Nel corso di un'intervista radiofonica, Matt Bevin, il governatore del Kentucky, ha accusato i videogiochi (ma non solo) di essere i responsabili dell'ennesimo massacro scolastico avvenuto negli Stati Uniti. Stiamo parlando della strage di Parkland, in Florida, dove sono morte diciassette persone e ne sono rimaste ferite quattordici. Secondo lui il problema non è la facilità con cui negli Stati Uniti si possono comprare delle armi da fuoco, ma essenzialmente culturale. I fattori determinanti sarebbero le malattie mentali, gli effetti collaterali di alcune medicine, la crisi morale della società e la cultura della morte implicita nei videogiochi violenti.
Bevin: "Ci sono videogiochi classificati per un'utenza matura ma che tutti sanno essere giocati anche dai bambini. Non c'è niente che si possa fare per impedirglielo. Celebrano il massacro delle persone. Ci sono titoli che danno ai giocatori la possibilità di replicare e accumulare punti facendo esattamente ciò che quegli studenti fanno nelle scuole, premiando con punti extra l'esecuzione di qualcuno che implora per la sua vita."
Secondo Bevin i videogiochi di questo tipo dovrebbero essere considerati alla stregua del porno e sono da considerarsi spazzatura: "Hanno desensibilizzato le persone sul valore della vita umana, sulla dignità delle donne e sulla dignità della decenza." Per il senatore, comunque, il problema è più generale e riguarda l'intera cultura. In effetti ha fatto appello non solo ai publisher di videogiochi, ma a tutti i produttori di cultura per evitare che realizzino contenuti violenti.