Era inevitabile che accadesse, visto il silenzio calato sul gioco negli ultimi mesi e la scarsa eccitazione per le poche novità annunciate. Ad aprire le danze è stato però Daniel Friedman su Polygon, che per primo si è chiesto se Destiny 2, l'ultima fatica di Bungie, non sia da considerarsi un gioco morto, visto che è quasi completamente sparito dai radar e non se ne parla più volentieri.
Secondo lui i motivi della disfatta sono diversi:
- Le microtransazioni, percepite dai giocatori come troppo invasive e aggressive;
- L'esistenza stessa del seguito, che avrebbe spazzato via tutto quanto era stato costruito con il primo capitolo, indispettendo la comunità;
- L'estrema facilità del gioco, dovuta al non voler scontentare i giocatori più scarsi, ma che ha finito per appiattire l'intera esperienza;
- I cambiamenti del PVP, risultati poco popolari;
- La prima espansione, che ha fatto scappare i giocatori invece di farli tornare.
L'articolo si chiude chiedendosi se Bungie ha qualche possibilità di risollevare il gioco. Lo scopriremo solo con le prossime espansioni.