In passato i videogiochi sono stati accusati di influire negativamente sulla mente dei soggetti più deboli, inducendoli ad emulare atti di violenza, in particolare all'interno delle strutture scolastiche. Risale a pochi giorni fa la notizia dell'ennesima sparatoria che ha visto coinvolti alcuni ragazzi di un liceo in New Mexico.
Il governo statunitense sembra però voler sfruttare il medium videoludico come strumento per attuare nuove forme di prevenzione. Come viene riportato da Gizmodo, l'esercito americano e il Department of Homeland Security stanno collaborando alla realizzazione di una simulazione che aiuterà gli insegnanti a capire come comportarsi qualora si dovessero trovare coinvolti in una sparatoria all'interno delle mura scolastiche.
Il nuovo software fa parte di EDGE (Enhanced Dynamic Geo-Social Environment), un programma che finora è stato sfruttato per addestrare le forze di polizia e i vigili del fuoco a situazioni di pericolosità legate all'utilizzo di armi da fuoco.
"Più esperienza si possiede, tanto più elevate sono le possibilità di sopravvivenza", ha commentato l'ingegnere capo di EDGE, Tamara Griffith. "Questo software permette di fare pratica e di avere molteplici esperienze, di comprendere cosa funziona e cosa no".
Il software incoraggia gli insegnanti a seguire una serie di azioni specifiche a seconda della situazione, come ad esempio chiudere e bloccare porte o allineare le persone contro i muri. È possibile anche vestire i panni degli agenti di polizia impegnati nell'eliminazione della minaccia, oppure del responsabile della sparatoria.
"Gli insegnanti non si aspettano di vedere proiettili che volano attorno a loro, ma sfortunatamente sta diventando una realtà", ha aggiunto Griffith. "Vogliamo quindi dar loro la possibilità di capire quali opzioni abbiano a disposizione e cosa potrebbe funzionare come si deve per loro".
Qui di seguito un filmato in cui viene mostrato il software in azione.
