema di gestione energetica forzata. Non sono ancora chiari i termini, ma non ci sarebbe da stupirsi se la sostituzione a prezzo ridotto dovesse richiedere contestualmente un rifiuto ad intraprendere azioni legali sull'argomento, d'altra parte in nord America queste questioni sono sempre all'ordine del giorno. La soluzione è comunque intelligente ed è stata presa tempestivamente, ma l'idea è che la reputazione di Apple abbia comunque ricevuto una macchia notevole a questo punto.
La notizia sul rallentamento forzato è stata diffusa dai media generalisti in tutto il mondo, e a prescindere dalle spiegazioni tecniche che possono essere venute fuori dopo, pur esaustive e corrette, il messaggio è passato. Oltretutto tali spiegazioni in terminologie tecnologiche probabilmente vengono recepite anche in maniera più difficile e frammentaria, comprese al meglio più da coloro che si appassionano all'argomento che dall'utenza di massa. D'altra parte lo stesso messaggio palesa un certo "damage control", con la spiegazione dettagliata sugli effetti dell'usura delle batterie, definite ora pienamente "consumabili", che sembra decisamente distante dalle vecchie dichiarazioni sulla durata di tali componenti (tipo quando si sosteneva che non ci sarebbe mai stato bisogno di sostituire la batteria di un iPhone, svariati anni fa).
Insomma, qualcosa potrebbe essersi incrinato in un rapporto da sempre basato sulla fiducia incondizionata nel marchio, che ha portato anche all'accettazione di prezzi alquanto inquietanti. La forza di Apple è comunque troppo grande per poter essere messa in crisi da un episodio del genere, ma il germe del dubbio sulle possibili macchinazioni malvagie delle corporazioni tecnologiche dietro all'obsolescenza programmata, anche se frutto di un'interpretazione sbagliata come in questo caso (fino a un certo punto: l'essere stati costretti a chiarire la questione solo dopo alcune segnalazioni giunte da sviluppatori esterni è di per sé una cosa piuttosto negativa), potrebbe essersi instillato nel pubblico. E chissà che magari anche la stampa specializzata non inizi a fare un po' più le pulci ad Apple e giganti simili, dopo aver accettato con entusiasmo più o meno tutto quello che è stato propinato negli ultimi anni, comprese le riduzioni di funzionalità (porte sui computer portatili, jack audio, opzioni sui sistemi operativi e altro).